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venerdì 09 giugno 2006

QUIZ INFORMATICI IN LINGUA ESTERA PER LA PATENTE. VICENZA PROVINCIA PILOTA FA “SCAPPARE” GLI STRANIERI

Scatta la modernizzazione dell’esame per il conseguimento della patente di guida, con l’informatica che entra nelle autoscuole e manda in pensione gli storici quiz cartacei dell’esame di teoria. Niente più crocette a penna sui vecchi questionari, ma test su computer a touch screen, con la possibilità, quindi, di compilare a video la scheda d’esame, con il vantaggio di verificare ed eventualmente correggere le risposte già date, sempre che ci si accorga dell’errore nei 30 minuti concessi per la prova.
Le nuove modalità saranno applicate a Vicenza dal prossimo lunedì 12 giugno. Ma non sarà però così in tutta Italia: la nostra provincia, infatti, unica nel Veneto, rientra assieme ad altre 25 province pilota, nella sperimentazione voluta dal Ministero delle Infrastrutture per verificare la fattibilità delle nuove procedure.
Fin qui tutto bene, anzi, come sottolinea Roberto Candia, presidente provinciale della Confedertaai-Confcommercio, l’associazione che raggruppa pressoché la totalità delle autoscuole vicentine: “Possiamo essere orgogliosi del fatto che solo la nostra provincia, in tutta la regione, sia stata scelta per la sperimentazione. E’ soprattutto, questo, un riconoscimento per le nostre autoscuole, già pronte ad affrontare al meglio questo “passaggio storico” all’informatica, che innova l’esame di teoria per la patente. Ed è altresì un segnale, che la qualità degli operatori presenti sul territorio e la sinergia creata con gli uffici provinciali del Dipartimento dei Trasporti Terrestri sono conosciute fin nelle stanze del Ministero”.
Anche se la soddisfazione lascia presto il posto alla rabbia e allo sconcerto dei titolari delle autoscuole stesse, poiché la sperimentazione di fatto le penalizza non poco e crea disagi a quei cittadini stranieri, residenti in provincia, che nelle prossime settimane dovranno sostenere l’esame di teoria per la patente di guida delle categorie A e B.
Le novità introdotte prevedono, infatti, che dal 10 luglio prossimo vengano eseguiti in modalità informatica anche i quiz in lingua per i cittadini stranieri. Oltre all’italiano, dunque, il candidato straniero potrà svolgere la prova a quiz a computer nella lingua a lui più confacente, scegliendo tra lo spagnolo, il francese, l’inglese, il tedesco, il russo, l’arabo e il cinese. Scompare, dunque, a Vicenza e provincia la possibilità, concessa fino ad oggi, di eseguire l’esame orale al posto dei test, una modalità utile a molti stranieri e preferita soprattutto da quanti hanno difficoltà più con l’italiano scritto che a capire o parlare la nostra lingua.
“Il problema è – spiega Candia – che tra le lingue scelte dal Ministero non compaiono quelle più diffuse tra i residenti stranieri del Vicentino: si pensi ad esempio al serbo, al croato, all’hindi, all’albanese e al rumeno. Così si verifica, come sta già accadendo, che questi candidati anziché iscriversi alle nostre autoscuole si rivolgano a quelle di altre province, dove non è attiva la sperimentazione. Morale: per noi operatori vicentini si verifica una perdita economica non indifferente; per gli stranieri l’onere di andare più agevolmente a sostenere l’esame orale fuori dalla provincia di residenza”.
Non che il Ministero non avesse previsto tutto questo. Anzi, una specifica circolare aveva raccomandato ai direttori dei S.I.I.T., gli uffici decentrati del Ministero su scala regionale (nel Nordest l’unico S.I.I.T. raggruppa le regioni Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia), di non consentire la prenotazione di candidati residenti fuori dalla provincia di competenza nel periodo di sperimentazione (fino al prossimo ottobre) per “evitare – dice il testo - che ciò susciti fenomeni di migrazione anomala di candidati da una provincia all’altra, che introdurrebbero elementi distorsivi”.
“Solo che tutto questo non è stato fatto - rincara il presidente della Confedertaai-Confcommercio di Vicenza Roberto Candia - e la situazione che si è venuta a creare è assolutamente non sostenibile, anche perché è probabile che la sperimentazione vada ben oltre il mese di ottobre, perpetuando una migrazione di candidati che chiaramente ci danneggia. Proprio per evitare tutto questo, a suo tempo avevamo chiesto che i quiz informatizzati in lingua straniera partissero allo stesso momento in tutta Italia; ora stiamo chiaramente valutando cosa fare per tutelare le autoscuole del Vicentino, senza peraltro escludere azioni clamorose”.
Quella che doveva rivelarsi una profonda innovazione per tutto il settore rischia, quindi, di diventare un boomerang per le autoscuole; a meno di un tempestivo intervento da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti finalizzato a porre fine a questa situazione assurdamente penalizzante per le scuole guida e per gli stessi candidati della provincia.

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