IL VENETO VERSO NUOVE REGOLE PER IL TURISMO
Nr. 19 del 26/11/2001
La Giunta Regionale ha presentato il “Testo unico delle leggi regionali in materia di turismo”
Alcuni punti vanno rivisti tra cui il ruolo dei Confidi che va non solo mantenuto ma anche valorizzato
L’obiettivo è quello di mettere la macchina turistica veneta al passo con le nuove necessità dettate dal mercato, dall’evoluzione della domanda, dai mutevoli scenari promozionali in Italia e all’estero. A tale scopo la Giunta regio-nale ha predisposto un testo unico delle leggi regionali del settore, unificando le diverse normative oggi esistenti. In pratica, il risultato è una sorta di legge quadro che tiene in ampia considerazione il muta-to quadro legislativo generale, a cominciare dalla Bassanini in tema di decentramento.
Il testo presentato il 4 ottobre scorso a Venezia dall’assessore regionale al turismo Floriano Pra, affiancato dalla presidente della Sesta Commissione del Consiglio regionale Nadia Qualarsa, si compone di quattro «Titoli», 123 articoli in tutto, e sostituisce 13 leggi e 4 regolamenti attualmente vigenti.
«Una rivoluzione in positivo - lo ha definito l’assessore Pra - per un settore da 20.000 mi-liardi di fatturato, con più di 40.000 imprese, 330 mila po-sti di lavoro, 55 milioni di presenze nel 2000, che secondo le proiezioni dovrebbero diventare 57 milioni a fine 2001 nonostante le difficoltà del dopo attentati in America».
Prima dell’approvazione finale, il «Testo unico delle leggi regionali in materia di turismo» dovrà ora essere vagliato dal Consiglio regionale e a tal proposito la consigliere Qualarsa ha precisato che «sarà valutato e portato in aula entro fine anno».
Tra le numerosissime novità contenute nei 123 articoli del Testo Unico vanno segnalate: la semplificazione del quadro normativo; il trasferimento alle Province della competenza sulle Aziende di Promozione Turistica, ma anche del personale, di circa 70 miliardi di patrimonio e dei circa 20 miliardi di finanziamenti annuali; il forte potenziamento dei Consorzi di Promozione come sintesi operativa delle forze private e pubbliche per promuovere e soprattutto com-mercializzare il prodotto dei vari settori; la nascita di 14 nuovi ambiti territoriali (i Sistemi Turistici Locali - STL) sui quali promuovere il turismo in contesti omogenei caratterizzati dall’offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato; l’individuazione puntuale delle caratteristiche della piccola e media impresa turistica e delle strutture ricettive nelle loro diverse tipologie.
Confcommercio, apprez-zando l’intento della Giunta di mettere ordine alla normativa del settore, ritiene che alcuni punti del Testo Unico debbano essere necessariamen-te rivisti per non penalizzare oltre misura gli interessi del mondo associativo. In particolare, per quanto riguarda la materia della promozione turistica regionale, per Confcom-mercio, manca nel testo qualsiasi riferimento allo strumento dell’agenzia regionale per la pro-mozione turistica che dovrebbe in- vece trovare nel contesto legislativo in questione, la definizione della composizione, delle competenze, dei rapporti con la Giunta regionale e con le stesse strutture associate. L’Organizzazione che rap-presenta oltre al comparto com-mercio e servizi, anche il setto- re turistico-ricettivo punta in-oltre il dito sulla mancata pre- visione che la programmazione turistica debba far riferimen-to anche ai vari settori a tipologia d’offerta omogenea, quali la montagna, le spiagge, le terme, i laghi, le città d’arte, il Delta del Po, i parchi natura- - li. E’ infatti utile, secondo Confcommercio, prevedere tale articolazione maggiormente specializzata, per essere presenti nei vari momenti della promo-zione, non solo con un’immagine unitaria e complessiva del turismo veneto, ma anche con dei progetti specifici di settore.
Inoltre l’Associazione richiama l’attenzione sulla necessità di salvaguardare, e di valo-rizzare, il ruolo di filtro e di consulenza tecnica svolto dalle cooperative e dai consorzi di garanzia in materia di accesso ai finanziamenti e alle agevolazioni regionali destinati al comparto turistico. In analogia a quanto previsto dalla l. r. n.1/99 sul commercio, è necessario permanga in capo ai Confidi il potere di validazione delle singole domande. I problemi avvertiti di scarsa utilizzazione dei fondi messi a disposizione degli operatori del turismo, per Confcommercio, non possono certo essere attribuiti ai Confidi, bensì ad una normativa regionale vigente eccessivamente burocratizzata: lo dimostra l’ottima funzionalità, sotto questo aspetto, della legge regionale sul commercio.
Torna alla pagina precedente