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venerdì 03 luglio 2009

CIS, NESSUNA OSSERVAZIONE? NON È VERO, REPLICA CONFCOMMERCIO

“Dobbiamo ricordare al presidente Zanchetta – dice Sergio Rebecca - che Confcommercio ha inoltrato il 19 marzo 2009, un’articolata lettera contenente le motivazioni che sostengono la contrarietà alla previsione dell’ennesimo centro commerciale”.

In merito al destino dell’area a Montebello dove dovrebbe sorgere il nuovo polo logistico, il presidente del Cis Spa, Galdino Zanchetta, dando risposta ai giornalisti, ha affermato compiaciuto che, dopo aver trovato il socio privato interessato alla realizzazione dell’opera e concordato con gli enti pubblici il rinnovo delle garanzie bancarie, “l’obiettivo societario è stato raggiunto”. E aggiunge un semplice “non mi riguarda” quando gli si fa poi notare che, l’altro lato della medaglia del progetto complessivo che si intende realizzare nell’area ipotizza una possibile destinazione commerciale di ben 80mila metri quadrati.
Invece, tale questione riguarda non poco la Confcommercio di Vicenza, che interviene nuovamente sulla questione per ribadire, innanzitutto, il rischio che tutto ruoti invece attorno all’appettibile parte del piano destinata ai nuovi insediamenti commerciali, area di cui - afferma Confcommercio – non vi è alcuna necessità, visto che i vari centri del territorio sono già ampiamente serviti da una buona rete di vendita al dettaglio. “Una nuova grande struttura commerciale – spiega il presidente dell’Associazione berica, Sergio Rebecca - porterebbe con se la conseguenza di scardinare la rete di vendita tradizionale esistente, provocando la chiusura dei negozi di vicinato e minando alla radice le possibilità di rivitalizzare i centri storici dei paesi della zona interessata. Tanto è vero che - aggiunge Rebecca – il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, recentemente adottato dalla Giunta regionale, conferma l’area del CIS come piattaforma produttiva complessa e non la inserisce tra le aree produttive con tipologia prevalentemente commerciale. Inoltre, lo stesso Piano adottato dalla Provincia non prevede l’insediamento di grandi strutture di vendita nel corridoio multimodale Montebello – Vicenza, in quanto stabilisce, per quella zona, il miglioramento e lo sviluppo della rete distributiva esistente” Proprio tenendo conto di ciò che prevedono questi strumenti di programmazione di livello sovraordinato, la Confcommercio di Vicenza ha inviato, a suo tempo, le proprie osservazioni alle autorità competenti e alle parti interessate al progetto.
“Dobbiamo ricordare al presidente Zanchetta, il quale ha affermato che “non c’è stata alcuna osservazione al Piano di Assetto del Terrirorio sull’area CIS”, – replica Rebecca - che l’Ascom- Confcommercio ha inoltrato a chi di dovere in data 19 marzo 2009, un’articolata lettera contenente le osservazioni redatte ai sensi degli artt. 15 e 16 della LR 11/’04, e nella quale si motivava la decisa contrarietà alla previsione dell’ennesimo centro commerciale, in quanto in contrasto con gli indirizzi di pianificazione superiore, vale a dire con il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e con la programmazione commerciale regionale in materia e, ancora, con l’interesse generale, in quanto previsione priva di idonei meccanismi di perequazione territoriale. Nella stessa lettera – aggiunge Rebecca - avevamo concluso dicendo che, alla luce di tutto ciò, proponevamo lo stralcio della nuova previsione commerciale, con la conferma dell’originaria destinazione dell’area a Centro Intermodale Merci e Servizi”.
Infine, va sottolineato che, nell’ambito della fase di concertazione prevista dall’art. 5 della LR 11/’04, Confcommercio di Vicenza ha inoltrato il proprio contributo fin dal novembre 2005, attraverso una specifica e puntuale missiva con la quale si chiedeva alle Autorità competenti di “non prevedere nuovi possibili insediamenti commerciali della grande distribuzione, allo scopo di non attivare irreversibili processi di desertificazione commerciale nei centri storici e nelle altre zone residenziali”.
“Evidentemente Zanchetta è male informato – afferma Rebecca – e ricordo anche che di recente abbiamo avanzato anche un’ulteriore proposta, ovvero di spostare la prevista zona produttiva intercomunale sull’area CIS, dando così alla stessa configurazione di piattaforma integrata logistico-produttiva. Tale realizzazione eviterebbe lo sconfinamento del piano verso nuove aree commerciali, non necessarie al territorio, e non ci sarebbe nemmeno ulteriore consumo di prezioso terreno agricolo. Ma evidentemente, non è questo ciò che più interessa”
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