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mercoledì 20 luglio 2005

COMMERCIO AMBULANTE, A VICENZA NON C’E’ L’INVASIONE DEI CINESI

Il commercio, compreso quello ambulante, parla sempre più straniero e anche a Vicenza sono soprattutto cinesi e cittadini extracomunitari di paesi dell’area mediterranea ad aprire nuove attività e a subentrare nella gestione dei banchi nei mercati. Del nuovo fenomeno che interessa il mondo del commercio si è discusso in una riunione del consiglio della Fiva-Confcommercio, l’associazione provinciale degli operatori su aree pubbliche.
“La situazione a Vicenza non è molto dissimile da quella che possiamo verificare in altre città del Veneto - commenta Adriano Girardello, presidente provinciale della Fiva- la Cina è veramente vicina e la possiamo constatare quotidianamente nei mercati, nella gestione di ristoranti, gastronomie, negozi di abbigliamento e in tante altre attività. Gli imprenditori cinesi sono oramai una costante in tutto il territorio della regione e in alcuni settori rappresentano una seria concorrenza per i commercianti locali. La Cina non è più solo concorrente per la produzione ma esporta imprenditori che stanno crescendo e formando una rete commerciale per meglio penetrare nel nostro mercato. A Vicenza il fenomeno dell’avanzata dei cinesi è però meno evidente, almeno per quanto riguarda la presenza nei mercati settimanali”. Infatti, da un’indagine effettuata sui vari mercati del Comune di Vicenza solo in quello di Viale Dalmazia del giovedì si riscontra una considerevole presenza (17 banchi su un toltale di 64 ) di commercianti cinesi, mentre risultano ancora modeste le presenze negli altri mercati rionali settimanali(1 o 2 banchi di operatori cinesi per mercato, compreso quello importante del giovedì in piazza dei Signori, che vede due soli operatori orientali su 70 presenze). “E’ un fenomeno da valutare con attenzione ma per il momento non è il caso di creare allarmismi- continua Girardello- il gruppo più numeroso di operatori orientali presente al mercato di Viale Dalmazia è praticamente indirizzato al commercio nel settore abbigliamento, mentre altrove la presenza di operatori cinesi non è significativa.
Certamente ci troviamo di fronte ad un imprenditore commerciale diverso, che evita le trafile burocratiche per ottenere il posteggio e quando ha interesse acquista direttamente le licenze dai proprietari dei banchi”. A Vicenza, contrariamente ad altre realtà del Veneto, non vengono inoltre segnalate irregolarità di rilievo nelle attività gestite da imprenditori cinesi, ed anche per quanto riguarda gli orari dei mercati settimanali, grazie all’impegno degli organi di vigilanza e controllo preposti, non vengono evidenziate situazioni anomale particolari. “La realtà che emerge dalla nostra analisi- conclude Girardello- relativa ai mercati ambulanti della città di Vicenza è quella di una crescita lenta della presenza degli operatori cinesi, anche se il fenomeno viene seguito con attenzione ed è costantemente monitorato al fine di verificare la sua possibile evoluzione”.


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