SLITTANO I CRITERI PROGRAMMATORI DEI COMUNI
Nr. 04 del 28/02/2005
Entro il 14 febbraio, i comuni del Veneto, in applicazione della legge regionale sul commercio. avrebbero dovuto procedere ad una serie di adempimenti. Questo non è stato possibile poiché a monte dovevano essere varati alcuni provvedimenti regionali, come la definizione del rapporto di densità tra medie-grandi strutture di vendita e esercizi di vicinato, ed i criteri per l’individuazione dei parchi commerciali. La prevista, e oramai inevitabile, proroga di tale scadenza è stata confermata dai funzionari della Regione nel corso di un confronto a tutto campo con gli amministratori e i funzionari dei comuni vicentini, che si è svolto nella sede della Confcommercio di Vicenza. Promosso da Ister - Istituto per il Terziario -, l’incontro è stato il naturale proseguimento del convegno sulle nuove regole della programmazione commerciale e il suo stretto legame con la pianificazione urbanistica, che si è svolto nella stessa sede lo scorso 24 gennaio, con la partecipazione dell’assessore regionale Giancarlo Conta, della presidente della provincia Manuela Dal Lago e del presidente di Anci Veneto Vanni Mengotto.
“Così come stabilisce la legge regionale 15 del 13 agosto 2004 - ha esordito Fiorenzo Marcato, consigliere delegato dell’Ister, intervenendo all’incontro dopo il saluto di Andrea Gallo, direttore dell’Ascom -, i Comuni avrebbero dovuto adeguare entro 180 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento i propri criteri programmatori e, successivamente, censire i parchi, le aggregazioni commerciali e provvedere conseguentemente alle varianti urbanistiche. La mancanza dei previsti provvedimenti regionali in materia non farà rispettare la scadenza prevista. Ci auguriamo perciò che quanto prima si proceda a definire i passaggi mancanti affinché diventi pienamente operativa la nuova regolamentazione e possa svilupparsi un sistema distributivo qualitativamente ordinato, in sintonia con le aspettative dei cittadini, capace di evitare le storture e gli errori del passato che hanno avuto come conseguenza l’impoverimento commerciale di molti centri urbani”.
“Dall’emanazione dei criteri regionali, per i quali siamo oramai alla stretta finale - ha provveduto ad assicurare nel suo intervento Alberto D’Incà Levis, dirigente regionale settore commercio - ai Comuni verranno concessi 180 giorni per adempiere a quanto prevede la legge 15. Il collegato alla Finanziaria appena approvato dal Consiglio Regionale ha comunque già apportato alcune modifiche che riguardano, ad esempio, la distanza fra aggregazioni di esercizi commerciali: dagli originari 3 chilometri la distanza è ora ridotta a 400 metri.” Il provvedimento dovrà ora essere pubblicato nel BUR Veneto.
Molti ancora però i dubbi e le richieste interpretative sulla nuova disciplina del commercio pervenute da sindaci e funzionari comunali presenti all’incontro, in particolare, relative all’applicazione “sul campo” della connessione tra programmazione commerciale e pianificazione urbanistica. Tale argomento è stato successivamente affrontato nello specifico dall’urbanista Fernando Lucato, che ha posto l’accento sulla necessità di piani di assetto intercomunali, per garantire uno sviluppo equilibrato del territorio. Alle varie richieste hanno dato infine esauriente risposta Michela Cossu e Giuseppe Mollica, funzionari regionali della Direzione Commercio, che, pur evidenziando l’incompletezza applicativa della nuova legge, hanno spiegato principi e regole finalizzati ad un equilibrato sviluppo del settore e le novità intervenute nelle disciplina, in particolare: i limiti dimensionali delle strutture commerciali, l’ampliamento dei settori merceologici e, con riferimento ai criteri, le nuove tipologie di aggregazioni commerciali quali i parchi e gli outlet.
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