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lunedì 26 maggio 2025

News - Spese di rappresentanza: attenzione alle nuove regole

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Per essere scaricate dalle tasse andranno pagate obbligatoriamente con metodi tracciabili. Chiariamo i principali dubbi

 

La Legge di Bilancio ha introdotto una novità non da poco per le spese di rappresentanza, anche per gli agenti di commercio Enasarco e i consulenti finanziari.

Dal 1° gennaio 2025, infatti, le spese di rappresentanza relative ad esempio a cene o eventi con i clienti e ancora ai costi per eventuali omaggi ai clienti, per essere scaricati dalle tasse andranno pagati obbligatoriamente con metodi tracciabili. Vale a dire con bonifico, carta, assegno o metodi più moderni come il caso di Satispay, per citarne uno. Analizzando la nuova normativa parrebbe che la stretta sulla modalità di pagamento non riguardi le spese di vitto e alloggio sostenute direttamente e rimaste a carico del socio di società, dell’imprenditore individuale (agente) e del professionista.

Non si applica più, dunque, neppure a questo tipo di spese il limite previsto dall’antiriciclaggio che permette pagamenti in contanti entro i 5.000 €, sempre che si voglia appunto portare in deduzione dalle tasse e in detrazione questi costi per l’attività di agente di commercio.

Fino al 31/12/2024 era previsto che anche con il pagamento in contanti le spese di rappresentanza potessero essere scaricate, sempre a fronte dell’emissione della relativa fattura. Se oggi, invece, l’agente si fermasse, ad esempio, in un’enoteca per acquistare una bottiglia di vino da regalare al cliente che dovesse visitare, dovrebbe richiedere la fattura e pagarla con metodo tracciabile perché questa spesa di rappresentanza possa essere portata al commercialista come costo da scaricare nell’ambito della sua attività di agente di commercio.

Gli obblighi non sono, però terminati solo con la richiesta della fattura e il pagamento tracciato. Sarà, infatti, necessario anche conservare la documentazione bancaria che attesti quel pagamento: ad esempio, la ricevuta del bancomat o ancora meglio l’estratto conto bancario.

Senza questa documentazione, completa, l’Agenzia delle Entrate potrà riprendere a tassazione, con relative sanzioni e interessi, i costi sostenuti per le spese di rappresentanza ma non correttamente dimostrate. Quindi la sola fattura non giustifica la spesa.

La maggior parte degli agenti di commercio e consulenti finanziari oggi sono in contabilità semplificata. Questo regime fiscale prevede la registrazione contabile dei ricavi al momento dell’emissione della fattura e la registrazione dei costi al momento del ricevimento della fattura. Non si registrano, invece, le movimentazioni bancarie che sono obbligatorie solo in contabilità ordinaria.

Per questo, all’agente di commercio spetta l’onere di conservare e inviare al proprio consulente la documentazione dalla quale si evince la tracciabilità del pagamento effettuato.

E i forfettari? Possono continuare a seguire il metodo precedente al 1° gennaio 2025, quindi possono scegliere di pagare come vogliono, in contanti o con metodo tracciato, perché nel loro caso i costi sono già scaricati in base al coefficiente di redditività. Si sottolinea che essere in forfettario non significa però che si è esenti dal farsi fatturare i costi dell’attività. Quindi la fattura per le spese va sempre richiesta.

Vediamo da vicino, poi, quali percentuali di deducibilità e detraibilità sono previste per le spese di rappresentanza degli agenti di commercio.

Un agente di commercio che porta, ad esempio, a cena tre suoi clienti potrà dedurre come spesa di rappresentanza, a fronte della presentazione della fattura pagata con metodo tracciato e fornendo la documentazione bancaria, il 75% del costo, entro il limite dell’1,5% dei ricavi lordi fino a un massimo di 10 milioni di euro.

Prendendo il caso di un agente di commercio che fattura 100.000 €, questo potrà scaricare il 75% delle spese di rappresentanza fino a un massimo ogni anno di 1.500 € .

Esiste, poi, una differenza tra le spese di rappresentanza – ad esempio, gli omaggi – con importo unitario inferiore a 50€ + iva e quelle superiori a 50€ + IVA.

Nel primo caso, gli omaggi inferiori a 50€ + IVA sono interamente deducibili e detraibili per gli agenti di commercio. Per i consulenti finanziari, che nella maggior parte dei casi emettono fatture esenti IVA ex art. 10 DPR 633/72, il costo si intende invece pari a 50€ iva compresa. Iva che non sarà detraibile per loro.

Attenzione che si parla di costo unitario degli omaggi. Nel caso, quindi, di una fattura per 10 buoni omaggio da 30€ + IVA ciascuno, anche se l’importo totale della fattura sarà di 300€ + IVA, questa sarà interamente deducibile e detraibile da un agente di commercio perché quello che conta è, appunto, il costo unitario dell’omaggio (che è inferiore ai 50€ + IVA).

Nel caso di omaggi con costo unitario superiore a 50€ + IVA, la deducibilità diventa pari al 75% con il limite dell’1,5% dei ricavi lordi, fino a un massimo di 10 milioni di euro; mentre l’IVA è interamente indetraibile e viene sommata al costo.

LE DOMANDE PIÙ RICORRENTI
Le spese per l’attività di agente di commercio effettuate al sabato e la domenica si possono scaricare dalle tasse?
Le spese seguono il principio dell’inerenza del costo e quello della tracciabilità.

Se il sabato o la domenica un agente di commercio organizza un pranzo per i clienti perché è più semplice riunirli nel weekend, oppure viene organizzato un evento o una cena durante una fiera proprio nel fine settimana, niente vieta di scaricare i relativi costi. L’importante è avere la giusta documentazione a dimostrazione dei costi.

Se un agente di commercio nel fine settimana fa rifornimento all’auto per guadagnare tempo il lunedì mattina, potrà scaricare quel costo senza problemi.

Come dimostrare le spese per pranzi e cene di rappresentanza?
A sostegno della documentazione contabile che attesta la spesa per un pranzo o una cena con dei clienti, è vivamente consigliato conservare inviti, whatsapp, foto del pranzo o della cena, una lista di invitati. Tutto quanto, in poche parole, possa essere portato come dimostrazione all’Agenzia delle Entrate che si trattasse effettivamente di un “evento” legato alla propria attività di agente di commercio.

Se un agente di commercio acquistasse dei block notes, calendari e materiale pubblicitario cartaceo generico e la fattura (comprensiva di IVA) non superasse i 5000 €, lo stesso potrebbe pagare in contanti o dovrebbe saldare per forza con pagamento tracciabile per poter scaricare il costo dalle tasse?
Se la spesa è stata effettuata dopo il 01/01/2025, nella misura in cui viene imputata a spese di rappresentanza, per essere deducibile richiede il pagamento tracciato.

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