RICERCA PRODOTTI : {{query}}

{{errore}}
Confcommercio Veneto Notizie

MA CHI VUOLE I NEGOZI APERTI LA DOMENICA?

Nr. 09 del 15/05/2001

Negozi aperti la domenica? La telenovela continua. Da Pasqua ad oggi la Rai è tornata più volte sull’argomento con alcuni servizi impostati su interviste raccolte qui e lì, in cui, più di una volta, si perorava la causa di non abbassare le serrande nei giorni festivi.
Ma la cosa non è piaciuta alla Confcommercio, che da sempre è decisamente contraria all’apertura domenicale dei punti vendita. “A mio avviso- dice il presidente Sergio Rebecca - questi servizi sono stati fatti in modo strumentale per riproporre una questione che è risolta da tempo. Cosa dire ? Un problema del genere va trattato in modo serio lasciando da parte interviste fatte all’insegna del qualunquismo di maniera e mettendo sul tavolo delle ragioni concrete. E noi di ragioni possiamo portarne a iosa. Interviste fatte in questo modo non servono a nulla e a nessuno. Serve invece sapere che cosa la gente vuole veramente”.
E per saperlo il presidente della Confcommercio vicentina porta i dati di un’indagine svolta recentemente nel Veneto. Si tratta del rapporto sui consumi e gli stili di vita nella nostra regione commissionato da Findomestic Banca alla Fondazione Censis, una ricerca che riporta le opinioni di un campione rappresentativo della popolazione sulle possibili modifiche degli orari di apertura dei negozi. “Ebbene - dice Rebecca - la stragrande maggioranza degli intervistati è dell’idea che non si debba cambiare proprio nulla”.
In effetti guardando i dati della ricerca coordinata da Francesco Estrafallaces solo il 5,3 delle persone intervistate, comprese fra quattro fasce di età dai 18 agli oltre 65 anni, si è dichiarato favorevole all’apertura domenicale dei negozi alimentari, mentre la percentuale sale leggermente al 6,8 per cento per l’apertura dei negozi di abbigliamento e al 7,1 per cento per quelli di beni durevoli. La stessa indagine rivela che nei giorni feriali il tempo dedicato alle spese è compreso fra meno di mezz’ora e un’ora, mentre il sabato resta il giorno dedicato agli acquisti per il 78,1 per cento degli intervistati e la domenica resta un giorno di riposo per l’81 per cento dei veneti.
Ma Rebecca non mette sul tavolo soltanto il rapporto Censis 2001. “C’è stato - dice - il referendum popolare del ‘95 a confermare la chiara volontà dei cittadini di mantenere l’obbligo della chiusura domenicale. E la percentuale di chi votò contro l’apertura festiva fu allora del 70 per cento. Non si trattò, dunque, soltanto dei negozianti interessati, per cui chi continua a parlare o sparlare di presa di posizione e lotta corporativa non dice la verità”.
Per il presidente della Confcommercio provinciale, peraltro, si tratta di un falso problema. “L’apertura domenicale dei negozi è già prevista dal decreto legislativo 114 del ‘98, e cioè dalla cosiddetta riforma Bersani. Nelle zone turistiche, infatti, dove c’è l’esigenza di far fronte alle richieste di chi arriva da fuori e vuole effettuare acquisti anche nei giorni festivi, o anche per particolari tipologie di esercizi commerciali, per quelli cioè che vendono souvenir, è già prevista una disciplina che deroga agli orari e ai turni stabiliti per tutti gli altri negozi. Oltre a ciò l’articolo 11 di questo stesso decreto consente ai negozi di tenere aperto la domenica e durante le feste per tutto il mese di dicembre e per altre otto festività nel corso degli altri mesi dell’anno”.
Rebecca, infine, porta un’altra considerazione: “L’esperienza ci dice che se la gente va a fare acquisti di domenica non è che si rechi poi nei negozi anche nei giorni in cui abitualmente va a fare la spesa. La conclusione è che non si vende di più, e a fine mese i soldi in cassa risultano gli stessi, mentre tenere aperto il negozio un giorno festivo costa per le sole spese di personale il 75 per cento in più, un costo aggiuntivo che ovviamente si riflette sui prezzi dei prodotti. Inoltre i dipendenti delle attività commerciali sono per la maggior parte donne con famiglia che non vedono di buon occhio la domenica lavorativa e chiedono il rispetto del loro diritto al riposo festivo. Insomma preferiscono trascorrere la giornata di festa con i propri cari, piuttosto che fra le casse di un supermarket o fra i banchi di un negozio. Come dare loro torto?”
Franco Pepe

Torna alla pagina precedente

Condividi su Facebook Condividi su LinkedIn Stampa pagina