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venerdì 19 ottobre 2007

“CON IL NUOVO CONTRATTO DEL TURISMO PIU’ FLESSIBILITA’ PER LE IMPRESE”

E’ stata una lunga gestazione, soprattutto a causa di alcune rigidità della controparte sindacale sui temi della flessibilità, ma alla fine ritengo si tratti di u buon contratto, che viene incontro alle richieste economiche dei lavoratori, ma che introduce anche interessanti novità su aspetti cruciali per le imprese, come la gestione dell’orario di lavoro, il riposo settimanale e la nuova disciplina dell’apprendistato”. Questo il commento di Sergio Rebecca, presidente dell’Ascom di Vicenza, che in provincia rappresenta la stragrande maggioranza delle imprese del settore, sul nuovo contratto del turismo siglato nei giorni scorsi tra Confcommercio e le organizzazioni sindacali di categoria.
Dopo 19 mesi di trattativa, dunque, il contratto è ora realtà anche per i 13.500 lavoratori di bar, ristoranti, alberghi, mense aziendali del vicentino e per migliaia di imprese (solo gli alberghi e i ristoranti sono in provincia 3.789). E si tratta di un accordo quadriennale (dal primo gennaio 2006 al 31 dicembre 2009), che riconosce un aumento salariale a regime di 135 euro (suddivisi in quattro tranches), oltre all’una tantum di 350 euro, a copertura del periodo di carenza del contratto.
Al di là degli aspetti economici, come si diceva, vengono introdotti alcuni interessanti elementi di flessibilità. Vengono per esempio istituiti i contratti week-end per i lavoratori studenti, della durata minima di otto ore per le prestazioni da rendersi durante il fine settimana. E’ stato poi abolito il limite giornaliero, previsto in precedenza, per lo svolgimento del lavoro straordinario, che era stato fissato in due ore al giorno per le aziende annuali a tre ore al giorno per le stagionali.
Interessante anche l’introduzione dell’istituto dell’Orario settimanale medio.
“In sostanza – spiega Rebecca – la contrattazione integrativa potrà consentire di calcolare l’orario di lavoro come media su periodi di più settimane, venendo incontro all’esigenza delle imprese di sopperire a picchi di attività in determinati periodi”.
Il nuovo contratto interviene anche sui riposi settimanali, individuando in via transitoria in casi in cui sarà possibile fruire del riposo ad intervalli più lunghi di una settimana e lasciando alla contrattazione integrativa la possibilità di estendere tali ipotesi.
“Altra conquista importante è l’introduzione, anche nel turismo, dell’apprendistato professionalizzante – spiega il presidente dell’Ascom di Vicenza -, che ha già dato buoni risultati nel commercio e che consente di inquadrare con questo contratto giovani fino a 29 anni, per un periodo massimo di 48 mesi”.
Il nuovo CCNL del Turismo ha inoltre rimosso alcune rigidità proprie del part-time, introducendo la possibilità do prevedere clausole di elasticità e flessibilità. E’ il caso, ad esempio, della facoltà del datore di lavoro di incrementare il numero di ore della prestazione settimanale in particolari periodi dell’anno o di spostare l’esecuzione della prestazione all’interno della giornata, sempre per periodi limitati e per specifiche esigenze. Sono stati inoltre aboliti i limiti massimi della prestazione lavorativa a tempo parziale (in precedenza, il contratto part-time non poteva avere durata superiore alle 28 ore settimanali).
“Ritengo che con questo contratto – conclude il presidente Rebecca – abbiamo dato alle imprese degli interessanti strumenti di flessibilità organizzativa nel lavoro, perché è chiaro che alcune rigidità pre-esistenti erano alla base di alcuni contenziosi tra aziende e dipendenti. A questo proposito però – aggiunge – voglio precisare che in provincia le condizioni di lavoro nel settore sono ottimali e che esiste un livello di vertenze fisiologico. Basti pensare che sul totale delle imprese da noi rappresentate nel turismo, circa 3mila, le vertenze sono state nel 2006 poco più di un centinaio”.

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