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giovedì 02 ottobre 2003

PIRUEA-COTOROSSI: LE OSSERVAZIONI E LE PROPOSTE

Il Presidente Sergio Rebecca: “Contraddizioni da correggere e stime da riconsiderare. I parcheggi sono insufficienti e poco funzionali. L’occasione deve essere sfruttata per realizzare una sorta di zona di “approdo” per l’accesso agevolato al centro storico”
Piruea ex Cotorossi: a settembre il Consiglio comunale dovrà esprimersi sul progetto che comprende la realizzazione del nuovo Tribunale e una serie di altri edifici che andranno a ridisegnare la zona meridionale del centro città. Sul documento approvato dalla giunta Hullweck nel mese di marzo, la Confcommercio di Vicenza ha inviato, a fine giugno, alcune osservazioni e proposte per le quali attende ora riscontri dall’Amministrazione comunale.
“Il nostro compito – dice il presidente dell’Associazione di via Faccio, Sergio Rebecca - è anche quello di valutare con attenzione le possibili conseguenze, sia sul piano commerciale che su quello viario, delle scelte che l’Amministrazione intende realizzare, soprattutto in relazione all’equilibrio della realtà commerciale esistente e alle possibili ripercussioni sul futuro del centro storico. Del resto, in mancanza di un piano strategico commerciale della città - ma anche dei comuni del circondario -, zone di trasformazioni importanti, come l’area ex Cotorossi, non possono essere valutate solo in modo virtuale, limitandosi ad osservare quanto previsto all’interno dei confini disegnati sulla carta. Ed è questo, invece, ciò che emerge dall’attuale Programma Integrato di Riqualificazione Urbanistica Edilizia ed Ambientale. Ed è per questo che, prontamente, abbiamo presentato le nostre osservazioni e proposte, con l’auspicio che vengano attentamente valutate in Consiglio, al fine di migliorare sia la geografia, sia le prospettive e sia l’organizzazione dell’area”.
Ed ecco quali sono le osservazioni contenute nel documento inviato al sindaco Hullweck. “Premetto - dice il presidente Rebecca - che abbiamo sempre considerato l’area in questione come zona di “approdo” al centro storico e, perciò, in quanto tale, da riprogettare prevedendo aree di parcheggio e collegamenti in grado di facilitare l’accesso al centro città. Il progetto, quindi, a nostro avviso, deve comprendere aree di sosta che non solo siano sufficienti al flusso di utenti del futuro tribunale e delle altre attività previste, ma che siano anche funzionali al necessario collegamento con il centro storico. Se, dunque, quest’area va considerata come punto di interscambio – addirittura è prevista la fermata della metropolitana - risulta evidente come la dotazione di parcheggi prevista dal progetto sia assolutamente insufficiente.
E’ lo stesso piano, anzi, che ne riconosce la carenza, quando considera, ad integrazione della nuova zona, l’area di sosta di Via Bassano”.
“Passando, poi – aggiunge Rebecca – alla questione della verifica della compatibilità viaria, che l’Amministrazione ha allegato al Piruea, abbiamo rilevato ed evidenziato, quanto i dati riportati siano largamente depistanti. Lo studio del Comune prende, infatti, come riferimento, l’arco temporale tra le 7.30 e le 8.30, che può essere considerata sì un’“ora di punta” per il Tribunale, ma che non lo è certo per i negozi che a quell’ora sono ancora chiusi. In questo modo si viene a fare un computo che porta, ripeto, fuori strada. Viene, infatti, stimata un’attrazione commerciale pari a 176 unità, con una media di 2404 unità al giorno. In altri termini, si prevede che un esercizio commerciale di 150 metri quadrati possa essere visitato mediamente ogni giorno da 25 clienti. Ma se questo fosse vero, il futuro sarebbe davvero molto incerto per qualsiasi tipo di negozio. Si tratta, evidentemente, di stime da riconsiderare in relazione all’effettiva capacità di attrazione delle varie strutture, ma che così presentate rappresentano una base di partenza non attendibile per una effettiva e precisa previsione dei collegamenti stradali e delle aree di sosta da realizzare della nuova zona. Se a tutto ciò si aggiunge il fatto che i parcheggi a raso sono localizzati oltre la bretella viaria che collega la Riviera Berica alla zona dello stadio, e tali, perciò, da innescare pericolosi attraversamenti pedonali, non si può non osservare come, realisticamente, ci siano tutte le premesse per un sostanziale peggioramento della situazione viabilistica di tutta l’area”.
Ma c’è un altro aspetto per il quale, nel documento inviato due mesi e mezzo fa, la Confcommercio ha espresso contrarietà, ed è quello relativo alle superfici commerciali.
“Non si può non concordare – sostiene Rebecca - sul fatto che l’area si configuri
come un nuovo polo commerciale, visto che a tale scopo sono previsti ben 12 mila metri quadrati di superficie. Anche su questo punto, però, eravamo stati a suo tempo chiari con l’Amministrazione: in assenza di una complessiva e prospettica programmazione comunale in materia, avevamo fatto sapere al sindaco, l’idea di creare nuove zone per il commercio al dettaglio andava presa in considerazione solo se giustificata da un prevedibile incremento della domanda. E’ logico, infatti, pensare che l’attuale equilibrio della rete distributiva ne subirà le conseguenze. A nostro avviso, l’introduzione di qualsiasi fattore perturbativo non può prescindere dall’obiettivo che si intende perseguire. Nel caso specifico, a fronte di un incremento residenziale di appena 380 abitanti, la scelta di creare un nuovo polo commerciale non trova adeguate motivazioni. Di sicuro resta il fatto che i 12 mila metri quadri di nuove strutture al dettaglio previsti dal piano creeranno un automatico processo di ridistribuzione del settore commerciale della zona sud del centro storico, che potrebbe avere effetti positivi o negativi. Ma, nel merito, in assenza di ragioni mirate, e, quindi, di certezze, riteniamo che le conseguenze non potranno che essere negative, in particolare per i negozi di S. Caterina e della zona di Borgo Casale e delle altre aree limitrofe. Quindi, guardiamo con molta cautela e con molte riserve a questa scelta”.
Il documento della Confcommercio non contiene, come detto, solo osservazioni ma presenta anche proposte. Innanzitutto, nell’ipotesi che vengano confermate le superfici commerciali previste, l’Associazione chiede che la funzione di “porta della città” debba essere sostenuta da adeguati parcheggi di destinazione dai quali sia possibile l’accesso al centro storico o al futuro sistema metropolitano urbano, integrando così il sistema di sosta che comprende il parking di via Bassano e il futuro parcheggio sull’area ex macello. Tali nuovi posti auto potrebbero essere localizzati nella zona attigua alla confluenza tra il Bacchiglione e il Retrone, al posto delle residenze e, o in strutture interrate. “In caso contrario – precisa il presidente Rebecca – sarebbe necessario contenere la superficie commerciale a non più di 4 mila metri quadrati, da riservare esclusivamente agli esercizi di vicinato, e quindi non più grandi di 150 metri quadrati, destinando la parte rimanente alle funzioni terziarie e a quelle di servizio al limitrofo Tribunale. In ogni caso, la dotazione di aree per parcheggi deve essere incrementata”.

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