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giovedì 15 maggio 2003

FONDI PER LA FORMAZIONE CONTINUA

Una frazione pari allo 0,3% del contributo alla disoccupazione che da sempre i datori di lavoro del settore terziario versano all’INPS, d’ora in poi potrà essere versato ai fondi destinati al finanziamento delle attività di formazione dei dipendenti occupati nel settore. Grazie all’accordo raggiunto da Confcommercio con i sindacati dei comparti commercio, turismo e servizi, sono stati infatti istituiti, ai sensi dell’art. 118 della legge 388/2000, i fondi paritetici interprofessionali FOR.TE, per gli operai, gli impiegati e i quadri e FONDIR per i dirigenti. Tali fondi consentiranno alle imprese e ai lavoratori del terziario di accedere gratuitamente ad iniziative di formazione basate sulle specifiche esigenze aziendali, senza alcun costo aggiuntivo per le imprese. “L’istituzione di tali fondi che, come previsto dalla legge, vanno visti come strumenti a supporto delle politiche attive del lavoro e sono finalizzati a migliorare il mercato e l’occupazione dei lavoratori – spiega il direttore della Confcommercio di Vicenza, Andrea Gallo - sono per il nostro settore un traguardo decisivo che permetterà di continuare a operare in maniera ancora più efficace sul tema della formazione continua. Il risultato raggiunto premia di fatto l’impegno della nostra Confederazione e dà ulteriore impulso all’attività formativa studiata e programma sulle esigenze specifiche delle aziende del terziario”.
“Da parte nostra, sulla base dei risultati e dei riscontri positivi dei nostri associati alle proposte formative e di aggiornamento programmate negli ultimi anni, – aggiunge il direttore dell’Associazione di Vicenza – continueremo sulla strada intrapresa. Siamo convinti, infatti, che la formazione continua dei lavoratori sia ormai un percorso obbligato e vincente per le imprese che intendono restare agganciate all’avanzata sempre più veloce dell’innovazione e alle tendenze di un mercato in costante evoluzione. Sia per chi inizia un lavoro nel terziario, sia per chi da anni opera nel settore le nuove conoscenze teoriche-pratiche-gestionali risultano estremamente utili, non solo per stare al passo con i tempi, ma per guardare con maggiore tranquillità al proprio futuro lavorativo”.
Con una circolare l’INPS, intervenendo sull’argomento, ha fornito alcuni chiarimenti in merito alla natura, alle caratteristiche e alle modalità di adesione ai fondi. Si tratta di fondi che interverranno a finanziare in tutto o in parte piani formativi aziendali, territoriali, settoriali o individuali concordati tra le parti sociali. L’adesione è facoltativa e revocabile e pertanto entro il prossimo 30 giugno, le aziende del commercio, del turismo e dei servizi dovranno esprimere la volontà di aderire ai fondi FOR.TE e/o FONDIR. Ciò consentirà loro di poter contare sulla possibilità di ottenere dal 2004 il finanziamento dei programmi formativi.
“In particolare – conclude Gallo - va evidenziata l’assoluta assenza di costi per le aziende. Queste infatti potranno accedere alle risorse di FOR.TE e di FONDIR disponendo, attraverso adesione, che il contributo integrativo dello 0,30%, già corrisposto nell’ambito della contribuzione per la disoccupazione, venga dall’INPS devoluto ai Fondi di categoria”.



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