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martedì 12 agosto 2003

BLACK OUT: UN RISCHIO NON SOLO ESTIVO

Il direttore della Confcommercio, Andrea Gallo, sollecita in una lettera il riordino dell’intero sistema di fornitura”
Non è tutta colpa dell’afa estiva se il rischio black out si ripresenta ogni giorno per gli utenti del Belpaese. Certo, l’ondata di caldo che non accenna a diminuire e che induce molti più utenti della media ad accendere i condizionatori o altri meccanismi elettrici in grado di abbassare la temperatura ha peggiorato la situazione. Ma continuare a parlare di un’anomalia del sistema e di un periodo di crisi dell’energia è se non altro limitativo.
“Quello che va ripensato è l’intero riordino del settore elettrico, in quanto i rimedi sino ad oggi adottati, quali la capacità di riserva e l’interrompibilità di alcune utenze, non appaiono ormai più sufficienti a far fronte alle esigenze dei consumatori italiani”. A parlare è Andrea Gallo, direttore della Confcommercio provinciale, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera alle Autorità per l’energia elettrica e il gas.
Nella missiva, una considerazione su tutte appare particolarmente incisiva: “La situazione in cui versa il sistema elettrico nazionale non è sicuramente delle più rassicuranti e le preoccupanti prospettive dei prossimi anni lasciano presagire un possibile tracollo. Quella che si sta delineando, quindi, non è più una circostanza anomala di squilibrio tra domanda e offerta, bensì una condizione ordinaria, a causa della quale tutte le utenze, a turno, potrebbero dover subire un temporaneo black out nella fornitura”.
A innescare la protesta le frequenti ed estese interruzioni di energia elettrica senza preavviso, che si sono verificate nel giugno scorso su molte utenze non interrompibili di tutto il territorio nazionale, interruzioni che hanno provocato innumerevoli danni al sistema distributivo, in modo particolare ai rivenditori di prodotti deperibili, surgelati o congelati. Così, da un lato, il direttore Gallo ritiene opportuno chiedere alle autorità per l’energia elettrica di individuare gli strumenti e le modalità attraverso cui le aziende fornitrici di energia siano obbligate a risarcire nel più breve tempo possibile gli utenti danneggiati. Ma, contemporaneamente, coglie l’occasione per proporre di estendere a tutti i fruitori di un bene prezioso, quale è l’energia elettrica, i privilegi di cui usufruiscono oggi i clienti interrompibili, in quanto il loro status non risulterebbe più esclusivo, ma proprio di ogni utenza.
“Le difficoltà che l’approvazione del decreto Marzano sta incontrando aumentano il pericolo che venga ancora una volta adottata una politica di “gestione dell’emergenza”, tramite, ad esempio, la messa in funzione di vecchie centrali Enel o l’aumento della temperatura di scarico delle acque. Ciò che veramente è necessario – conclude Andrea Gallo – invece, è il riordino sistematico di tutto il settore elettrico, visto che la condizione attuale induce a prevedere che nei prossimi mesi e anni l’offerta non sarà più in grado di soddisfare la domanda”.

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