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lunedì 05 marzo 2012

MERCATI AMBULANTI ALLE PRESE
CON LA CRISI DEI CONSUMI
Rilevazione di Fiva-Confcommercio provinciale: l’importo medio della spesa dei vicentini è sempre più basso e il fatturato ha registrato un calo medio del 19%
Comunicato del 5 marzo 2012

I vicentini alle prese con la crisi economica tagliano anche la spesa al mercato. Il banco ambulante, da sempre simbolo della spesa vocata al risparmio, fa i conti con la crisi dei consumi e con i clienti che, anche di fronte a prezzi bassi, decidono di acquistare meno.
Ad evidenziarlo è una rilevazione della Fiva- Confcommercio di Vicenza (Federazione Italiana Venditori Ambulanti), che nelle scorse settimane ha “tastato il polso” ad una sessantina di operatori dei mercati di Vicenza (quello del giovedì con 140 banchi) e di Sandrigo (77 operatori), due tra i più importanti della provincia.
Nel confronto tra il 2011 e il 2010 è emerso un quadro dove a prevalere è il segno meno, tranne che sui prezzi applicati dai fornitori, che invece crescono.  Una situazione, questa, che è confermata anche per l’anno in corso: anzi se un 53% delle aziende interpellate prevedono una sostanziale stabilità della situazione economica, ben il 47% teme un peggioramento nel 2012.
Sostanzioso il calo del fatturati, che mediamente si attesta sul 19%, ma un’azienda su tre ha registrato una contrazione del giro d’affari che oltrepassa anche la soglia critica del 20%. I motivi di questo trend sono presto detti: diminuiscono i clienti che fanno acquisti al mercato (-15%);  e anche quando il consumatore apre il portafogli è molto più cauto, tanto che l’importo medio della spesa è calato del 16%.
“A soffrire di meno, secondo la nostra rilevazione, sono le aziende di più grandi dimensioni e quelle del settore alimentare – spiega Adriano Girardello, presidente provinciale di Fiva-Confcommercio -. Ma preoccupa il fatto che oltre la metà degli ambulanti interpellati ha dichiarato di trovarsi in questi mesi in una situazione economica non buona o addirittura pessima. L’impressione è che persino la convenienza, coniugata alla qualità, oramai non basti più per convincere il cliente, il quale evidentemente non spende perché di soldi in tasca ne ha sempre meno. Purtroppo,  a fronte di questa situazione – continua Girardello – ci troviamo con i prezzi di approvvigionamento delle merci che hanno subito una lievitazione dell’8%, un aumento che tanti hanno deciso di non applicare sui prezzi di vendita proprio per evitare di peggiorare la situazione”.
Di fronte alla crisi, però, gli ambulanti non stanno a guardare: il 63 per cento delle aziende interpellate sta studiando o mettendo in campo strategie di rilancio: ad esempio migliorando il servizio offerto al cliente, ma anche espandendosi con l’acquisizione di nuovi posteggi nei mercati o diversificando gli orari. Sorpresa: piùdi qualcuno pensa di migliorare le vendite con i social network: l’8 degli interpellati ha già una pagina su Facebook e quasi il 20% ritiene questi strumenti utili per il proprio marketing. Il mercato ambulante del futuro? La foto della cassetta di zucchine pubblicata “in diretta” sul profilo Facebook e l’occhio esperto della massaia che valuta su Internet, prima che dal vivo, se il prodotto e il prezzo è quello giusto.

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