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giovedì 13 novembre 2003

IL BIO VICENTINO? TUTTO IN UNA GUIDA

In poco più di cinque giorni dalla sua uscita ha già conquistato migliaia di vicentini. Si tratta della seconda edizione di Vicenza Biologica, la guida provinciale al biologico e al naturale, realizzata dalla Confcommercio, in coedizione con la Camera di Commercio di Vicenza, e con la collaborazione di Icea, il più importante ente italiano di certificazione delle produzioni biologiche. La guida, infatti è stata distribuita in migliaia di copie nel corso del Bio Expo, la mostra sul prodotto tipico e biologico che si è chiusa domenica scorsa, riscuotendo un notevole apprezzamento da parte del pubblico.
“Questa seconda edizione di Vicenza Biologica si inserisce a tutti gli effetti nell’attività che, come Confcommercio, mettiamo in campo per la promozione dei prodotti di qualità – afferma il Presidente della Confcommercio di Vicenza Sergio Rebecca – E’ un dato di fatto che questo tipo di alimenti, assieme ai prodotti tipici e tradizionali, si sono affermati sul mercato anche e soprattutto grazie all’impegno di tanti operatori del commercio e del turismo. Ed è per questo motivo che abbiamo dato vita a questo tipo di iniziativa editoriale, che vuole dare un contributo informativo ad un settore, quello del biologico, che proprio per le sue caratteristiche ha necessità di strumenti semplici, diretti e chiari come questa guida”.
E che il biologico rappresenti un settore di estremo interesse per il tessuto produttivo vicentino lo conferma anche Dino Menarin, Presidente della Camera di Commercio di Vicenza: “Quella del biologico è un’interessante opportunità di sviluppo e di diversificazione per le nostre imprese e i dati contenuti nella guida dimostrano che in questo senso molto si sta muovendo nella nostra provincia, molte realtà imprenditoriali che già oggi sono in grado di presentare sul mercato un’offerta ampia e qualitativamente ben posizionata”.
Un contributo tecnico nella realizzazione dei contenuti di Vicenza Biologica è venuto poi da Icea Veneto, la struttura regionale dell’importante organismo di certificazione. “Con questa guida abbiamo voluto rispondere ad un quesito fondamentale posto dai consumatori – dice Gianni Sbrogiò, presidente di Icea Veneto – vale a dire perché scegliere i prodotti biologici. La risposta sta in tre motivazioni fondamentali: perché non contengono i residui nocivi che invece possiamo trovare negli analoghi prodotti convenzionali; perché provengono da un’agricoltura sana, che non fa uso di tutti quei composti chimici che avvelenano il nostro ambiente; perché sono prodotti che hanno un importante contenuto di eticità”.
Vicenza Biologica, che i consumatori potranno ritirare gratuitamente nella sede provinciale e nelle sedi mandamentali dell’Ascom si presenta con questa edizione ancora più completa. “Abbiamo allargato lo sguardo al di fuori degli alimenti biologici, affrontando anche temi quali la bioarchitettura, l’abbigliamento e la cosmesi naturale, le medicine alternative – spiega il giornalista Diego Trevisan, curatore della guida – Ma certo il nucleo centrale della pubblicazione è l’elenco delle aziende bio che operano nella nostra provincia, completato con la scheda dei prodotti ed altre indicazioni estremamente utili per i consumatori”.
Dunque la guida si presenta come una vero e proprio filo d’Arianna, che accompagna il consumatore interessato al settore del naturale a scoprire le caratteristiche e i segreti del biologico Made in Vicenza.

I numeri del biologico vicentino

Ma qual è lo stato di salute del biologico berico? Vicenza Biologica ha elaborato i dati provenienti dalle liste ufficiali della Regione Veneto e li ha integrati con una scheda di risposta volontaria compilata dalle aziende. Ne emerge un quadro positivo, di un settore in netta crescita. Erano 205 nel 2001, oggi, secondo gli ultimi dati ufficiali, sono 235. Una crescita del 14 per cento delle aziende biologiche beriche che dimostra come agricoltori e aziende della trasformazione credano e puntino su questo settore. Oggi il biologico vicentino è un comparto oramai consolidato e i numeri cominciano ad essere significativi. Crescono le aziende agricole che guardano ad una produzione incentrata sull’utilizzo di sistemi naturali nelle pratiche colturali e che mettono al bando i prodotti chimici di sintesi, ma crescono anche le aziende di trasformazione, vale a dire chi utilizza materie prime bio e le sottopone a lavorazione per ottenere alimenti. Le aziende agricole presenti nel sistema sono 159 (contro le 146 dell’anno scorso, con un incremento dell’8,9 per cento), quelle di trasformazione sono 99 (erano 86 nel 2001, più 15 per cento). Da considerare che sono 23 le aziende che uniscono la produzione alla trasformazione e che quindi incarnano a tutti gli effetti lo slogan “cibo sano dal campo al piatto”.
La Sau Biologica, vale a dire la Superficie Agricola Utilizzata, è nel vicentino pari a 448 ettari, contro i 393 del 2001, con una crescita del 14 per cento.
Interessante anche capire cosa le 159 aziende produttrici di biologico del Vicentino coltivano. Ecco allora che in pole position nelle coltivazioni bio è la frutta, che interessa il 42,8% delle aziende, seguita dal foraggio (40,9 per cento) e dalla vite (37,1 per cento). Più distanziate coltivazioni quali quella cerealicola (che riguarda il 34 per cento delle aziende) e quella orticola (32,1 per cento). Proseguendo nella classifica del bio vicentino, va notato che l’apicoltura occupa un posto di rilievo con il 16,3 per cento. L’11,3 per cento delle aziende sono impegnate nella coltivazione dell’olivo, mentre il 9,4 si sono posizionate in un comparto in grande crescita quale quello delle produzione di carne e di latte. L’industria agroalimentare impegna l’8,8 per cento delle aziende bio vicentine, mentre altre produzioni sono sicuramente minoritarie.

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