CON BASILEA 2 CAMBIA IL RUOLO DEI CONFIDI
Nr. 14 del 24/07/2006
Le nuove regole entreranno in vigore dal primo gennaio 2007, ma l’applicazione dei requisiti patrimoniali di Basilea 2 potrà aiutare chi avrà il coraggio di rinnovarsi, privilegiando trasparenza, capacità organizzativa e di programmazione. Niente di rivoluzionario ma un’occasione reale di crescita e modernizzazione anche per le pmi, che rappresentano la maggioranza del settore terziario.
“Abbiamo iniziato da tempo - interviene Paolo Chiarello, presidente di Garanfidi Vicenza, la cooperativa di garanzia crediti della Confcommercio provinciale - ad informare le aziende associate per evitare che arrivassero impreparate a questo appuntamento. Oggi, più di un tempo, si sta diffondendo una cultura finanziaria aziendale, e le imprese devono operare secondo i principi della finanza aziendale se vogliono ottenere capitali dal mercato”. Fare impresa perciò non significa soltanto attuare processi produttivi, “ma organizzarli in maniera efficiente - continua Chiarello - e valutando in via preventiva i fabbisogni finanziari, individuando le opportune fonti di finanziamento da utilizzare”.
E questo porta necessariamente ad un nuovo rapporto banca-impresa, dove la relazione di carattere personalistico tra le parti è sostituita da una valutazione impersonale degli elementi di rischio legati all’attività e alla gestione della singola azienda.
In questa fase di transizione molte imprese trovano difficoltà nel fornire, in un “linguaggio bancario”, tutte le informazioni e i contenuti richiesti oltre che comunicare agli istituti di credito progetti e prospettive per il futuro. Diventa perciò ancora più importante il lavoro sin qui svolto dalle cooperative di garanzia fidi che, al di là dell’erogazione della garanzia, possono migliorare il dialogo tra banca e impresa per favorire l’accesso al credito e alle migliori condizioni.
In quest’ultimo periodo stiamo assistendo a processi di razionalizzazione ed ammodernamento che interessano anche il mondo dei confidi italiani, alcuni dei quali si sono trasformati in intermediari finanziari, acquisendo, in pratica, l’identico status imprenditoriale dell’istituto di credito. Questa evoluzione dei confidi modifica conseguentemente anche il valore della convenzione, lo strumento che fino ad oggi regola il rapporto tra banche e cooperative di garanzia fidi, legato ai tassi accordati e alle condizioni accessorie: questo strumento non basta più ed è necessario individuare altri strumenti per la nuova collaborazione che la banca, attraverso l’intermediazione di confidi, può offrire alle imprese. Bisognerà in particolare stabilire nuove modalità per la predisposizione delle istruttorie o la trasmissione telematica di queste ultime. Da parte delle imprese infine si dovranno utilizzare, nella gestione aziendale, strumenti di autodiagnosi economico-finanziaria per valutare la propria solvibilità e rispettare i requisiti legati al rating che la banca assegna alle proprie imprese clienti. Corretto uso, quindi, delle fonti di finanziamento rispetto alla tipologia dei fabbisogni finanziari, ma anche perseguimento dell’equilibrio patrimoniale dell’impresa, rispetto dei tempi di rotazione del credito o del rimborso dei finanziamenti a medio e lungo termine e attenzione agli insoluti e agli sconfinamenti, che possono aumentare, per la banca, il rischio legato a quell’impresa e diminuire la capacità di credito per l’azienda stessa.
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