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martedì 19 dicembre 2006

TABACCHERIE IN DIFFICOLTA’ PER MANCANZA DI FRANCOBOLLI

Per molti vicentini spedire una cartolina di auguri Natalizi, ma anche una semplice lettera, in questo periodo sta diventando un autentico miraggio. Sì perché in alcune zone della provincia i francobolli, di qualsiasi taglio ma in particolare da 0,60 euro, stanno diventando una vera rarità. “Da qualche giorno si sta ripetendo l’emergenza già segnalata a fine settembre dai tabaccai vicentini – spiega il presidente dell’Associazione provinciale tabaccai Fit-Confcommercio Mario Noale - vale a dire una non omogenea fornitura di valori bollati nelle oltre 800 tabaccherie della provincia da parte di Posteitaliane. E’ una situazione che sta creando non pochi disagi ai cittadini i quali, per fare un esempio, acquistano una cartolina augurale in tabaccheria ma poi non hanno la possibilità di spedirla proprio per mancanza del francobollo. Per gli stessi rivenditori non c’è solo la possibile perdita di una vendita, ma anche l’imbarazzo nel giustificare questo disservizio”.
E così fioccano le proteste degli operatori, ma anche dei clienti i quali, se vogliono spedire la loro corrispondenza devono cominciare un autentico pellegrinaggio tra le varie tabaccherie del Vicentino, oppure sono obbligati a mettersi in fila al più vicino ufficio postale. “I clienti, che non trovano i francobolli in tabaccheria – continua Noale - sono costretti, se non vogliono correre in giro per la provincia, a rivolgersi direttamente agli uffici postali che, essendo provvisti di macchinetta affrancatrice, risolvono il problema apponendo, anziché i francobolli, un semplice timbro. Ma intanto chi risponde – si chiede Noale - del danno economico che devono patire le tabaccherie interessate dalla penuria di francobolli nel periodo più importante dell’anno dal punto di vista della spedizione di corrispondenza? A chi giova questa situazione?”.
Domande che attendono una risposta, se non diretta, almeno nei fatti, vale a dire provvedendo immediatamente a rifornire tutte le tabaccherie dei valori richiesti in questo periodo strategico. “Non è possibile infatti - conclude Noale – che praticamente ogni mese dobbiamo richiamare Posteitaliane su quello che invece dovrebbe essere un servizio reso, non solo alla tradizionale rete di vendita formata dalla miriade di tabaccherie localizzate in tutta Italia, ma anche a tutti i cittadini”.

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