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mercoledì 14 luglio 2004

MONTECCHIO MAGGIORE: IL TAR DA’ RAGIONE ALL’ASCOM E ANNULLA I PROVVEDIMENTI SULLE APERTURE FESTIVE DEI NEGOZI. LA CONFCOMMERCIO ASSISTE GLI OPERATORI

Il TAR del Veneto dà ragione all’Ascom di Vicenza in merito alla chiusura domenicale e festiva dei negozi, nonostante le ripetute insistenze del Comune di Montecchio Maggiore di avocarsi il diritto di concedere la deroga all’obbligo della chiusura festiva delle attività, qualora qualche operatore commerciale locale ne facesse richiesta, in occasione di feste o manifestazioni sul territorio comunale.
La sentenza, che ha accolto il ricorso dell’Ascom e annullato i provvedimenti del Comune, è stata emessa lo scorso 1 luglio. Viene così ancora una volta confermata la disposizione per la quale gli esercizi di vendita al dettaglio devono osservare la chiusura domenicale e festiva e, al di fuori dei comuni a vocazione turistica, che tale regola può essere derogata unicamente nel mese di dicembre e per ulteriori otto domeniche o festività nel corso degli altri mesi dell’anno.
L’Amministrazione comunale di Montecchio, invece, il 12 aprile scorso, in occasione della marcia “Pasquetta ai Castelli” e, successivamente il primo e il 23 maggio per la “Festa delle Rose”, aveva concesso l’apertura domenicale ad alcuni negozi sulla base di un’ordinanza comunale specifica. E questo, nonostante il parere contrario espresso dall’Ascom di Vicenza, interpellata dal Comune quale organizzazione rappresentante le imprese del settore, così come prevede espressamente il decreto 114/98 sulla disciplina del commercio.
“La decisione dell’Amministrazione di Montecchio di continuare comunque per la propria strada, nonostante le norme vigenti e le nostre motivazioni in merito – spiega il presidente dell’Ascom di Vicenza Sergio Rebecca – ci ha obbligato a ricorre al Tar del Veneto per tutelare gli interessi dei nostri associati, sia appartenenti al Comune di Montecchio Maggiore, sia dell’intera provincia, e per ripristinare le regole sulla chiusura festiva dei negozi. Il Comune, infatti, con una ordinanza specifica aveva già stabilito le otto deroghe all’obbligo consentite dalla legge nel corso dell’anno e a queste, quindi, non poteva aggiungerne altre. Né, tanto meno, concedere la deroga alla chiusura solo ad alcuni negozi del Comune. Queste situazioni le avevamo fatte ben presenti all’allora Sindaco Giuseppe Ceccato e in particolare all’assessore al commercio Ornella Paccanaro ma senza esito”.

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“Ora con soddisfazione – prosegue il presidente dell’Ascom - constatiamo una volta di più come la nostra interpretazione delle leggi in materia sia quella corretta, nonostante l’altra associazione locale di categoria abbia dato, invece, in modo miope e superficiale, parere favorevole alle aperture festive in questione, assecondando così la tesi del Comune. Per quanto ci riguarda, proseguiamo quindi nell’iter necessario a tutelare i nostri soci e a far rispettate le regole vigenti. Di fatto, l’illegittimità dei provvedimenti di deroga emanati a suo tempo dal Comune, in particolare per la parte in cui si limitava l’autorizzazione solo a favore di determinati esercenti, ha recato un grave e irreparabile danno economico alla categoria dei commercianti della provincia e a quelli del Comune di Montecchio Maggiore esclusi dall’apertura festiva. Questi negozi non hanno infatti potuto approfittare dei vantaggi economici derivanti dall’afflusso dei partecipanti alle varie manifestazioni. Non si giustifica, poi, come si sia consentita l’apertura unicamente a favore di un solo negozio, lunedì 12 aprile, quando tale concessione risultava palesemente discriminatoria”.


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