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venerdì 12 ottobre 2001

TUTTE LE NOVITA SUL COMMERCIO AMBULANTE SPIEGATE IN UN CONVEGNO IN CONFCOMMERCIO

Tutte le nuove regole che disciplinano il settore del commercio ambulante sono state presentate giovedì scorso agli operatori del settore e agli amministratori pubblici nell’ambito del convegno organizzato dalla FIVA – Confcommercio, l’Associazione provinciale ambulanti e su aree pubbliche sul tema “Le nuove norme che regolano l’attività di commercio su aree pubbliche”.
All’incontro, realizzato con il contributo e il patrocinio della Camera di Commercio, hanno partecipato il presidente della Confcommercio vicentina, Sergio Rebecca, il presidente CCIAA, Danilo Longhi e il presidente della FIVA – Confcommercio, Adriano Girardello. Gli interventi relativi alle nuove disposizioni normative sono stati tenuti da Maurizio Molina, della Direzione Commercio – Regione Veneto, e da Luciana Puppin, dell’Ufficio Mercati – Direzione Commercio – Regione Veneto.
“Da tempo, ormai, ci si era resi conto che la vecchia normativa nazionale sul commercio ambulante, risalente al 1991, andava rivista, in quanto superata dalle nuove esigenze e da una realtà distributiva mutata con gli anni, oltre che da consuetudini diverse manifestate dalla popolazione – ha spiegato il presidente Sergio Rebecca – . Per questo la Confcommercio, sia a livello nazionale che locale, ha preso parte attivamente a ogni incontro sull’argomento, fornendo i propri suggerimenti, basati soprattutto sull’esperienza degli operatori del settore. Il confronto ha permesso la creazione di una disciplina che per molti aspetti ci soddisfa, anche se rimane un capitolo, quello relativo ai mercatini dell’antiquariato, che non ha trovato il nostro consenso. Questo perché, concedendo a persone dilettanti di prendere parte a tali mercati, senza imporre loro particolari obblighi, si è creata una disparità di trattamento con i professionisti del settore, che continuano a dover sottostare alle precedenti imposizioni”.
Danilo Longhi, presidente della Camera di Commercio, ha sottolineato il ruolo fondamentale che ancora oggi riveste nell’ambito sociale il settore del commercio ambulante: “Tutti parlano di internazionalizzazione e di era di internet, ma per tanti cittadini, tra cui la popolazione anziana, il mercato di quartiere e il furgoncino che passa per le strade vendendo la frutta rendono servizi insostituibili, anche nel ventunesimo secolo. Il compito della Camera di Commercio è, perciò, quello di monitorare le presenze del commercio ambulante su tutto il territorio provinciale, per verificare che l’offerta sia sempre ben distribuita e che il servizio ai consumatori non venga meno”.
Le nuove leggi cui oggi fa riferimento il mondo del commercio sono tre, come hanno spiegato i funzionari regionali relatori del convegno: il decreto legislativo conosciuto come “Bersani” (n.114 del 1998), che ha fornito alle regioni gli indirizzi da seguire sia per il commercio fisso che per quello ambulante; la legge regionale n. 10 del 6 aprile 2001, inerente in particolare il commercio ambulante; il recentissimo decreto della Giunta Regionale n. 1902 dello scorso 20 luglio 2001, che ha dato attuazione a quanto previsto dalla legge. Il prossimo passo sarà l’approvazione, entro il 10 febbraio 2002, del piano per il commercio delle aree pubbliche, che abbia una validità triennale e che, logicamente, sia basato sui criteri dettati dalla legge regionale. Un compito che spetterà agli amministratori comunali, nei confronti dei quali l’Ister, l’Istituto per il Terziario della Confcommercio, specializzato nella realizzazione di studi e di piani di marketing e indagini di mercato, ha già fornito la propria disponibilità per la consulenza e l’assistenza nella redazione dei regolamenti.
“Quale presidente provinciale degli operatori ambulanti mi preme sottolineare la disponibilità della categoria a ricercare, in accordo con le Amministrazioni comunali, le soluzioni migliori e tecnicamente applicabili per uno “sviluppo sostenibile” e per un necessario equilibrio delle diverse realtà economiche presenti – ha spiegato Adriano Girardello – . Tutto ciò tenendo conto anche degli aspetti più rilevanti per la collettività, come il problema della viabilità e dei parcheggi nelle vicinanze del mercato settimanale o della pulizia delle aree utilizzate dal mercato. Agli operatori ambulanti interessa partecipare allo sviluppo della comunità, valorizzando e stimolando anche la realtà distributiva in sede fissa esistente, nella convinzione che un mercato efficiente e vario nelle merceologie proposte contribuisca, assieme ai negozi, ad una maggiore vivibilità dei centri e rafforzi il legame dei residenti nei confronti del proprio ambiente”.
Ai partecipanti al convegno è stato, infine, distribuito un libretto che raggruppa organicamente tutta la nuova normativa che regola il settore. Dai prossimi giorni, inoltre, nel sito web dell’Ascom (www.ascom.vi.it) sarà possibile consultare in rete una serie di pagine elettroniche dedicate al commercio su aree
pubbliche: dall’elenco dei mercati settimanali comunali, suddiviso per giorni di effettuazione, alle caratteristiche dei singoli mercati, con eventuali specializzazioni: una guida pratica per conoscere più da vicino il mondo dell’ambulantato.

TUTTE LE NOVITA’ INTRODOTTE DALLA NUOVA NORMA SUL COMMERCIO AMBULANTE
Tra le novità di maggior rilievo, da sottolineare: 1- l’eliminazione delle commissioni comunali, provinciali e regionali, composte dai rappresentanti di categoria e preposte al rilascio di un parere in materia di autorizzazioni per l’esercizio dell’attività di commercio ambulante; oggi tali commissioni non esistono più, anche se la legge prevede un parere delle organizzazioni degli operatori e dei consumatori 2- il passaggio da tre tipi di autorizzazioni (su aree date in concessione quotidianamente, per i mercati settimanali e per il commercio in forma itinerante) a soli due tipi: quella al posteggio e quella al commercio itinerante. 3- l’abolizione dell’obbligo di iscrizione al REC, il registro degli esercenti il commercio, che, fino al 1998, era necessaria sia per il settore alimentare che per quello non alimentare. Oggi rimane l’obbligo del possesso di determinati requisiti morali, oltre alla dimostrazione di avere determinati requisiti professionali (ma questi ultimi solo per il settore alimentare), mentre rimane l’iscrizione al REC per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande. 4- l’aggiunta di due nuove tipologie di mercato a quelle esistenti in precedenza. Oltre ai mercati isolati, minori, maggiori, dell’antiquariato e stagionali, sono stati istituiti i mercati straordinari e a merceologia esclusiva, mentre è stata regolamentata l’attività degli hobbisti in materia di mercatini dell’antiquariato. 5- quanto ai posteggi, oggi ciascun operatore può essere concessionario di non più di due posteggi, mentre prima ogni titolare di autorizzazione poteva beneficiare di un solo posto. 6- l’assenza ingiustificata è causa di decadenza del posteggio dopo quattro mesi, trenta giorni in più rispetto alla norma precedente. 7- la concessione per la partecipazione alle fiere non è più annuale, ma vale dieci anni. 8- infine, al commercio itinerante è stata data la possibilità di sostare per due ore (non più una) nello stesso posto, con uno spostamento di almeno 250 metri (non più 500).




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