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Confcommercio Veneto Notizie

COMUNI ALLE URNE, LE RICHIESTE DEL COMMERCIO

Nr. 09 del 08/05/2006

Si conclude con questo numero il viaggio di Confcommercio Veneto Notizie nei comuni che andranno alle urne per il rinnovo dell’amministrazione il 28 e 29 maggio prossimi. Occhi puntati su tre comuni della cintura urbana (Caldogno, Costabissara e Monteviale), e sui centri di Brogliano e Creaspadoro.


Costabissara, troppo
sviluppo sulla Statale

“L’attenzione della prossima amministrazione comunale deve essere prima di tutto focalizzata sullo sviluppo commerciale e urbanistico del paese, perché c’è il rischio di uno svuotamento del centro storico che va assolutamente evitato”. Paolo Chiarello, presidente della Delegazione Ascom di Costabissara, non nasconde la propria preoccupazione per il futuro urbanistico e commerciale di questo centro di quasi 6mila abitanti confinante con il capoluogo. “Credo sia giusto riflettere sui rischi che si sta correndo a localizzare molte strutture commerciali di richiamo lungo la Statale e dunque fuori dal centro storico - avverte Chiarello - Se camminiamo per le vie del centro ci si imbatte in troppi cartelli “affittasi” appesi alle vetrine dei negozi, e ciò costituisce un grave danno per il servizio di vicinato e per il ruolo sociale proprio del commercio. Dunque il mio consiglio per la prossima amministrazione è di guardare un po’ di più al centro. Per il resto, invece, sempre a proposito di programmazione - continua Chiarello - è positivo che, nel piano elaborato dall’Ister per conto del comune, siano state recepite tutte le nostre osservazioni relative ai criteri commerciali elaborarti secondo la Legge regionale 15”.
Altro tema particolarmente sentito a Costabissara è quello relativo alla tanto auspicata “bretella”: “E’ sicuramente una infrastruttura necessaria - è il parere di Chiarello - ma qualsiasi giudizio definitivo è legato al suo impatto ambientale”.
E a proposito di ambiente, Chiarello avanza un’altra riflessione relativa al territorio: “Costabissara, negli anni - dice - ha avuto un forte sviluppo urbanistico, ma siamo arrivati ad una saturazione del cemento. Capisco che l’amministrazione abbia bisogno degli introiti derivanti dagli oneri di urbanizzazione, ma ora dobbiamo fermarci, perché il territorio non può, a mio avviso, sopportare ancora altre cementificazioni. Chiaro che tutto questo deve essere fatto - conclude Chiarello - senza incidere sulle tasse locali, che devono, come previsto in sede di bilancio 2006, rimanere invariate”.


Caldogno, equilibrio
nel commercio

E’ un centro che ha vissuto, negli ultimi anni, un poderoso sviluppo urbanistico, ma alla fine lo stabilirsi su questo territorio di tantissimi nuovi abitanti, provenienti soprattutto dalla città, non ha modificato nella sostanza la struttura commerciale del paese. “Proprio il fatto di essere a ridosso del capoluogo non ha certo permesso un grande sviluppo commerciale di Caldogno - è il commento del presidente della locale delegazione Ascom Maurizio Zenere -. A sopravvivere sono stati soprattutto gli esercizi di vicinato e di servizio. Ora però, con la realizzazione della nuova piazza, della futura cittadella dello sport e di una nuova area residenziale-commerciale in zona Capovilla, qualcosa in più si sta muovendo: c’è l’opportunità di vivacizzare un po’ tutto il comparto”.
Sullo sviluppo futuro di Caldogno sta lavorando in queste settimane anche l’Ister, Istituto per il terziario della Confcommercio, che su incarico dell’amministrazione sta redigendo i criteri di programmazione delle medie strutture di vendita in base alla Legge regionale 15. “Questo incarico all’Ister è una conferma del clima di collaborazione che si è instaurato tra commercianti e amministrazione, un clima che auspichiamo continui, qualunque sia il risultato di queste elezioni - prosegue Zenere - . E’ infatti importante lavorare sempre nell’ottica della collaborazione e del coinvolgimento delle categorie economiche nelle scelte che influiscono sul futuro del paese”. Un paese, Caldogno, destinato a crescere ulteriormente, visto che nei prossimi anni si prevede un ulteriore sviluppo dell’edilizia privata, tale da incrementare di altre 2.500 unità la popolazione. “A mio parere la struttura commerciale del nostro centro è equilibrata, ma in ogni caso non dobbiamo certo alzare barricate di fronte alle scelte future dell’amministrazione. Quello che è essenziale - conclude Zenere - è il coinvolgimento delle categorie economiche nelle decisioni, avendo ben presente la necessità di salvaguardare sempre il servizio di vicinato”.


