RICERCA PRODOTTI : {{query}}

{{errore}}
Confcommercio Veneto Notizie

FINANZIAMENTI IN ARRIVO PER IL TURISMO

Nr. 10 del 20/05/2002

Nei prossimi mesi sarà emanato dalla Regione iul bando comunitario previsto dal Docup
Nel Vicentino saranno interessate le pmi dei 26 comuni inseriti nell’Obiettivo 2

Una pioggia di miliardi sta per investire il turismo veneto. Dovrebbe infatti essere emanato tra pochi mesi il bando della Regione Veneto che prevede finanziamenti per il turismo e la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale. Con questo bando, in sostanza, la Regione renderà utilizzabili dalle pmi venete del settore turistico i cospicui finanziamenti europei previsti dalla misura 3.1 «Ricettività e strutture a supporto dell’attività turistica», del Docup, vale a dire il Documento unico di programmazione per gli aiuti comunitari a favore delle aree in ritardo di sviluppo.
E i soldi a disposizione saranno parecchi: 162 milioni e 968 mila euro, circa 300 miliardi di vecchie lire, suddivisi in annualità fino al 2006. Va comunque subito chiarito che le imprese turistiche vicentine che potranno presentare progetti finanziabili dal bando regionale sono solo quelle che hanno sede nei comuni inseriti nell’Obiettivo 2: nel Vicentino, in pratica, sono tutti quelli dell’area montana, dall’altopiano di Asiago alla fascia che da Laghi arriva fino a Recoaro e a Chiampo.
«Per chi fosse intenzionato ad effettuare investimenti nei prossimi mesi - spiega il direttore della Confcommercio provinciale Andrea Gallo - questi finanziamenti comunitari rappresen- te- ranno certamente un’opportunità interessante. Vale dunque la pena conoscere la filosofia che li ispira, così da rendere i propri progetti il più possibile in linea con i parametri richiesti». Vedia- mo da vicino, allora, i punti salienti della misura 3.1 su cui verterà il bando regionale mirato alle attività ricettive e alle strutture di supporto all’attività turistica.

Parola d’ordine:
integrazione

Ciò che forse rappresenta la vera novità, su cui si baserà il bando regionale, è il concetto di integrazione tra pubblico e privato. In fase di selezione dei progetti, infatti, verrà data priorità alle iniziative che svilupperanno una convergenza tra gli interventi pubblici per la realizzazione di infrastrutture, azioni promozionali e di animazione (destinatari di un’altra misura inserita nel Docup, la 3.2) e quelli privati. Come dire, quindi, che le pmi del turismo vedranno con più certezza finanziati i loro progetti se sapranno andare «a braccetto» con analoghe azioni di promozione messe in campo da comuni, provincie, comunità montane.
Il bando regionale è riservato alle piccole e medie imprese turistiche, singole o in associazioni consortili, che intendono investire in quattro azioni specifiche: a) imprese alberghiere ed extralberghiere; b) impianti sportivi (campi da tennis, piscine, campi da golf ecc.); c) impianti di risalita, piste da sci, piste da fondo, impianti per l’innevamento artificiale ecc.; d) servizi, ricerca e innovazione.
Per le azioni a), b), c), sono ammissibili a contributo gli investimenti per l’adeguamento, l’ampliamento, la ristrutturazione, l’ammodernamento e la riqualificazione delle strutture, compreso l’acquisto di terreno, di fabbricati e la fornitura di arredo. Per l’azione d) sono ammissibili le spese per attività promozionali e di commercializzazione (iniziative di marketing, approntamento di cataloghi, ecc.).

Prolungare
la stagionalità

Come già accennato, la misura 3.1 del Docup riserva grande importanza alla connessione tra i progetti delle pmi e quelle degli enti pubblici territoriali. La ragione è chiara: con questo tipo di finanziamenti si vogliono creare le condizioni economiche per lo sviluppo imprenditoriale e la crescita produttiva attraverso aiuti alle imprese ma anche attraverso una generale valorizzazione dell’offerta e la razionalizzazione degli interventi. Chiaro che tutto questo è possibile solo se c’è una comune filosofia tra i progetti delle imprese e quelli di rilancio del territorio studiati dalle pubbliche amministrazioni. Pubbliche amministrazioni destinatarie esse stesse di una misura di finanziamento, la 3.2, i cui obiettivi sono quelli di diffondere le capacità attrattive delle aree oggetto di intervento, di recuperare e valorizzare beni ambientali, architettonici, artistici e culturali a scopo turistico, di creare un ambiente favorevole allo sviluppo imprenditoriale attraverso la promozione della ricettività di nicchia, di realizzare e riqualificare infrastrutture pubbliche per migliorare l’accesso alle località turistiche. Il tutto attraverso azioni specifiche che vanno dagli studi alle iniziative di marketing turistico, dalla creazione di itinerari ambientali e culturali al restauro di musei, dalle opere di adeguamento delle infrastrutture alla riqualificazione di impianti di risalita. Ora il punto controverso sta proprio qui: mentre per il bando riservato alle imprese i destinatari sono limitati a quelli ubicato nell’area Obiettivo 2, per quanto riguarda gli Enti locali, la platea degli interessati si allarga anche ai Comuni che già rientravano nell’ex Obiettivo 5b (nel Vicentino sono 45). Difficile capire il perché di questa discordanza in un documento, quello regionale, che vorrebbe invece incentivare la cooperazione tra i soggetti pubblici e privati.
«Il consiglio che diamo agli operatori, in attesa del bando ufficiale della Regione Veneto - spiega Andrea Gallo, direttore dell’Ascom di Vicenza - è quello di approfittare il più possibile di questi finanziamenti, perché il futuro allargamento dell’Unione Europea molto probabilmente dirotterà verso altri Paesi il flusso delle risorse. E’ chiaro però che anche le pubbliche amministrazioni, che vogliono valorizzare il loro territorio, devono presentare i loro progetti, perché questo potrebbe essere l’ultimo «treno» disponibile per trainare alcune aree delle nostra provincia verso un rilancio turistico che passa attraverso misure di diversificazione dell’offerta e di prolungamento della stagionalità». In questo senso va detto che per la misura 3.2 non esiste alcun bando e gli Enti locali del Veneto possono già, se vogliono, presentare in Regione i loro progetti. In questo caso i soldi a disposizione sono pari a 77 milioni e 729 mila euro.

Torna alla pagina precedente

Condividi su Facebook Condividi su LinkedIn Stampa pagina