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Confcommercio Veneto Notizie

IL BILANCIO DELLA REGIONE CONDIZIONATO DA SPESA SANITARIA E PATTO DI STABILITA’

Nr. 22 del 5/12/2005

Un bilancio previsionale fortemente condizionato dalla spesa per il sistema sanitario e dal patto di stabilità interno che limita fortemente il complesso delle spese correnti e destina poche risorse per gli interventi a favore delle imprese operanti nel settore commerciale e dei servizi.
Sono queste le prime osservazioni fatte dalla Confcommercio regionale alla proposta di bilancio per l’anno 2006 presentato dalla Regione Veneto, che dovrà nelle prossime settimane essere esaminato dalle specifiche Commissioni Consiliari e successivamente approvato dal Consiglio regionale stesso.
Per il settore commercio l’attenzione dell’Unione regionale è rivolta a tre aspetti in particolare, sui quali si auspica un intervento specifico del Consiglio regionale.
Il primo fa riferimento al mancato finanziamento della L.R. 9/02 sulla sicurezza, che prevede agevolazioni finanziarie per le imprese del Commercio e del Turismo per interventi di installazione di impianti di allarme e dispositivi di sicurezza. “Altro punto critico della manovra- rileva Alberto Curti, segretario di Confcommercio Veneto- riguarda l’inadeguatezza del finanziamento per la legge, ancora da fare, per la rivitalizzazione dei centri storici: sono previsti 2,5 milioni di euro, importo pari esattamente alla metà di quanto stanziato nel 2005”. Il terzo aspetto fa riferimento ai fondi di rotazione, il cui finanziamento non è previsto per l’anno 2006, in adeguamento a quanto stabilito dalla normativa nazionale che impedisce alle Regioni di finanziare, ricorrendo all’indebitamento, attività a favore di privati. “La Regione si è impegnata in una complessa operazione finanziaria di smobilizzo di crediti pro-soluto- continua Curti- per reperire risorse a valere sui fondi di rotazione, ma sul funzionamento e sui risultati dell’operazione ci riserviamo di esprimerci”. Parere positivo è stato invece espresso per la previsione di riservare 1,5 milioni di euro per la fusione dei consorzi di garanzia fidi.
Anche gli interventi previsti per il turismo non soddisfano i dirigenti regionali della Confcommercio. “Pur apprezzando lo sforzo compiuto dalla Regione per una strategia di rilancio complessivo dell’offerta turistica - interviene Alessandro Peruch, presidente di Confturismo Veneto- notiamo come le misure adottate non siano conformi all’importanza economica e sociale del turismo, che oramai tutti riconoscono essere il primo e più importante sistema produttivo della nostra regione”. Nel bilancio preventivo per il 2006 i fondi destinati alla Funzione Obiettivo Turismo rimangono pressoché invariati rispetto allo scorso anno (circa 58 milioni di euro) ma preoccupano due elementi sui quali Peruch richiede un’attenta valutazione degli organi regionali competenti.
“Auspichiamo innanzitutto un consistente finanziamento del SIRT (Sistema Informativo Regionale Turistico), lo strumento messo in campo dalla Regione per l’attività di programmazione e gestione delle informazioni sul sistema turismo del Veneto e accompagnare l’innovazione delle imprese turistiche, e inoltre un maggiore sostegno dei confidi del turismo”.
Nella relazione che accompagna il bilancio di previsione 2006 non c’è traccia di contributi a favore “degli organismi sociali di garanzia tra piccole e medie imprese del settore turismo”.
“Anche in considerazione dei requisiti imposti sotto il profilo patrimoniale dalla recente legge quadro del settore e dall’imminente entrata in vigore di «Basilea 2»- conclude Peruch- appare necessario perseguire il rafforzamento del sistema degli organismi di garanzia collettiva dei fidi e nel suo utilizzo sistematico quali intermediari per la concessione delle agevolazioni regionali alle imprese. Per dare concretezza a questo sostegno, ci aspettiamo quindi che la Regione Veneto favorisca l’accesso al credito da parte delle imprese, mediante il necessario supporto in termini agevolativi, e in particolare il sostegno delle cooperative e dei consorzi di garanzia fidi, destinati all’integrazione dei fondi rischi o del patrimonio di garanzia”.

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