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mercoledì 29 agosto 2001

SONDAGGIO ISTER: BILANCIO SALDI ESTIVI

Terminano oggi (25 agosto) i saldi di fine stagione e i commercianti vicentini colgono l’occasione per tirare le somme dell’andamento delle vendite estive. Ma il primo bilancio stilato dai negozianti non lascia intravedere nulla di positivo: dieci, a volte quindici per cento di entrate in meno rispetto allo scorso anno, quando già gli affari non erano andati proprio per il verso sperato.
Colpa dell’inizio tardivo dei ribassi, così come stabilito dalla legge regionale; della durata troppo breve (un mese) degli sconti; della concorrenza spietata e costante tutto l’anno delle stock house e dei nuovi outlet, che riescono a contenere i prezzi a livelli impensabili per i commercianti tradizionali. Qualcuno accusa anche il ridotto potere di acquisto della clientela o addirittura il clima che non ha dato una mano. I negozianti vicentini, intervistati in un mini sondaggio svolto dall’Ister, l’Istituto per il terziario della Confcommercio, giustificano nei modi più diversi un risultato analogo per tutti, ovvero il segno negativo che precede l’ammontare delle entrate.
Ma a suscitare un vero e proprio vespaio di polemiche, già ormai da qualche stagione, è una regolamentazione della materia ritenuta da tutti gli addetti al settore inadeguata alle reali esigenze di chi lavora nell’ambito del comparto distributivo.
La conferma giunge dalla posizione adottata dal direttore della Confcommercio provinciale vicentina, Andrea Gallo, che commenta così una situazione divenuta insostenibile: “La legge attualmente in vigore ha determinato un solo effetto: creare confusione tanto fra gli operatori quanto tra i consumatori. Se la data stabilita per l’avvio dei saldi era il 20 luglio, ha avuto senso permettere a chiunque di iniziare vendite promozionale o liquidazioni per rinnovo locali già un mese prima, in piena stagione? Che razza di concorrenza ne risulta? Non certo leale e a tutto svantaggio di chi cerca di rispettare le regole”.
“Da diversi mesi chiediamo, in veste di Associazione maggiormente rappresentativa dell’intera categoria, che l’amministrazione regionale vari una disciplina che stabilisca norme uguali per tutto il territorio in materia di vendite promozionali, un settore rimasto privo di regolamentazione dopo che lo Stato ha delegato alle regioni la competenza sulla disciplina dei saldi – lamenta Andrea Gallo – . A Milano la questione è stata brillantemente risolta, vietando tali ribassi un mese prima dell’inizio dei saldi di fine stagione. Perché non seguire questa strada anche in Veneto?”.
Se la maggior parte dei negozianti concorda con la linea guida dettata dall’Associazione, alcuni commercianti suggeriscono anche proposte alternative. Come, ad esempio, dare la possibilità agli operatori che si accorgano di aver effettuato scelte sbagliate su alcuni prodotti (per colore, foggia o stile inadeguati al target della clientela) di metterli in svendita anche durante la stagione a prezzi pieni. Si eviterebbe, così, di trascinare invenduti fino a settembre articoli che non incontrano il favore dei consumatori e che non avrebbero migliore sorte se ripresentati sugli scaffali l’anno successivo.
C’è, poi, chi auspica un ritorno alle vecchie date previste per i ribassi di fine stagione, con un anticipo di circa un mese rispetto a quanto avvenuto quest’anno: molti negozianti, infatti, ad agosto chiudono bottega e per loro il periodo dei saldi si riduce a qualche giornata. Altri, invece, che operano in località turistiche, vorrebbero un posticipo delle date, giustificando tale scelta con il fatto che, per loro, il boom delle vendite arriva proprio nel mese di agosto e vendere al ribasso diventa controproducente.
Certo mettere d’accordo in un’unica disposizione legislativa le esigenze di tutti i dettaglianti del settore diventa un’impresa non solo ardua, ma quasi impossibile. “L’unica strada da seguire è quella che garantisce una concorrenza leale e corretta tra negozianti – conclude il direttore della Confcommercio provinciale – creando un clima di fiducia e di reale garanzia per la clientela”.
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