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venerdì 30 dicembre 2005

BOLLINO BLU: ANCORA CONFUSIONE NORMATIVA TRA I COMUNI

Paese che vai…usanze che trovi! Ad oggi, niente risulta più azzeccato in fatto di bollino blu antinquinamento, visto che non c’è omogeneità nell’adozione di misure antismog da parte dei Comuni veneti, né la certezza che possa scattare, dal 1° gennaio 2006, la sanzione prevista da un’ordinanza della Regione per gli automobilisti sbadati che circolano senza bollino blu.
“Il caos è generale e la situazione paradossale – commenta Andrea Gallo, direttore della Confcommercio di Vicenza -. Gli stessi associati si rivolgono a noi per sapere cosa fare magari dopo aver chiamato il proprio Comune o gli uffici della Provincia senza ottenere una risposta esaudiente. Da parte nostra non possiamo che ribadire la situazione e spiegare che se l’auto ha più di due anni, in alcuni comuni del Veneto, per circolare è necessario il bollino blu, mentre altri lo richiedono dopo quattro anni dall’immatricolazione del veicolo. E’ questo uno dei paradossi legati all’applicazione delle prescrizioni regionali in materia di controllo delle emissioni dei veicoli a motore, per le quali la Regione continua a non assumersi un ruolo di coordinamento”.
Da quanto stabilito nel Piano regionale di tutela e risanamento dell’atmosfera si sa che la circolazione in tutto il Veneto dal 1° luglio 2005 è consentita ai soli veicoli provvisti di bollino blu, da apporre dopo il primo anno dalla data di immatricolazione del mezzo, e che i Comuni, con ordinanza specifica, devono disporre l’applicazione delle sanzioni in caso di violazione della norma, dal 1° gennaio 2006.
In teoria tutto chiaro, ma la pratica si è rivelata ben diversa. In attesa di un’ordinanza regionale specifica che, recependo il Piano di tutela, chiarisca modalità e tempi nel rilascio del bollino blu, e l’eventuale esclusione per alcune categorie di veicoli a motore, i Comuni stanno applicando in modo differenziato la direttiva regionale.
“Un agente di commercio, un operatore su aree pubbliche o anche un semplice cittadino- spiega il direttore Gallo - che vuole muoversi all’interno dei vari comuni della Regione dovrebbe dotarsi di una piantina aggiornata con tutte le ordinanze comunali in materia di emissioni di gas inquinanti e di validità dei contrassegni per l’accesso ai centri abitati: una cosa a dir poco ridicola, che però è lo specchio della situazione attuale. Alcuni Comuni e capoluoghi di Provincia come Padova, hanno reso obbligatorio il bollino blu dopo un anno dall’immatricolazione del veicolo, mentre a Verona l’obbligo decorre dal secondo anno; a Mestre invece possono circolare liberamente i residenti fuori dalla provincia di Venezia mentre a Vicenza o a Valdagno i Sindaci hanno disposto l’applicazione del bollino blu solo ai mezzi immatricolati da oltre quattro anni. Ci troviamo di fronte ad una confusione normativa che dovrebbe essere chiarita urgentemente, per evitare situazioni paradossali che complicano solo la vita ai cittadini e, in particolare, a coloro che devono, per necessità di lavoro, spostarsi nelle varie città”.

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