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giovedì 15 luglio 2004

SALDI, AL VIA DOMANI IN TUTTA LA PROVINCIA DI VICENZA

Partono ufficialmente domani, 15 luglio, i saldi estivi di fine stagione. A deciderlo è la delibera regionale del novembre 2001, che fissa per tutto il Veneto i termini entro quali i commercianti possono vendere a prezzi scontati tutti quei prodotti di carattere stagionale o di moda suscettibili, per queste caratteristiche, ad un notevole deprezzamento nel tempo.
Fino al 31 agosto prossimo, dunque, i negozianti della provincia potranno dare il via alle corse al ribasso dei prezzi di vetrina e dei capi di stagione ancora invenduti. Dopo un’annata iniziata all’insegna dell’incertezza, infatti, sono state una primavera piovosa e un’estate che ancora stenta ad arrivare le complici ostili di un rilancio tardivo dei consumi.
“Non è un mistero-commenta il presidente provinciale della Federabbigliamento-Confcommercio, Renato Corrà - che il settore tessile stia vivendo momenti piuttosto complicati. La congiuntura economica da un lato e i capricci meteorologici dall’altro hanno infatti inciso pesantemente sull’acquisto di beni che, spesso, oggi più di allora, vengono considerati voluttuari dalle famiglie. Il resto viene da sé: i clienti attendono l’inizio delle svendite per rinnovare il guardaroba e i commercianti faranno di tutto per attirarli a sé. Compresi sconti consistenti e convenienze studiate ad hoc sulle rimanenze di stagione. L’arrivo imminente dei capi autunno-inverno, infatti, dà un ulteriore colpo di acceleratore all’esigenza di liberare al più presto i magazzini in esubero.”
Ma è proprio su questo punto che il presidente provinciale della Federabbigliamento decide, ora, di puntare il dito. L’andamento generale dei consumi e il clima congiunturale degli ultimi anni, spiega infatti, “ha iniziato a minare, nell’opinione della categoria, la certezza della validità di regole rigide in materia di vendite straordinarie.”


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“Prendiamo ad esempio i capi griffati- continua Corrà-. Da tempo i vicentini hanno smesso di interessarsi alla merce di bassa qualità, cercando nei prodotti di marca la garanzia di un acquisto di durata e la possibilità di sconti reali, visto che per questi capi il prezzo è il più delle volte imposto dalla griffe. Ma proprio in questo settore, il fattore moda da un lato e la tipologia di acquisto, che prevede una clientela attenta non alla stagione in corso ma al capo in sé, fanno sì che l’inizio reale delle vendite a prezzi ribassati debba iniziare prima rispetto ad altri prodotti. Il cliente “griffato”, infatti, pretende di comprare a fine luglio il paltò e altri capi invernali, cosa non così facile se la boutique non avrà avuto la possibilità di liberarsi per tempo,e molto prima del 15 luglio, delle rimanenze della collezione della stagione estiva.”
Non a caso, a livello categoriale è in corso una verifica per constatare i problemi e i limiti riscontrati dagli operatori commerciali durante la stagione dei saldi. Se tale azione darà esiti tali da evidenziare l’esigenza di rimodulare i vincoli di legge che regolano le date di inizio e fine delle vendite straordinarie, sarà la stessa categoria a muoversi a livello regionale per far presente le distorsioni riscontrate nell’applicazione della normativa, negli ultimi anni, soprattutto a seguito dell’andamento piuttosto fiacco dei consumi.
Ferma, rimane invece la convinzione di una regolamentazione tutelare dei saldi, che come oggi, garantisca al cliente e al negoziante un andamento trasparente delle svendite di fine stagione. A tal proposito, l’iniziativa “Saldi garantiti”, lanciata da alcuni anni dalla Confcommercio di Vicenza, rimane per i commercianti aderenti la linea guida principale per una tutela reale della clientela. Cinque le regole deontologiche ben chiare a tutti gli iscritti al programma: accettare le carte di credito e il bancomat per il pagamento; sostituire, in caso di vizi o difetti, il prodotto venduto con eventuali articoli disponibili entro otto giorni dall’acquisto, o rimborsare in alternativa il prezzo delle merce anche rilasciando, qualora il cliente ne faccia richiesta, un buono da spendere dopo la chiusura dei saldi e comunque entro i 30 giorni successivi alla presentazione dello scontrino fiscale; far provare i capi acquistati su richiesta del cliente, con esclusione della biancheria intima e dei prodotti che per consuetudine non vengono provati; dare preventiva informazione, esponendo un cartello ben visibile, di eventuali riparazioni o adattamenti del capo acquistato a carico del cliente; esporre nella vetrina il materiale informativo inerente l’iniziativa.
Va ricordata infine un’ultima importante regola: nei trenta giorni prima e dopo i saldi, sono vietate le vendite promozionali, a meno che non siano posti in vendita prodotti non soggetti a saldi.

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