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venerdì 19 gennaio 2007

SALDI INVERNALI: LA FORMULA FUNZIONA ANCORA

L’inizio è stato certamente positivo, con affari in crescita e interesse da parte della clientela. I saldi hanno ancora un buon potere seduttivo nel consumatore e i primi dieci giorni di vendite a prezzi scontati non hanno deluso le attese dei negozianti vicentini, che confidavano in questa opportunità per recuperare una stagione che per alcuni versi, complice il tempo mite degli ultimi mesi, non è stata del tutto soddisfacente.
Da un’indagine telefonica effettuata dalla Confcommercio di Vicenza tra i propri associati, titolari di negozi di abbigliamento, calzature e pelletterie, risulta che la clientela ricerca ancora l’acquisto della griffe e dell’articolo di qualità a prezzo scontato. In particolare, quest’anno i capi più gettonati sono stati quelli pesanti, il cui acquisto è stato, in generale, rimandato ai saldi, proprio perché in stagione non se ne sentiva la necessità. Rispetto all’analogo periodo dei saldi invernali del 2006 l’aumento medio degli affari per molti operatori si aggira dal 5 al 10%.
Dalle risposte dei negozianti interpellati emerge l’identikit di un consumatore accorto, che il più delle volte deve fare i conti con il bilancio familiare, ma che non rinuncia, in tempo di saldi, a comperare, spesso programmando l’acquisto se si tratta di un capo spalla o di un vestito importante nel prezzo, e che non prova più di tanto interesse per la merce anonima, che si può trovare a prezzi competitivi anche durante l’anno.
A spendere maggiormente sono sempre le donne, anche se gli uomini, specie di età matura, si fanno vedere più di un tempo alla ricerca di un cappotto, della giacca o dell’accessorio visto in precedenza, a conferma delle nuove tendenze del settore abbigliamento maschile, che presentano un consumatore più formale ed elegante rispetto al passato.
Il periodo dei saldi tradizionalmente non è legato al pubblico giovanile, più influenzato dalle mode del momento, anche se quest’anno sono aumentati i ragazzi che hanno curiosato tra i negozi alla ricerca del giaccone imbottito o del jeans di tendenza.
Anche nei grandi magazzini si conferma l’andamento favorevole dei saldi, e, grazie al vasto assortimento, la clientela va alla ricerca dell’affare un po’ in tutti i reparti; tra gli articoli più richiesti i capi spalla, piumini e giacche, gonne, camicie, e quest’anno in particolare molti capi di maglieria.
Le vendite di fine stagione piacciono ancora, quindi, ma gli operatori sono compatti a considerarli un fatto momentaneo e circoscritto, un modo per far cassa certamente, ma oramai solo con articoli della stagione in corso, considerato che nella distribuzione moderna non si fa più magazzino, non fosse altro che per questione di costi.
Per il cliente dunque l’acquisto rimane quasi sempre un atto programmato del capo che aveva già visto prima, di cui conosce bene valore e caratteristiche. Tanto più che alcuni commercianti hanno espresso la loro perplessità sul fatto che possano effettivamente essere una risposta concreta alla scarsa propensione dei consumatori a spendere di questi ultimi anni. Insomma, sembra sia finito il tempo degli acquisti generalizzati, sollecitati solo dalla favorevole opportunità dello sconto.


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