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lunedì 05 febbraio 2007

I GESTORI DI IMPIANTI VICENTINI SI PREPARANO A CHIUDERE GLI IMPIANTI CONTRO IL DISEGNO DI LEGGE BERSANI

L’apertura totale del settore dei carburanti alla grande distribuzione organizzata, con l’eliminazione dei vincoli di distanza tra stazioni di servizio o di parametri numeri prestabiliti per l’apertura di un punto vendita, per il momento sono solo misure annunciate con il disegno di legge sulle liberalizzazioni approvato ieri dal Consiglio dei Ministri.
Resta il fatto che il provvedimento in questione basta e avanza per mettere la categoria dei gestori di impianti di carburanti sul piede di guerra e a far proclamare la chiusura degli impianti nei giorni 7 e 8 febbraio. La protesta poi potrebbe proseguire in altre successive giornate qualora non intervenissero concrete garanzie di modifica dei provvedimenti rinviati alle Camere.
“Il Governo ha deciso di chiudere la porta ad ogni confronto ed ha approvato un disegno di legge che costringe l’intera categoria dei gestori ad una risposta durissima – dichiara Gastone Vicari presidente della Figisc, la Federazione Italiana dei Gestori degli Impianti Stradali di Carburanti – Confcommercio, di ritorno dall’assemblea nazionale di categoria, che si è svolta a Roma mercoledì scorso e che è stata preceduta da una tavola rotonda alla quale ha partecipato Umberto Carpi, consigliere del ministro Bersani-. Ci sentiamo quantomeno ''traditi'' da queste misure previste nel disegno di legge Bersani, che non sono disposizioni per liberalizzare del settore, dato che il settore della distribuzione di carburanti è già stato liberalizzato nel 2000 proprio da Bersani, ma provvedimenti che mettono in ginocchio l’attuale rete distributiva di carburanti''.
“La posizione dei gestori vicentini – precisa il presidente provinciale della Figisc Confcommercio, che associa la grande maggioranza delle oltre 300 stazioni di servizio della provincia – è chiara e perfettamente allineata a quella nazionale e cioè di forte contrasto rispetto a decisioni che rischiano di eliminare un’intera categoria economica e di scardinare un servizio puntuale e capillare sul territorio, consegnando di fatto il mercato ed i consumatori ai giochi di potere della grande distribuzione organizzata e delle industrie petrolifere”.
“La riduzione del prezzo delle benzine, tanto cara al Governo perché di facile presa sul consenso dell’opinione pubblica – dice Vicari - diventerebbe davvero realtà se lo stesso intervenisse seriamente per diminuire quell’insieme di imposte che contribuisce nella misura del 60 % a formare il prezzo dei carburanti alla pompa. Non dimentichiamoci poi che solo qualche giorno fa l’Antitrust è intervenuta con un’indagine rivolta esclusivamente alle compagnie petrolifere, e non contro i gestori, per evidenziare un possibile cartello sui prezzi dei carburanti a danno dei consumatori finali. Com’è evidente le strade per ridurre i prezzi delle benzine possono essere ben altre che quella di scardinare una rete distributiva che ha sempre funzionato al meglio sia per la capillarità degli impianti, sia per il servizio offerto all’automobilista”.
''Dopo aver preso atto delle intenzioni di questo Governo – aggiunge il presidente dei gestori vicentini - faremo quello che sarà necessario fare in questi casi, ovvero lotteremo contro questo provvedimento che toglie ogni prospettiva al nostro futuro e non porta alcun vantaggio reale alla collettività, come invece si vuol far credere”.
E intanto il calendario delle chiusure degli impianti già annunciato dalla Figisc e le modalità dell’intera protesta saranno discusse dai gestori vicentini nel corso di un’assemblea di categoria, che è già stata fissata nella sede della Confcommercio di Vicenza per lunedì 5 febbraio, con inizio alle ore 21.00.


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