Monteviale e la vicinanza
al Capoluogo

Un polmone verde ai confini con il Capoluogo. Questa è sempre stata l’immagine di Monteviale, piccolo centro della cintura urbana, dominato dal verde delle colline. “Ma è un’immagine che sta lentamente sbiadendo a causa di una forte spinta verso l’urbanizzazione - sostiene Giovanni Cegalin, presidente della locale delegazione Ascom -. Negli ultimi anni si è, a mio avviso, costruito troppo e la cementificazione non fa certo bene ad un paese che ha sempre avuto dalla sua parte un elevato livello di qualità della vita, proprio per le sue caratteristiche “verdi”. L’auspicio è allora che la prossima amministrazione sappia coniugare le ovvie necessità di sviluppo di Monteviale, con una attenta politica di rispetto delle caratteristiche salienti del nostro territorio”. Anche perché, rileva Cegalin, non sempre la crescita della popolazione residente porta grandi vantaggi per il tessuto commerciale locale.
“Il problema del commercio a Monteviale è prettamente strutturale. La maggior parte dei residenti, infatti, lavora in città e alla sera rientra a casa con la spesa già bella e fatta nei supermercati di Vicenza. Insomma, al massimo gli esercizi storici di Monteviale riescono a garantire il servizio di vicinato, a rispondere ad esigenze immediate, soprattutto nell’alimentare. In tutti gli altri settori si fa veramente fatica, basti pensare che alcuni negozi che hanno aperto negli anni scorsi sono poi stati costretti a chiudere i battenti”.
Cosa può fare allora l’amministrazione locale per aiutare il commercio del paese? “Sarebbero utili interventi sulle tasse, come Ici e rifiuti, almeno per abbassare i costi fissi e rendere più agevole la vita degli esercizi esistenti - è il parere del presidente Cegalin-. Da parte nostra, come delegazione Ascom, attiveremo a breve, assieme ad altre realtà territoriali della provincia, dei corsi di marketing per i negozi di vicinato mirati a rafforzare il rapporto con la clientela”.
A Brogliano mancano spazi

“Negli ultimi trent’anni le superfici destinate al commercio del nostro paese sono aumentate appena di 400 metri quadri. Veramente troppo poco per garantire un reale sviluppo in questo settore”. Paolo Gasparoni, presidente della delegazione Ascom di Brogliano, snocciola le cifre che fotografano la situazione di questo centro della valle dell’Agno.
“Questo dato la dice lunga - continua- sull’attenzione che da queste parti è stata finora riservata al commercio. Eppure le richieste per aprire nuovi negozi non mancherebbero, perché, ricordiamolo, negli ultimi sei anni la popolazione è passata da circa 2.200 abitanti a 3.400 e si prevede che arriveremo a 4.800 entro il 2008”. Come intercettare, allora, questo flusso di consumatori che attualmente non trova nell’offerta commerciale del paese una sufficiente varietà di merceologie? “Secondo noi commercianti - è il parere di Gasparoni - sarebbe opportuno realizzare un polo commerciale di almeno 1.500 metri quadrati collocato in una direttrice di traffico come quella della destra Agno e allo stesso tempo adiacente al centro paese, che potrebbe essere facilmente raggiunto con un apposito percorso pedonale. In questo modo potremmo intercettare non solo i clienti di passaggio, ma anche servire tutti i cittadini di Brogliano, molti dei quali, originari da aree limitrofe, attualmente neanche si fermano in paese e tornano spesso a fare la spesa nelle proprie zone di provenienza”. Non si tratta, dunque, di stravolgere l’equilibrio commerciale del paese, secondo Gasparoni, ma di offrire un adeguato servizio di vicinato ad un centro che ha subi to, negli ultimi anni, un notevole sviluppo urbanistico.
Ma Brogliano, secondo il presidente di delegazione, non ha solo necessità di nuovi spazi, deve anche riqualificare quanto già esiste: “La piazza del paese - dice Paolo Gasparoni - si sta lentamente spopolando di attività. Il rischio reale è che il centro storico si desertifichi quando invece, per ragioni anche di socialità, sarebbe opportuno che la piazza riacquistasse il proprio ruolo di fulcro della vita del paese, anche dal punto di vista commerciale. Credo che anche su questo tema la prossima amministrazione dovrà studiare i necessari interventi”.


Crespadoro, attenzione
alla viabilità

Un’area che fa da trait-d’union tra l’Altovicentino e i monti Lessini. Crespadoro e le frazioni di Durlo, Marana e Campodalbero vivono le potenzialità, ma anche le difficoltà, del loro essere zone in qualche modo di confine, caratterizzate da un territorio in larga parte montano. “I nostri problemi derivano in molti casi da infrastrutture insufficienti, che rendono ancora più pesante il fatto di essere distanti dai principali centri del Vicentino - spiega il presidente della delegazione Ascom di Creaspadoro Gianfranco Caliaro -. Ci servono strade che rendano più efficienti i collegamenti tra le frazioni. In particolare va potenziato il collegamento tra Durlo e Campodalbero. Servono parcheggi per agevolare i turisti che d’estate vengono nelle nostre zone. Per ora si sta realizzando un parcheggio a Crespadoro, che speriamo sia completato al più presto, ma ovviamente non basta”.
La lista delle infrastrutture necessarie al territorio, indicata da Caliaro, continua: “Va realizzato un marciapiede che colleghi Durlo almeno con le prime contrade, evitando, come avviene ora, che i turisti camminino pericolosamente sulla provinciale. Tutto questo - prosegue il presidente di delegazione - unito ad un miglioramento della cartellonistica turistica, ad una migliore segnalazione dei sentieri e dei collegamenti tra le frazioni e l’alta montagna potrebbe dare maggior respiro turistico alla nostra area. Ricordiamoci, ad esempio, che Durlo è un punto di collegamento essenziale con la Lessinia, un territorio su cui si stanno investendo importanti risorse promozionali”.
Chiaro che un rilancio del turismo locale aiuterebbe un po’ tutto il commercio di Crespadoro e delle sue frazioni: “Che ha bisogno però anche di un sostegno da parte del comune. Recentemente si sta parlando di sindaci che vogliono abolire l’Ici - conclude Caliaro -. E’ una proposta che rilanciamo alla prossima amministrazione: abbattere le tasse locali al commercio per sostenere un servizio di vicinato che, dalle nostre parti, stante le caratteristiche del nostro territorio, fa realmente fatica a sopravvivere”.

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