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venerdì 21 ottobre 2005

BASILEA 2 PREMIA LE IMPRESE VIRTUOSE E NON PENALIZZA I “PICCOLI”

Nel rapporto tra banche e imprese, soprattutto per quanto riguarda il credito, l’accordo di Basilea 2 porterà a cambiamenti profondi, ma più nella forma che nella sostanza. A tranquillizzare le imprese, soprattutto microimprese e pmi che spesso hanno poca dimestichezza con concetti come quelli del “rating”, è stato Luciano Menarin, Responsabile Risk Management - Direzione Pianificazione della Banca Popolare di Vicenza. Durante un incontro tenutosi il 19 ottobre nella sala convegni della Confcommercio di Vicenza, Luciano Menarin è stato chiaro: “Non dovete pensare che le innovazioni introdotte dall’accordo di Basilea 2 – ha spiegato davanti ad un folto pubblico di operatori – costituiscano una rivoluzione nei rapporti tra banche e imprese, soprattutto per quanto riguarda la concessione del credito. La verità è che si tratta di un’evoluzione: il rating ad esempio, il cui utilizzo non è obbligatorio ma una scelta gestionale delle singole banche, è la sintesi immediata di un’idea che il gestore comunque si sarebbe fatto del cliente, in tempi e con costi significativamente superiori. E dunque uno strumento più rapido per “aggredire” subito le situazioni complicate, approfondire le problematiche e prendere le decisioni del caso”. Come dire che il 1. gennaio 2007, data in cui entrerà ufficialmente in vigore l’accordo, non sarà un salto nel buio nei rapporti tra istituti di credito ed imprese: quasi tutte le banche al di sopra di una certa dimensione, infatti, stavano già sviluppando sistemi di rating prima di Basilea 2 e, in ogni caso, l’accordo prevede che questo metodo sia operativo ed utilizzato per le valutazioni di merito creditizio da ameno tre anni.
Serviva dunque l’analisi di un esperto per fugare tanti dubbi e tanti timori su Basilea 2, come ha sottolineato Ernesto Boschiero, vicedirettore dell’Ascom: “Di Basilea 2 si è tanto parlato, a volte anche a sproposito – ha detto introducendo Menarin – ma ora che ci avviciniamo a grandi passi verso la sua effettiva introduzione, e dopo l’approvazione da parte del Parlamento Europeo della specifica Direttiva, è il caso di fare definitivamente chiarezza, anche per superare alcune preoccupazioni che aleggiano tra gli imprenditori”.

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La prima e più importante e che ci sia maggiore rigidità nella valutazione del rischio. “Per quanto riguarda il rischio del credito – ha chiarito Luciano Menarin - oggi, per ogni cento euro dati in prestito, la banca deve averne almeno otto garantiti da patrimonio. Con Basilea 2, invece, è previsto uno schema semplificato che permette alle banche di utilizzare il rating delle agenzie per i clienti – pochi a dir la verità – che ne sono dotati. Per gli altri lo schema prevede di considerare come oggi, l’8% dell’intero importo, che scende però all’8% del 75 per cento per i privati e per le piccole e medie imprese. Nel complesso, quindi, rispetto alla situazione attuale, l’utilizzo di capitale risulterà inferiore”. Menarin si riferisce, in questo caso, agli affidamenti cosiddetti “retail”, che riguardano le imprese con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro e un’esposizione complessiva verso le banche inferiore a 1 milione di euro. Una norma, questa, che verrà dunque incontro a molte microimprese e pmi del settore terziario.
Nel corso dell’incontro, il Responsabile Risk Management della Banca Popolare di Vicenza ha insistito poi sui parametri che, con Basilea 2, verranno utilizzati dalle banche nella valutazione del rischio prima della concessione di un prestito: “Il rating basato sul bilancio è solo uno degli elementi che determina la valutazione del cliente; peraltro esso è l’unico di cui si dispone quando un rapporto viene aperto per la prima volta. Per le microimprese ad esempio, oltre che per i privati, il bilancio ha una valenza bassa se non nulla, mentre conta di più l’andamento. Chiaro che la rilevanza aumenta per le pmi e per le imprese maggiori. In ogni caso, qualunque sia il segmento di clientela da valutare, la capacità di mettere assieme il maggior numero di informazioni sensibili, e non solo i dati di bilancio, è sempre stata tra le professionalità di un buon gestore”.
Menarin ha voluto anche fare chiarezza su un altro tema caldo che riguarda l’introduzione dell’accordo di Basilea 2, vale a dire un paventato aumento dei prezzi. “Un timore in gran parte infondato – ha detto – Una classificazione del credito per merito, come quella introdotta da Basilea 2, dà alle banche uno strumento di differenziazione dei tassi, potendo gestire con maggiore flessibilità le condizioni de clienti più “virtuosi” e irrigidendole sui clienti peggiori”. Per dire che Basilea 2, introducendo una valutazione obiettiva dei parametri delle imprese e una applicazione “meritocratica” delle condizioni di finanziamento, potrebbe alla fine rivelarsi un’opportunità per il mondo delle imprese.

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