VICENZA: IL FUTURO IN UN PIANO
Nr. 19 del 16/10/2006
Immaginare il futuro della città partendo da ciò che essa è per definire ciò che dovrebbe diventare ed il percorso con il quale raggiungere gli obiettivi stabiliti. L’analisi e le proposte in tal senso dovranno trovare sintesi finale in un documento del Comune di Vicenza, ancora in fase di stesura, che è Piano di assetto del territorio.
L’attuale fase di concertazione tra gli interlocutori interessati alla pianificazione della città è l’occasione per la Confcommercio berica di ribadire come il tema della città, e del suo futuro, sia strettamente interconnesso con quello dello sviluppo del commercio e di tutto il terziario di mercato, settore che non è “solo” un insieme di attività economiche, ma parte stessa dell’ossatura urbanistica e sociale del territorio. A tal fine, il presidente dell’associazione Sergio Rebecca ha inviato al sindaco Enrico Hullweek e all’assessore all’urbanistica Marco Zocca una lettera che riassume le osservazioni al documento preliminare e le priorità essenziali a garanzia di un razionale sviluppo urbanistico-commerciale della città. La sintesi delle stesse era già stata esposta dal vicedirettore Ernesto Boschiero durante il recente incontro sul tema che ha visto riuniti l’assessore Zocca, il professore Giuseppe Crocioni e i rappresentanti delle locali associazioni di categoria.
Una politica attiva
per il commercio
Per l’Associazione berica l’obiettivo generale rimane, infatti, quello di promuovere una politica attiva finalizzata a rafforzare il ruolo dei cosiddetti “esercizi di vicinato” e, nel contempo, la dinamicità imprenditoriale ed economica del territorio, a tutto vantaggio della competitività complessiva della distribuzione commerciale e, dunque, del servizio reso ai cittadini e ai loro differenziati stili di vita e di consumo.
“La questione centrale - si legge nella lettera - non è l’ulteriore espansione delle superfici commerciali quanto, piuttosto, l’efficienza in termini di servizio e di accessibilità della attuale rete distributiva e come essa possa offrire un servizio sempre più moderno e competitivo”.
In sostanza, il PAT deve essere l’occasione per il riordino dell’assetto commerciale della città, “per consentire - come ha scritto Rebecca - l’evoluzione da un modello “spontaneo” di distribuzione basato sulla contrapposizione tra centri commerciali periferici e centri commerciali naturali, ad una città in grado di proporsi con continuità dal centro storico alla prima periferia, sviluppando itinerari di acquisto e di servizi funzionali alle esigenze dei cittadini”.
Grandi strutture
con piani sovracomunali
Un altro punto fondamentale richiamato nelle osservazioni presentate dall’Associazione di Via Faccio è il necessario coordinamento sovracomunale delle politiche in materia di insediamento delle grandi strutture della distribuzione. Ma su questo punto, secondo Confcommercio, “sebbene nel documento preliminare al PAT si riconosca che per Vicenza la trasformazione in centro urbano di rango regionale passa obbligatoriamente attraverso la capacità di dialogare e cooperare ad ogni livello e, in particolare, con i Comuni della propria cintura, oltre che con l’Amministrazione Provinciale, nello stesso documento traspare una scarsa fiducia verso lo strumento dei Piani di Assetto del Territorio Intercomunali, privilegiando, invece, l’approccio più “flessibile” degli accordi istituzionali tra Comuni. Un’ipotesi, quest’ultima che per Confcommercio diventa condivisibile, a condizione che non si trasformi in uno strumento per aggirare l’essenza del problema, che resta la costruzione di uno scenario coerente su scala territoriale sovracomunale”.
A questo punto l’auspicio dell’Associazione - così come è stato sottolinea il presidente Rebecca nella lettera - “è che la futura programmazione, non solo delle grandi strutture di vendita ma anche dell’assetto della rimanente rete commerciale, sia definita nei PATI tematici o in accordi tra Comuni e Provincia, per ambiti di programmazione commerciale ai quali i Comuni debbano obbligatoriamente far riferimento. La Provincia diventerebbe così garante della coerenza complessiva dei piani”.
Rafforzare il ruolo
del Centro Storico
In questo quadro, Confcommercio pone l’accento su alcuni aspetti decisivi. In primo luogo rafforzare il ruolo del centro storico e dei borghi storici, attraverso l’incentivazione del riuso delle aree dismesse o scarsamente utilizzate, come il complesso della Rocchetta, le ex carceri, il deposito Aim, il deposito Siamic, favorendo in esse l’insediamento di funzioni eccellenti che inducano alla frequentazione del centro storico. E ancora: rafforzare gli “itinerari commerciali” garantendo continuità tra centro storico e prima periferia. Inoltre, aggiornare e rilanciare le indicazioni contenute nel Piano di marketing urbano per Vicenza, accelerando gli interventi di riqualificazione delle porte di accesso alla città storica .
Altro punto fondamentale per Confcommercio è che il cambio di destinazione d’uso di alcune aree da industriali a commerciali debba avvenire solo quando si sia accertata la coerenza rispetto alla rete commerciale che si intende realizzare; diversamente si determinerebbero rendite di attesa in grado di alterare i parametri economici di una corretta programmazione di riassetto territoriale.
Particolare attenzione, poi, secondo la Confcommercio di Vicenza, va riservata all’eventuale insediamento di nuove strutture alberghiere in città e nell’hinterland, che va valutata sulla base dell’effettivo tasso di utilizzo dell’esistente, stante anche il particolare momento economico che sta vivendo il settore.
Rinnovare il trasporto
pubblico urbano
Infine, il degrado ambientale provocato dal traffico veicolare privato, le condizioni di saturazione della rete stradale, l’evoluzione dei modelli comportamentali a favore di spostamenti non sistematici richiedono, da un lato, di affrontare con decisione il tema del rinnovamento del trasporto pubblico non solo in ambito urbano ma soprattutto in relazione al corridoio plurimodale.
Alla luce delle osservazioni presentate - conclude il presidente Rebecca - “sarebbe sbagliato confidare unicamente nella capacità di autoregolamentazione del mercato, rinunciando a “governare” i cambiamenti nella direzione necessaria. Pertanto, l’azione pubblica, del Comune e della Provincia, data l’estensione extracomunale della rete commerciale, dovrebbe altresì raccordarsi con quella degli operatori del settore, all’interno di un progetto condiviso. Ciò significherebbe sostenere con efficacia l’evoluzione della rete commerciale, valorizzando il capitale ambientale, sociale, intellettuale e culturale nonché tecnico - finanziario della città”.
Proprio per approfondire tali aspetti e per avere uno scambio diretto sui temi dell’evoluzione del commercio locale e della città in generale, i dirigenti della Confcommercio auspicano ora di poter incontrare personalmente il sindaco Hullweek e l’assessore Zocca. Una richiesta formale in tal senso è già partita dalla sede di via Faccio.
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