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Confcommercio Veneto Notizie

BENZINAI: BASTA ACCUSE GENERALIZZATE

Nr. 10 del 29/05/2001

Amarezza tra i gestori vicentini per le notizie sulle irregolarità di alcuni distributori nel milanese
Lo sfogo di Gastone Vicari, presidente della Figisc-Confcommercio: "Le pompe sono di proprietà delle compagnie e noi non abbiamo alcuna possibilità di manipolarne i valori"

Un altro brutto colpo per l'immagine di un'intera categoria di lavoratori, i gestori delle pompe di benzina è stato dato nei giorni scorsi con la notizia dell'operazione dei Carabinieri che in provincia di Milano hanno ispezionato alcuni impianti di distribuzione di carburanti trovandone qualcuno fuori regola circa la quantità di benzina erogata.
Ma se più o meno un mese fa a denunciare le scorrettezze messe in pratica da un dipendente di un gestore era stato un telegiornale satirico come "Striscia la notizia", l'accusa lanciata alcune sere fa dai Tg ufficiali delle due più grosse emittenti televisive nazionali, pubblica e privata, proprio nell'orario di punta, lascia l'amaro in bocca anche ai benzinai della provincia.
"Vicenza non è stata chiamata direttamente in causa - commenta il presidente dell'Associazione provinciale gestori impianti stradali di carburante Figisc-Confcommercio, Gastone Vicari -, ma resta la gravità di una polemica che fa di ogni erba un fascio. Nonostante le immagini mandate in onda sembrino non lasciare scampo alla veridicità degli episodi denunciati, la realtà è ben diversa e se qualcuno lavora in malafede, questo non significa che tutti gli altri membri della categoria si comportino nella stessa maniera. Innanzitutto va precisato che gli erogatori installati nelle pompe di benzina sono di proprietà delle compagnie petrolifere".
"Si tratta - precisa Vicari - di strumenti elettronici, tutti sigillati. Gli unici ad avere la possibilità di metterci le mani sono gli addetti delle ditte specializzate, incaricate dalle stesse compagnie per la manutenzione e la riparazione delle pompe. Il gestore non può manipolare un bel niente!"
Il presidente provinciale Figisc-Confcommercio spiega, poi, come gli impianti siano sottoposti a precisi controlli, effettuati a cadenza biennale, dall'Ufficio Metrico delle Camere di Commercio, con tanto di apposizione di un bollino che risulta impossibile rimuovere. "I misuratori, quindi, non vengono tarati dai gestori che, anzi, non sarebbero contrari a controlli più frequenti, così da evidenziare la correttezza della condotta della stragrande maggioranza degli operatori, piuttosto che da qualche sporadico caso di anomalia - dice Gastone Vicari -. Quanto al fatto che la causa di comportamenti scorretti possa essere imputata al mal funzionamento dei dispositivi di recupero vapori, istallati da circa sei mesi in ogni pompa di benzina in seguito alle disposizioni sulla tutela ambientale, è ancora tutto da dimostrare. Comunque sia, anche per questi dispositivi, che sono di proprietà delle compagnie di bandiera, la legge stabilisce dei precisi controlli".
Proprio in merito ai controlli effettuati dai Carbinieri, Vicari puntualizza: "Cio che conta è che le verifiche siano complete e fatte da controllori ad hoc, che conoscano il prodotto da noi venduto e i tanti aspetti specifici ad esso correlati. In condizioni normali, è un nucleo speciale della Guardia di Finanza ad avere in carico l'accertamento delle reali giacenze presenti negli impianti di carburante. In sostanza i finanzieri si presentano dal titolare e bloccano l'attività della stazione di servizio, effettuando contemporaneamente una verifica della benzina presente nei serbatoi e una chiusura contabile, così da smascherare ogni eventuale anomalia".
"In ogni caso - chiarisce il presidente provinciale - visto che il prodotto da noi trattato è notevolmente sensibile alle variazioni delle condizioni atmosferiche, per cui può succedere che, con l'innalzarsi o l'abbassarsi della temperatura, il volume del carburante presente nei serbatoi sia diverso da quello dichiarato, la legge consente alcuni limiti di tolleranza entro i quali non si possono considerare infrante le normative. Questa constatazione, sommata alle imprecisioni collegate ai meccanismi di aspirazione dei vapori di nuova installazione, può aver fatto oltrepassare i limiti imposti dalle disposizioni di legge in materia di carburanti".
Uno sfogo amaro quello di Gastone Vicari, che conclude la propria replica alle immagini entrate nelle case dei telespettatori di tutto il Paese con una considerazione: "Anche se, in ultima analisi, l'unico responsabile del punto vendita è il singolo gestore che ne è titolare, in realtà questo soggetto è l'ultima persona ad avere la possibilità di manipolare il proprio impianto. I truffatori, si sa, esistono in ogni categoria di lavoratori. Ma nel nostro settore, in particolare, per mettere in atto una frode di questo genere, è necessaria una conoscenza di tecniche elettroniche davvero troppo specifiche per poter essere alla portata di ogni benzinaio. I miei colleghi, al contrario, si impegnano al massimo ogni giorno per offrire alla propria clientela un servizio puntuale e ottimale, rispettando le regole di condotta stabilite a garanzia del consumatore. Screditare l'intera categoria con qualche immagine è facile, ma le conseguenze sulla credibilità di lavoratori, che per anni si sono dati da fare per conquistare la fiducia degli automobilisti, rischiano di essere davvero troppo gravi, oltre che ingiustificate".
Monica Rossato

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