RICERCA PRODOTTI : {{query}}

{{errore}}
Confcommercio Veneto Notizie

CHIEDIAMO UN PATTO PER LE RIFORME

Nr. 13 del 09/07/2002

All’assemblea della Confcommercio nazionale il presidente detta la ricetta per uscire dalla crisi
Inferiore alle attese in misura preoccupante l’andamento del ciclo economico italiano nel primo semestre del 2002

«Serve un Patto per le riforme». All’assemblea della Confcommercio nazionale tenutasi al Palazzo dei Congressi di Roma, il presidente Sergio Billè ha ribadito la necessità di ridurre la pressione fiscale per uscire dalla difficile situazio- ne economica. Billè, nella sua relazione, ha sottolineato come l’andamento del ciclo economico italiano nel primo semestre di quest’anno, non solo sia stato infe- rio- re alle attese ma cominci ad avere le caratteristiche di una tipica fase di pre-stagnazione.

Dati preoccupanti
«I dati che maggiormente preoccupano - ha sottolineato Billè - sono il persisten- te ristagno dei consumi delle famiglie, la mancata crescita del prodotto interno lordo, il crollo degli investimenti e l’aumento dell’indebitamento della finanza pubblica. E per uscire da questo tunnel la prima cosa da fare è quella di ridurre la pressione fiscale ma in modo più consistente di quanto previsto dal documento di programmazione economica e finanziaria».
Il presidente si è detto anche preoccupato per l’attuale clima di tensione sociale che «rischia di allontanare la ripre- sa e di renderne più modesta l’entità», ricordando come gli attuali problemi economici abbiano radici lontane.

Più fiducia nell’Europa
Il presidente di Confcom- mercio ha parlato anche dell’Europa e dei problemi che ancora sussistono tra i Paesi dell’Unione: «Bisogna fare di più per stemperare almeno la grande differenza che oggi esiste, all’interno dell’Unione europea, tra sistemi istituzionali, leggi e assetti amministrativi. Servono strutture europee che siano in grado di provve- de- re davvero alle necessità col- let- tive, che sappiano tutelare la li- bera concorrenza e la traspa- renza dei mercati e che operino in difesa dei diritti dell’impresa e di chi vi lavora».
Billè ha poi dato un giu- di- - zio al primo anno di gover- no Berlusconi. «Un giudizio - ha detto - che non può essere certamente negativo, perché esso ha almeno dimo- strato di voler tentare di realizzare quel radicale svecchia- mento di un sistema che, così com’è oggi, non è certo in grado di fronteggiare le esi- gen- ze imposte dalla globalizzazione e dalla esasperata competitività dei mercati». «Il governo, però - ha sottolineato - avrebbe dovuto fare di più e di meglio per almeno at- tenua- re i contraccolpi della crisi».

Servono riforme
Billè ha poi affrontato i temi della riforma fiscale, dell’abusivismo commerciale, del federalismo e della devolution, confermando le sue preoccupazioni per l’aumento delle tariffe e delle imposte locali.
Quanto alla riforma del mercato del lavoro, secondo Billè, «ha fatto bene il governo a metterla subito sul tavolo, perché è intervenendo anche in questo campo che si potranno risolvere, alla ra- di- ce, i problemi di competitività di cui soffre oggi tutto il nostro sistema di imprese. E non vi è dubbio che il modello di riforma proposto dal Ministro del lavoro contiene, nel suo complesso, norme e correttivi che sembrano andare nella giusta direzione. Ma restiamo però pur sempre convinti - ha aggiunto - che ldi questa riforma andasse accompagnato, anzi preceduto, da misure di carattere strutturale che consentissero di rilanciare l’occupazione e di rendere così socialmente sostenibile l’esigenza di una maggiore flessibilità».
Sul rovente tema dell’articolo 18, Billè ha sottoli- ne- ato come «mettere subito sul piatto queste modifiche sia stato un errore tattico che si sarebbe potuto evitare». Billè ha comunque definito «giusta» la decisione del Governo di proseguire ad oltran- za nella trattativa per cercare comunque di condurla in porto e ha rinnovato l’ap- pel- lo a Cofferati e a tutta la Cgil, perché riconsideri la propria posizione cercando di riaprire la porta al dialogo.

L’intervento di Berlusconi
Intervenendo all’assemblea il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto che la relazione di Billè va considerata attentamente «sapendo che molte cose si devono fare ma che è difficile farle». Berlusconi ha sottolineato che «anche un pilota bravissimo come Schumacher non riuscirebbe a vincere con una macchina rotta. Prima bisogna aggiustare la macchina».

L’intervento di Marzano
A sua volta, il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano, proprio rispondendo al presidente di Confcommercio che aveva espresso preoccupazioni per l’andamento dell’economia, ha detto che «si cominciano ad avvertire i segni di ripresa. Non stiamo in una fase di prestagnazione, semmai in una fase di pre-espansione». La congiuntura - ha osservato - presenta non solo ombre ma anche luci: il Pil, è vero, è più basso di quello che avremmo desiderato, ma è in linea con il tasso di sviluppo medio europeo.
Marzano ha ribadito che «ci sono molti segnali che la ripresa è imminente: la produzione industriale che riprende, le esportazioni che ripartono, l’occupazione che cresce. Non raggiungeremo - ha spiegato Marzano - la crescita del 3 per cento quest’anno, ma questo obiettivo sarà conseguito nel 2003».
Riferendosi alle piccole e medie imprese, il ministro delle Attività Produttive ha sottolineato che «noi pensiamo che in molti casi essere piccoli sia bello ma in altri pensiamo che questo avvenga perché si è costretti a essere piccoli. Noi vogliamo intervenire in questo senso». Marzano ha quindi detto che «oltre a incentivi e alla maggiore flessibilità sul mercato del lavoro, per far decollare le imprese serve anche agevolare il credito. Bisogna dare credito a chi lo merita e non solo a chi dà garanzie». Il ministro ha poi accennato alle ultime polemiche di questi giorni sollevate da alcune associazioni di consumatori circa presunti rialzi dei prezzi. «Gli uffici di statistica dicono che non è proprio così. Grazie all’accordo fatto con le associazioni dei commercianti, siamo riusciti a evitare un effetto inflazioni- stico del passaggio all’euro».
Affrontando il tema degli abusivi e dei clandestini, Marzano ha aggiunto che la lotta contro questo fenomeno «è uno degli obiettivi fondamentali assegnati al nuovo ministro dell’Interno».

Il telegramma di Ciampi
Significativo anche il tele- gramma inviato a Billè dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che ha sottolineato come la com- ples- sità dei problemi da affrontare non debba far di- men- ticare i positivi risultati conseguiti in questi anni. «La costruzione dell’Ue e il pro- get- to di integrazione politica sono la risposta concreta - ha scritto Ciampi - alla necessità di governare il proces- so di globalizzazione, coniu- gan- do crescita e coesione, mer- cato e solidarietà, valori comuni e tutela delle diversità».

Torna alla pagina precedente

Condividi su Facebook Condividi su LinkedIn Stampa pagina