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martedì 14 marzo 2006

BED & BREAKFAST: SEMPRE PIU’ CASE VICENTINE ACCOLGONO I TURISTI

Aprire un bed & breakfast, magari affittando la camera degli ospiti o quella dei figli diventati grandi, può essere molto invitante per chi intende integrare il proprio reddito, ma come per qualsiasi attività è il caso di conoscere bene le regole e di fare i conti con i vantaggi e rischi che ne derivano per valutarne il ritorno economico.
E’ di questo che si è parlato ieri sera, nella sala convegni della Confcommercio di Vicenza, nel corso di un incontro organizzato sul tema, durante il quale il vicedirettore dell’Associazione Ernesto Boschiero e il funzionario Fabio Zampieri hanno illustrato rispettivamente gli adempimenti amministrativi e fiscali inerenti alla gestione di un b&b, e i servizi già messi in atto dall’Associazione a favore della categoria.
L’ottima partecipazione all’incontro, oltre una settantina di persone che già hanno intrapreso l’attività o che intendono avviarla a breve, è stata un’ulteriore prova dell’alto interesse che incontra anche nella nostra provincia questo nuovo sistema ricettivo. Attualmente a Vicenza e dintorni sono attivi 95 b&b, un fenomeno che si è sviluppato soprattutto negli ultimi anni e che in Italia conta circa 8.500 strutture. Per poter rientrare fra le attività classificate dalla legge regionale quali bed & breakfast a conduzione familiare, si deve utilizzare parte della propria abitazione, fino a un massimo di tre camere, e fornire alloggio e prima colazione. I gestori, inoltre, devono garantire agli ospiti alcuni servizi minimi: un bagno, anche coincidente con quello dell’abitazione; pulizia quotidiana dei locali; fornitura e cambio della biancheria ad ogni nuovo cliente e comunque due volte la settimana; fornitura di energia elettrica, acqua calda e fredda, riscaldamento; cibi e bevande confezionate per la prima colazione.
Ma, com’è stato detto durante il convegno, è necessario conoscere fin dall’inizio cosa comporta aprire la propria casa ai turisti. A cominciare dalla denuncia di inizio attività da presentare al Comune e alla Provincia competenti per territorio trenta giorni prima dell’avvio, per poi passare alla comunicazione annuale dei prezzi minimi e massimi richiesti a persona e del periodo di apertura, all’obbligo di notifica delle persone alloggiate e del movimento di turisti ospiti ai fini statistici.
“Sono obblighi stabiliti dalla legge regionale n. 33 del 2003 e dal Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza – ha spiegato Ernesto Boschiero – che disciplina, appunto, queste attività a conduzione privata, collegate al settore turistico e complementari alle più tradizionali forme di ospitalità. A questi obblighi poi si aggiungono gli adempimenti strettamente fiscali necessari a regolarizzare lo svolgimento dell’attività. La gestione va quindi attentamente valutata tenendo conto anche delle spese, ad esempio, di assicurazione per la responsabilità conto terzi, quelle per il riscaldamento, luce acqua e gas, quelle per le pulizie, la biancheria e la colazione oltre ai costi per l’eventuale attività di promozione. Senza dimenticare il tempo necessario da dedicare alla gestione e i vari imprevisti che possono capitare come, danneggiamenti o il mancato pagamento del soggiorno. La differenza tra le entrate (dai 20 euro in su a seconda della zona e della struttura più o meno curata) e le uscite – ha concluso Boschiero – va, quindi, attentamente ponderata per fare in modo che il “business tra le mura di casa” si riveli effettivamente tale”.
Agli interventi dei due relatori sono poi seguite le numerose domande dei partecipanti per chiedere chiarimenti in proposito, alle quali é seguito un confronto tra gli stessi operatori sulle questioni strettamente legate alle proprie esperienze maturate nel settore.
A fine incontro, proprio con l’obiettivo di coordinare al meglio queste nuove figure professionali e di gestire in forma sinergica alcuni aspetti comuni all’attività di bed & breakfast, si è deciso di ritrovarsi nuovamente a breve scadenza nella sede della Confcommercio per approfondire gli argomenti trattati e definire le linee d’azione, anche in vista di una possibile revisione della legge regionale attualmente in vigore.

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