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mercoledì 09 marzo 2011

LA MARCIA INDIETRO DEL COMUNE SULL’ORDINANZA PUBBLICI ESERCIZI?
UNA FRETTOLOSA “PEZZA” CHE NON RIMEDIA AL DANNO
Confcommercio Vicenza interviene dopo la modifica introdotta ieri dal Comune. E Sergio Rebecca, presidente dell’Associazione di via Faccio, scrive una dura lettera al sindaco Achille Variati
Comunicato del 8 marzo 2011

Il Comune di Vicenza ci mette in fretta e furia una “pezza”, ma non rimedia al danno complessivo di un’ordinanza, quella sugli orari dei pubblici esercizi, che appare ogni giorno di più non solo vessatoria, ma anche confusa e per alcuni aspetti in vizio di legittimità. E’ questa la posizione di Confcommercio Vicenza dopo la parziale “marcia indietro” del sindaco Achille Variati sul limite delle 23.30 relativa agli orari per gli intrattenimenti musicali effettuati all’interno dei locali.
Infatti, dall’analisi di Confcommercio sulle modifiche apportate, la sostanza del provvedimento non cambia. E’ pur vero che il limite degli orari per gli intrattenimenti musicali è stato tolto, ma solo se il livello del volume si mantiene al di sotto del così detto “vociare”. Il che significa, molto semplicemente, che se ad esempio un locale organizza un “concertino” e non mantiene la musica in sottofondo (ma allora, ci si chiede, che concerto è?) lo spettacolo dovrà comunque cessare alle 23.30, come previsto dall’articolo 9 dell’ordinanza.
Non solo: nel provvedimento gli orari dei pubblici esercizi sono diversificati in base al piano di zonizzazione acustica del Comune di Vicenza, una sorta di mappa che definisce i limiti massimi di esposizione al rumore. Ad oggi, però, un esercente che vuol sapere in quale zona si trova il suo locale è in grande difficoltà perché non esiste - o comunque non sono note al comune cittadino, agli operatori interessati né a Confcommercio - un puntuale elenco delle vie suddivise per le varie zone acustiche. Per dire che, con l’ordinanza in vigore e le sanzioni potenzialmente già applicabili, un operatore che vuole mantenersi all’interno delle regole stabilite non ha lo strumento per farlo.
Proprio con l’intento di evidenziare la grave situazione che si è venuta a creare in città per le attività rappresentate da Confcommercio a causa di decisioni prese dal Comune senza alcun preventivo e reale confronto, il presidente della Confcommercio di Vicenza Sergio Rebecca ha scritto oggi un lettera al sindaco Achille Variati nella quale esprime il proprio sconcerto e la propria perplessità. Rebecca si riferisce in particolare sia all’ordinanza sugli orari dei pubblici esercizi, sia alla situazione venutasi a creare nel quartiere di Santa Bertilla con le modifiche viabilistiche di via del Mercato Nuovo. “In occasione del “Tavolo” svoltosi il 24 febbraio scorso – scrive Rebecca –, a seguito delle nostre richieste l’Amministrazione si era impegnata a discutere preventivamente i provvedimenti riguardanti i settori rappresentati dalla nostra organizzazione. Tale impegno, invece, non è stato in alcun modo rispettato nei fatti”.
Per quanto riguarda gli orari dei pubblici esercizi, il presidente di Confcommercio stigmatizza la diffusione della notizia che “l’ ordinanza sarebbe stata concertata “per il 90% con le associazioni di categoria”; una dichiarazione grave fatta dall’assessore Tommaso Ruggeri che oltre a non corrispondere alla verità ha ingenerato confusione e disorientamento presso gli operatori che rappresentiamo”. Rebecca, poi, sottolinea l’atteggiamento di totale chiusura del consigliere delegato alla mobilità Claudio Cicero sulla questione Mercato Nuovo, un cambiamento dei flussi di traffico della zona che “ha l’effetto di creare seri disagi ai commercianti”. “Sono quindi oltremodo dispiaciuto – conclude nella sua lettera il presidente della Confcommercio di Vicenza - per la mancata concretizzazione della fattiva collaborazione che assieme avevamo prefigurato, ma, a quanto pare, non ci resta che prenderne atto e comportarci di conseguenza”.

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