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martedì 12 agosto 2003

BENZINAI: PROSEGUE CON SUCCESSO LO “SCIOPERO DEL BANCOMAT”

Iniziata lo scorso 25 luglio, la protesta è appoggiata anche dagli automobilisti

Si chiama “sciopero del bancomat” e i gestori delle pompe di benzina di tutta la rete distributiva di strade e autostrade del Belpaese continuano imperterriti con la loro protesta, iniziata a mezzanotte dello scorso 25 luglio contro “l’atteggiamento arrogante del sistema bancario che ha vanificato anche il tentativo di mediazione del Governo”. Un’iniziativa che prosegue con successo, visto che vi hanno aderito circa 18.000 punti vendita in tutta Italia.
“La sorpresa per noi più confortante è l’atteggiamento di appoggio che molto spesso ci esprimono i nostri clienti – commenta Gastone Vicari, presidente dell’Associazione provinciale gestori impianti stradali di carburante aderente a Confcommercio - . “E’ vero, infatti, che gli automobilisti si trovano di fronte a un’innegabile situazione di disagio, in quanto sono costretti a ricorrere ai contanti per pagare il rifornimento di carburante per la propria auto. Ma, quando spieghiamo loro i motivi che ci hanno portato a inscenare questo tipo di protesta, concordano con la nostra scelta. A dimostrazione del fatto che abbiamo ragione: le commissioni imposte dalla maggior parte delle banche per poter usufruire del sistema di pagamento POS e del Pagobancomat sono eccessivamente onerose, in quanto riducono a valori inaccettabili i nostri margini di guadagno. Se non verranno fatti passi avanti nella trattativa e non verrà trovato un accordo, noi benzinai siamo intenzionati a proseguire con lo “sciopero dei bancomat” anche per tutto il mese di agosto, nonostante si tratti del periodo di maggior afflusso di clientela, visti gli spostamenti collegati alla stagione estiva”.
A salvarsi dai disagi solo i titolari delle carte di credito inserite nei circuiti di pagamento American Express e Carta Sì. Mentre per tutti gli altri è ancora stop alle carte elettroniche.
“In questo contesto - denuncia una nota congiunta delle maggiori associazioni di categoria che rappresentano i gestori, tra le quali c’è anche la Figisc-Anisa Confcommercio - non sorprende, anche se preoccupa, il nervosismo con il quale le banche stanno cominciando a reagire. Un nervosismo che, ancorché giustificato dalla piega che gli avvenimenti stanno prendendo, non può che rivelare nuovamente l’atteggiamento prepotente che il sistema bancario ha già più volte mostrato durante il corso della vicenda e persino su tavoli istituzionali e che arriva a manifestarsi attraverso atti provocatori”.

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I gestori fanno, quindi, sapere che risponderanno “con tutti i mezzi che riterranno più opportuni - sindacali, politici e legali - a tutela dei diritti e delle prerogative di ciascun gestore e di tutta la categoria e, contemporaneamente, rivolgono un pressante appello alle istituzioni - Governo e Parlamento - affinché diano adeguato e coerente seguito agli impegni assunti formalmente con il voto di due distinti ordini del Giorno, alla Camera e al Senato, anche attraverso il coinvolgimento diretto delle autorità di garanzia competenti, Banca d’Italia e Antitrust”.
“Se non verrà raggiunto un accordo ragionevole con gli istituti di credito – conclude il presidente provinciale Vicari - l’iniziativa di protesta non potrà che continuare a tempo indeterminato”.


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