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martedì 05 marzo 2002

COMMERCIO ALL’INGROSSO: LA SITUAZIONE NON CAMBIA

Una indagine dell’Ister ribadisce l’esigenza di un robusto rilancio della domanda e dei consumi. Occorre, come da tempo chiede la Confcommercio, una incisiva politica in grado di restituire capacità di spesa e fiducia

Un robusto rilancio della domanda interna ed in particolare dei consumi: è questa la principale esigenza che emerge dall’indagine effettuata dall’Ister, l’Istituto per il Terziario della Confcommercio di Vicenza, nel settore delle imprese commerciali all’ingrosso. Dalle interviste realizzate tra gli operatori dei vari settori del comparto, con l’obiettivo di verificare se dal volume degli ordinativi raccolti in questo primo periodo dell’anno si potevano intravedere segnali di crescita, viene fuori, invece, una situazione sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno. Tale conclusione porta a ritenere che il profilo di crescita del dettaglio tradizionale (ovvero delle attività della distribuzione che principalmente si rivolgono all’ingrosso) rimane fiacco, visto che ancora permangono sullo sfondo le tendenze recessive che hanno caratterizzato gli ultimi anni.
L’analisi dell’Ister conferma in pieno i risultati derivanti dai dati diffusi di recente dall’Osservatorio Unioncamere sulla congiuntura per le piccole e medie imprese nell’ultimo trimestre 2001, e questo porta ancora una volta a ribadire quanto Confcommercio chiede da tempo, ossia una incisiva politica che restituisca capacità di spesa, ma anche fiducia.
Vediamo, uno per uno, situazione, andamento e previsioni, per ogni comparto analizzato.

ALIMENTARI
L’andamento delle vendite nei primi due mesi del 2002 rispetto all’analogo periodo del 2001 è stabile. Solo per quanto riguarda i prodotti ortofrutticoli c’è stato un calo di quantitativi venduti (-2%) dovuto soprattutto all’aumento dei prezzi alla fornitura (causa anche l’ondata di gelo che ha colpito l’Italia nel mese di gennaio) e alla conseguente minor richiesta da parte del consumatore finale; le vendite di questi prodotti presentano attualmente cauti segnali di ripresa e gli operatori si attendono un andamento per il 2002 sostanzialmente simile all’anno precedente.
Bene invece sono andate le vendite dei primi due mesi dell’anno di pollame e di pesce: il volume risulta aumentato del 5% rispetto agli stessi mesi dell’anno scorso, e questo per un aumento sia del numero di acquisti e sia del valore della merce.
I prezzi alla fornitura sono attualmente in leggero aumento (soprattutto per i prodotti ittici, +5%) ed i listini verranno di conseguenza adeguati. In questo settore sono previsti investimenti aziendali là dove si utilizzano macchinari. La previsione sull’andamento delle vendite per il 2002 è di un incremento del 20%.
Per quanto riguarda il consumo di carni, il settore risente ancora degli effetti della vicenda “mucca pazza” che attualmente porta ad un calo degli ordini dei negozi al dettaglio del 2- 3%, nonostante i prezzi alla fornitura non abbiano registrato aumenti. Le previsioni degli operatori per il 2002 sono per un andamento stabile o in leggero calo.

FERRAMENTA e COMPONENTI ELETTRICI. Il quantitativo di ordini rispetto al 2001 è stabile mentre si avverte un cambiamento nelle modalità di acquisto da parte dei commercianti che preferiscono comperare quantitativi inferiori e immagazzinare così meno scorte ed effettuare ordini più frequenti. I prezzi nel settore nel mese di febbraio sono in calo (-3%) per gli accessori di metallo ed in aumento (+5%) per quanto riguarda l’elettronica; i listini vengono, di conseguenza, adeguati. I volumi di magazzino risultano stabili, per cui non si prevedono aumenti della domanda, anzi le vendite, in generale, in leggero calo, si indirizzano verso prodotti “stagionali” (attualmente per il giardinaggio) e articoli per la sicurezza: gli ordini di casseforti e porte blindate registrano un aumento rispetto allo scorso anno. La previsione per il 2002 è di un andamento stabile, con possibilità di aumento delle vendite per gli articoli nuovi quanto a tecnologia e funzionalità.

MATERIALE ELETTRICO. Questo settore presenta una situazione simile al 2001: il quantitativo di ordini risulta stazionario rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in leggero calo a gennaio ma in ripresa a febbraio. I prezzi alla fornitura avevano subito aumenti alla fine del 2001 (+5%), ma in questi ultimi due mesi non sono variati. Il volume di magazzino rispecchia l’andamento dello scorso anno con tendenza a tenere meno giacenze possibili. Previsioni per il 2002: l’inizio non è stato eccezionale ma gli effetti legati agli investimenti innescati dalla “Tremonti bis” fanno ben sperare.

CALZATURE E PELLETTERIA
Il quantitativo di ordini rispetto all’inizio anno del 2001 è cresciuto mediamente del 5%, con punte anche del 20% per quelle attività all’ingrosso che hanno ampliato la loro rete di vendita. In leggera crescita anche i volumi del magazzino (+3,5%) e delle vendite, sia per l’aumento del valore dei prodotti, sia per l’incremento delle quantità richieste.

ABBIGLIAMENTO
Il settore ha risentito della scarsa propensione agli acquisti conseguente alla generale crisi avvertita dopo i tragici fatti internazionali dell’ultimo trimestre 2001. Gli operatori del settore dichiarano l’accentuata reattività del settore verso eventi politici, economici e sociali: nel caso si tratti di fatti non positivi, gli acquisti vengono limitati all’indispensabile.
Comunque, nonostante in questi primi mesi del 2002 gli ordini siano risultati in calo (-3,5%) rispetto all’anno precedente, gli operatori sono propensi a ritenere che vi sarà a breve una ripresa: i commercianti al dettaglio, alla luce di una ripresa della domanda da parte della clientela, sono sempre più orientati verso rifornimenti di maggiore frequenza rispetto al passato, soprattutto di capi “pronto moda”. E ciò delinea la volontà dei dettaglianti di ridurre il più possibile il magazzino.

ELETTRODOMESTICI
Il quantitativo di ordini rispetto allo stesso periodo dello scorso anno risulta invariato. I prezzi dei prodotti hanno subito all’origine un fisiologico aumento del 2-3% che si riflette anche nei listini applicati ai venditori al dettaglio. Il volume delle vendite risulta comunque in aumento, soprattutto per alcuni prodotti quali i televisori (+5%) ed i D.V.D. (+5%). Tale incremento è dovuto soprattutto al maggior quantitativo richiesto più che ad un aumento del valore degli articoli. Le previsioni degli operatori per il 2002 non individuano particolari prospettive di crescita rispetto lo scorso anno.





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