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martedì 03 febbraio 2004

TANTE LE NOVITA’ PER I PUBBLICI ESERCIZI

Un’assemblea gremita di operatori, quella organizzata dalla Fipe-Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) di Vicenza lunedì 2 febbraio nella sede provinciale Ascom, segno del notevole interesse che stanno riscuotendo alcune importanti novità riguardanti il mondo dei pubblici esercizi. Alcuni provvedimenti legislativi già in vigore, infatti, come la legge antifumo e la Legge Biagi di riforma del mercato del lavoro, influiscono notevolmente sugli aspetti organizzativi di bar, ristoranti, pizzerie e, in generale, di tutti i locali di pubblico ristori. Altri, invece, sono in arrivo, come la nuova legge regionale sui pubblici esercizi, che ha recentemente ricevuto il via libera dalla Giunta e dovrà passare ora il vaglio del Consiglio, e modificheranno norme per certi versi oramai obsolete per fare largo alla semplificazione nella regolamentazione.
A fare il punto sul ddl regionale è stato il Vice direttore dell’Ascom di Vicenza Ernesto Boschiero, che ha sottolineato come il testo del nuovo articolato recepisca molte delle proposte suggerite dalle sette Associazioni provinciali pubblici esercizi della Fipe Veneto, che nei mesi scorsi hanno lavorato a lungo per trovare soluzioni in linea con i “desideri” degli esercenti.
Molte, appunto, le novità. Fra le principali l’abolizione dell’iscrizione, la conferma dell’obbligo della formazione professionale attraverso la frequenza obbligatoria di appositi corsi riconosciuti dalla Regione, la cancellazione delle tipologie A, B, C e D, e l’introduzione di una sola autorizzazione di “esercizio per la somministrazione di alimenti e bevande, comprese quelle alcoliche di qualsiasi gradazione”. Cambiamenti in vista anche per la normativa sugli orari, senza comunque stravolgimenti dell’attuale impianto che risale al 1994 e che finora ha dato risultati soddisfacenti. Dovrebbe diventare facoltativa la chiusura settimanale, ma gli esercizi potranno osservare fino a due giorni di chiusura alla settimana, con il solo obbligo di darne comunicazione al Comune. Si rinnoverà, inoltre, il regolamento sulla pubblicità dei prezzi vecchio di 70 anni.
Molto seguito anche l’intervento di Alessandro Marchese, funzionario dell’Ascom, che ha preso in esame le principali novità relative alla Legge Biagi e in particolare come i nuovi lavori (a progetto, job sharing, a chiamata) possano venire incontro alle esigenze di flessibilità delle imprese del settore.
L’assemblea ha poi affrontato i problemi connessi all’utilizzo dei buoni pasto, per i quali le aziende emettitrici, oltre a ritardare, per prassi, i pagamenti pretendono dall’esercente commissioni che raggiungono e superano livelli del 9-10%. La sintesi della discussione dei partecipanti sul tema ha portato a fissare, fra due settimane, un incontro nelle sede provinciale Confcommercio per fare il punto sugli sviluppi dell’azione portata avanti dalla Fipe nazionale e definire, nel caso non ci siano spiragli risolutivi, un’iniziativa di protesta anche a livello locale.
Infine notevole interesse ha sollevato l’illustrazione delle modalità operative sul divieto di fumo in tutti i locali chiusi, compresi i pubblici esercizi che, da qui ad un anno, obbligherà gli esercenti ad una scelta drastica: riservare appositi spazi ai fumatori, oppure vietare il fumo nei propri locali.
“Nel giro di alcuni mesi la nostra categoria sarà interessata da provvedimenti di notevole portata – è stato il commento di Renzo Rizzi, presidente della Fipe-Confcommercio di Vicenza – Per questo, come associazione, ci stiamo mobilitando sul versante informativo. Oggi più che mai è importante essere aggiornati, evitando di farsi cogliere impreparati dalle numerose novità che interessano il nostro settore. La pianificazione, anche per le imprese dei pubblici esercizi, è fondamentale per garantire un futuro all’azienda. Comunque, il risultato più importante di riunioni come queste è di ritrovare unità di intenti e di “fare squadra”, perché sia di fronte ai problemi, sia per portare avanti le varie iniziative, come ad esempio le rassegne enogastronomiche, la compattezza della categoria risulta determinante”.













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