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venerdì 21 novembre 2003

ANNUALE ASSEMBLEA CONFCOMMERCIO DI VICENZA

Le difficoltà sullo scacchiere internazionale non si diradano. L’economia nazionale segna ancora il passo, anche se non manca qualche, sia pur timido, segno di ripresa. Le politiche del governo non sempre sono andate in sintonia con le attese delle imprese. La Riforma Biagi è soddisfacente, ma ora bisogna procedere con urgenza con quella fiscale. Non sono i commercianti i responsabili del carovita. Questi alcuni dei principali messaggi lanciati dal presidente della Confcommercio provinciale Sergio Rebecca all’assemblea generale dell’Associazione tenutasi nella sede di via Faccio, con un intervento a tutto campo. Innanzitutto, la situazione interna. “La domanda – ha detto - è ancora arenata nelle secche della crescita zero, mentre la mancanza di certezze invita a tenere in parte sotto il materasso il reddito disponibile. Preoccupa anche l'andamento del commercio estero, con il calo sensibile dell’export provocato anche dal più debole dollaro degli ultimi anni”. E, poi – ha aggiunto – ci sono altri segnali preoccupanti. “L’Italia è rimasta al buio pochi giorni or sono, rivelando la debolezza della nostra capacità di produrre energia. Le grandi infrastrutture sono bloccate dalle rimostranze di Amministrazioni e comitati locali”.
Rebecca ha replicato anche agli attacchi ricevuti nei mesi scorsi dai commercianti accusati di essere la causa dei rincari e dell’impennata dell’inflazione. “In regime di libero mercato non è possibile parlare di aumenti ingiustificati, visto che i prezzi sono una variabile legata alla domanda, all’offerta e alla concorrenza, senza dimenticare che anche tasse e tariffe incidono sul prezzo finale di un prodotto. E non è l’euro la causa dell’alta inflazione percepita. La vera malattia che ha colpito il mercato è il crollo dei consumi e per rilanciarli occorre non fornire più, come avviene da anni, assistenza alla parte più malata del sistema ma sostenere quei settori di imprese che hanno dimostrato di saper produrre valore aggiunto, investimenti e nuovi posti di lavoro. La piramide su cui si regge il sistema economico si è rovesciata ed è cresciuto il peso del terziario, diventata l’unica valvola dinamica e flessibile di un mercato in crisi. L’85% dei nuovi posti di lavoro e il 51% del prodotto lordo nascono qui. Dire il contrario significa fuorviare i cittadini”.
Positivo, come detto, il giudizio di Rebecca sulla riforma Biagi, con l’auspicio che ad essa si unisca quella del sistema fiscale (“è quanto mai necessaria per compensare la sgradevole sensazione lasciata dalla sanatoria ancora in corso, la più rilevante degli ultimi 30 anni”). E, quindi, la convinzione che “il terziario di mercato sia il cuore vivo, pulsante, dell’economia, nazionale ma anche locale”.
“Se ogni vicentino – ha sottolineato il presidente - produce valore per 24 mila euro l’anno, ed è sedicesima performance in Italia, una ragguardevole quota di questo risultato deriva dal lavoro e dall’impegno degli operatori del commercio, del turismo e dei servizi. Ma ciò non basta. Per noi fare impresa vuol dire anche partecipazione costante, vigile, mai asettica alla vita del territorio”.
Rebecca ha quindi parlato dell’attività dell’Associazione e di “un bilancio zeppo di risultati, annotazioni, numeri e presenze, in cui prevale l’aumento, rispetto allo scorso anno, del 6 % del numero dei soci: un obiettivo che, alla luce della fase di crisi che tutta l’economia sta attraversando, appare più che significativo e premiante dell’azione che Confcommercio porta avanti sia in ambito nazionale che locale”. Il presidente ha poi citato, in particolare, il lavoro condotto con la Regione, alla quale la riforma del Titolo Quinto della Costituzione ha attribuito importanti competenze nei comparti del terziario, i rapporti con la Camera di commercio, le missioni all’estero, il confronto con le Amministrazioni locali, basato in molti casi, grazie all’Ister, sui Piani di marketing. Inoltre la realizzazione delle nuove sedi di Noventa e Recoaro, la riorganizzazione del mandamento di Vicenza, l’impegno all’aggiornamento professionale (oltre 120 corsi organizzati dall’Ascom nel 2003), gli oltre 60 milioni di euro di finanziamenti garantiti dalla Garanfidi.
Dopo la relazione del presidente Rebecca hanno chiesto la parola alcuni presidenti di categoria per ricordare le priorità degli operatori e per suggerire tematiche sulle quali svolgere un’incisiva azione sindacale. Sono intervenuti, nell’ordine Mario Cestaro, Gianfranco Bisson, Antonio Marenda, Giampietro Toffanello, Raffaele Giacomuzzo e Angelo Verlato. Tra i vari temi segnalati, la necessità di fare fronte allo scadimento dell’offerta conseguente alla liberalizzazione degli insediamenti commerciali fino a 1.500 metri quadri e all’apertura di troppi negozi di “cineserie”; di non abbassare la guardia sul fronte criminalità; di promuovere azioni di miglioramento della viabilità del territorio provinciale; di agire per dare impulso allo sviluppo delle aree del Basso Vicentino. E ancora, promuovere sinergie tra le varie categorie di operatori del commercio, sull’esempio della riuscita partecipazione di macellai e panificatori alla rassegna Bio Expo, coinvolgendo anche altre categorie del settore alimentare; favorire e sostenere i prodotti dell’agricoltura italiana per risaltarne l’ottima qualità; mettere in evidenza le considerevoli penalizzazioni che, sia a livello economico, sia a livello organizzativo, subiscono le aziende italiane nell’adempiere correttamente agli obblighi connessi alla normativa HACCP e a quella sulla sicurezza negli ambienti di lavoro.
E quindi la conclusione del presidente Rebecca: “Mai come oggi passione ed entusiasmo devono essere le nostre parole d’ordine. A maggio del 2004 l’Unione europea si allargherà a 25 nazioni, portando a 500 milioni il numero dei suoi abitanti ed aumentando il proprio territorio del 34%. E’ il tempo degli esploratori, di chi non ha paura di produrre nuove idee e ricercare nuovi mercati. Fra questi, ho fiducia, saranno le nostre imprese e la nostra Associazione”.

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