LA GRANDE EVOLUZIONE DEL TERZIARIO
Nr. 10 del 23/05/2005
Il terziario prossimo venturo avrà, anche in tempi ravvicinati, una nuova evoluzione. Un ampio e dettagliato rapporto elaborato al Centro di formazione management del Terziario ha analizzato gli scenari, per lo più nuovi, di questo cambiamento. Vediamo quali saranno le prospettive delle imprese terziarie.
L’aumento della popolazione anziana farà crescere i servizi legati all’assistenza e alla sicurezza. I flussi migratori, uniti alle fasce deboli della popolazione, contribuiranno in modo significativo alla domanda dei servizi sociali. Si sposterà in avanti il limite della domanda adolescenziale e le conseguenze si avvertiranno sui comportamenti di acquisto e di consumo. I mutamenti nella struttura sociale, soprattutto l’invecchiamento della popolazione e la generalizzazione del lavoro femminile produrranno un aumento della domanda di servizi di cura, che sempre meno verranno assolti dalla tradizionale struttura familiare. Al tempo stesso la giovane età in cui oggi si va in pensione, combinata con l’allungamento della durata della vita, favorirà un’ulteriore crescita dei servizi per il tempo libero. Cresceranno anche i servizi rivolti agli anziani, ai bisogni ricreativi e alla domanda di svago. E si moltiplicheranno le nicchie di consumo, differenziate per età, sesso e stile di vita.
Anche nei consumi si registrerà un grosso cambiamento. La prima e più significativa è che ci sarà una ripresa dei consumi tendenzialmente più sobri, austeri ed esigenti. Si diffonderà la tendenza a consumi più semplici, più sani e sicuri, in sintonia con un consumatore che non solo farà grande attenzione al rapporto prezzo-qualità, ma opererà scelte consapevoli, controllando etichette, ingredienti e scadenze dei prodotti alimentari, esigendo la massima chiarezza negli estratti-conto bancari e nelle bollette telefoniche. E cresceranno anche i consumi della filiera biologica.
In una società in cui il verbo principale continuerà ad essere l’apparenza, si assisterà da una parte a una lievitazione dei consumi della fascia alta, immobili, gioielli e antichità, e della fascia bassa, prodotti per la casa e alimentari, mentre dall’altra crollerà la fascia intermedia dei mercati di mezzo, come i mobili.
A premiare saranno la specializzazione, le produzioni a elevato valore aggiunto e di nicchia. Risulterà perdente la commercializzazione di prodotti generici, non specialistici, nei quali il consumatore non si identificherà. Crescerà il mercato del gadget, si compreranno più oggetti di design, aumenteranno i consumi firmati, ma tramonteranno i souvenir. L’abbigliamento andrà forte nei mercati ambulanti, e trionferà il “camouflage”.
Nel turismo la tendenza resterà quella del “mordi e fuggi”. Si affermeranno i cosiddetti “short break”, e ci saranno sempre meno vacanze oltre i 7-10 giorni consecutivi. E quanto alle destinazioni si chiederà sempre più mare rispetto alla montagna, e chi andrà all’estero cercherà località più tranquille, lontane dalle regioni più tormentate del globo.
La cultura imporrà un altro cambiamento radicale. Basta con la mostra solo da vedere, ma una fruizione globale. Il modello da seguire sarà quello delle città del Nord Europa con un’offerta diversificata e integrata in cui l’arte si affianca a intrattenimento, mondanità e business. Si cercheranno musei e gallerie in grado di essere oltre che luoghi espositivi anche luoghi e occasioni di incontro, di scambio e di consumo.
I consumi che cresceranno di più saranno la cura e il benessere della persona, lo sport e il tempo libero, gli immobili, la comunicazione, i viaggi e i soggiorni. Ma in buona posizione saranno pure i consumi legati alla ristorazione, alla moda e al design, alla sicurezza, ai trasporti e all’istruzione.
Da tenere poi presente che si stabilizzerà la domanda di prodotti alimentari, non aumenterà il consumo di prodotti nocivi alla salute, come le sigarette e l’alcol, si avvertirà una contrazione degli acquisti dei mezzi di trasporto tranne che per quelli dedicati al tempo libero, e resterà in pole position il settore delle cure del corpo e del wellness.
Molta importanza il consumatore darà anche alla forma e all’estetica. Il successo dei servizi dipenderà per lo più da fattori estetici e da elementi friendly, come l’accessibilità, la piacevolezza e l’eleganza.
Si innoverà anche il marketing, che verrà mirato alle generazioni. Sul versante giovanile prevarrà lo stupore, sul fronte della terza età si punterà su messaggi di rassicurazione. Nell’ambito della grande distribuzione si assisterà, invece, a una emancipazione della marketing communication. Elementi di orientamento del consumo diventeranno i comportamenti del personale addetto alle vendite e la disposizione dei prodotti sugli scaffali. Si diffonderà sempre più la cultura del servizio, e questo richiederà una maggiore formazione del personale. Cortesia e professionalità saranno le armi vincenti per calamitare e fidelizzare il cliente. La Confcommercio lo ha capito da tempo, è stata la prima associazione del Veneto a lanciarsi su questa strada del futuro, e i suoi corsi formativi, richiestissimi e sempre affollati, ne sono la dimostrazione lampante.
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