SAN FELICE: I LAVORI NON SIANO LA SCUSA PER ISTITUIRE IL SENSO UNICO
Nr. 05 del 10/03/2004
Immediata la preoccupazione a Vicenza tra i commercianti di Corso S. Felice. I trenta giorni di black-out del traffico che a causa dei lavori AIM sta interessando il nodo viabilistico di viale Milano, viale Torino, corso S. Felice e via Legione Antonini (da lunedì 8 marzo fino alla fine del mese) arroventano gli animi dei negozianti della zona e risvegliano vecchie ferite.
E’ un coro di un centinaio di voci, infatti, quello che si leva unanime verso un intervento che penalizzerà il commercio di tutta l’area e che minaccia ora di essere di puntellato da proteste e manifestazioni. «Mi sembra ancora impossibile che l’assessore abbia potuto addirittura invitare i cittadini a girare al largo da S. Felice» argomenta contrariata Antonietta Biondi, presidente della sezione territoriale 6 della Confcommercio di Vicenza.
A poche ore dalla dichiarazione di Claudio Cicero sul Giornale di Vicenza, che annunciava il mese di lavori per la posa di fibre ottiche, cavi dell’energia elettrica, illuminazione pubblica e sostituzione della tubazione del gas, il telefono rovente dell’Ascom la dice lunga sull’animo battagliero dei commercianti. «Sono passati solo pochi mesi dalle infinite discussioni sulle modifiche viabilistiche della zona - continua la presidente -. E alla fine eravamo convinti di averlo dimostrato a sufficienza: creare un senso unico nel secondo tratto di corso S. Felice significa uccidere il commercio dell’area. Per questo la notizia dei prossimi lavori, ed il conseguente nuovo schema viabilistico, ha risvegliato paure che avremmo voluto che l’assessore rassicurasse fin da subito».
Questione di stile, puntualizza infatti Antonietta Biondi. Perché sul fatto che i lavori vadano attuati «non c’è alcun dubbio- argomenta la presidente-. E’ sui tempi, metodi e soprattutto sulla pianificazione dei disagi che andava informata preventivamente la categoria. Una comunicazione scritta da parte dell’Amministrazione che ci informava anticipatamente del piano lavori, visti i precedenti, forse ce lun po’ tutti».
Molti, del resto, i punti di domanda avanzati dai commercianti sull’intervento in corso. Sulla questione, l’Ascom di Vicenza ha già incontrato i responsabili AIM del cantiere e, se necessario, chiederà di essere ascoltata dall’Amministrazione. Sul tavolo proposte concrete volte ad alleggerire gli inconvenienti di uno stravolgimento viabilistico che certamente andrà a penalizze il commercio dell’area. Tra queste la garanzia dell’accesso pedonale o ciclabile della zona, la deviazione del traf- fi- co in uscita verso viale Verona per accelerare i lavori delle varie squadre impegnate negli scavi e un controllo costante sull’andamento del cantiere al fine di snellirne i tempi di esecuzione.
«L’invito aperto a tutti gli associati della zona - spiega così Antonietta Biondi-, è che chiunque noti elementi di disagio, anche minimi, come ad esempio una transenna posta davanti all’accesso del proprio negozio o altro, è invitato a segnalarlo al più presto all’Associazione, che se ne farà portavoce a chi di dovere.»
«Riqualificare l’area con lavori straordinari, come sostituire le strutture mobili quali i «ciceri» di plastica o rinnovare l’illuminazione pubblica, infatti, è un conto- conclude la presidente-. Ma strozzare il lavoro altrui in nome un generico «s’ha da fare», ha ben altro spessore».
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