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venerdì 07 settembre 2012

PAGAMENTI CON MONETA ELETTRONICA PER IMPORTI SUPERIORI AI 50 EURO
Notizia del 7 settembre 2012

Dal 1. luglio 2013 il governo intende introdurre l’obbligo di accettare i pagamenti con moneta elettronica, bancomat e prepagate, per gli importi superiori ai 50 euro. E’ quanto è stato pubblicato nei giorni scorsi da alcune agenzie di stampa e quotidiani nazionali, riportando alcune anticipazioni relative al DL Crescita, in elaborazione. Questo, secondo le indiscrezioni, il testo della norma a cui il governo sta pensando: "I soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, per gli importi superiori a 50 euro sono tenuti ad accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito". Inoltre con successivo regolamento del ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il ministero dell'Economia e delle Finanze, d'intesa con la Banca d'Italia "sarà disciplinata l'estensione anche a importi inferiori" a 50 euro e "anche a strumenti di pagamento con tecnologie mobili".
Immediata la presa di posizione di Confcommercio nazionale su tale ipotesi: “Non servono obblighi ma riduzione di costi e commissioni” ha rilevato una nota della Confederazione, che chiede inoltre un confronto in materia nel “tavolo” da tempo insediato al Ministero dell’Economia”.
Per saperne di più clicca su questi link:
Dl crescita: ipotesi bancomat obbligatorio per spesa oltre i 50 euro
Confcommercio: “Non servono obblighi ma riduzioni di costi e commissioni” 

Sul problema è intervenuto anche Massimo zanon, presidente di Confcommercio veneto, con un duro comunicato. “Premesso che non siamo contrari tout court ai sistemi di modernizzazione – spiega Massimo Zanon – Mi chiedo quanto questi sistemi  possano incidere sulla lotta ai grandi evasori fiscali e quanto tutto questo possa rispecchiare uno stato di diritto, se chi decide di non avere carte di credito o bancomat viene obbligato a servirsene. Semmai è una misura che comporta costi aggiuntivi e riduzioni dei margini commerciali in una stagione di profonda difficoltà di tutta la distribuzione operante nel nostro Paese. È una doccia fredda, se pensiamo che la norma allo studio del Governo dovrebbe entrare in vigore già dal 1° luglio del 2013. Chi lancia queste proposte dovrebbe andarsene a casa subito: è una misura inaccettabile, tanto più in assenza di chiare scelte e impegni in materia di riduzione delle commissioni che gravano sugli esercenti e che maggiormente incidono sulle transazioni di importo contenuto. Si tratta, invece, di incentivare la diffusione degli strumenti di pagamento elettronici attraverso la riduzione di tutte le componenti di costo a carico di consumatori ed esercenti, attivando anche la leva delle detrazioni fiscali".
Dopo le liberalizzazioni, l’aumento degli affitti e dei costi fissi di gestione che stanno portando alla chiusura di molte attività anche in Veneto – i dati di Padova, oggi sui giornali, sono eloquenti – quest’ultima ipotesi rischia di dare il colpo di grazia al commercio al dettaglio.
Dura la conclusione di Massimo Zanon: “Confcommercio Veneto, che anche nelle circostanze più avverse ha sempre dimostrato la massima moderatezza, di fronte al paventato ‘furto’ anche dell’aria che respira scenderà in piazza. Non è pensabile che uno Stato che si comporta spesso peggio di molti cittadini continui a girar la vite su temi destinati a rivelarsi perdenti riguardo alla diminuzione e al recupero dell’evasione fiscale”. 


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