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Confcommercio Veneto Notizie

CARTELLINO ROSSO PER I FUMATORI

Nr. 20 del 09/11/2004

Per i fumatori sarà un fine anno all’addiaccio. Sì perché il 29 dicembre scatta, in tutti i locali così detti di «pubblico ristoro», il divieto di fumare, a meno che non siano state predisposte apposite salette attrezzate. Considerato però che i bar e i ristoranti non hanno, nella maggior parte dei casi, provveduto ad attrezzarsi per accontentare i clienti col vizio della sigaretta, è molto probabile che per il consueto «tiro» questi clienti dovranno accomodarsi fuori dalla porta. Non vi sono, a tutt’oggi, dati ufficiali su quanti locali abbiano deciso di riservare apposite salette ai fumatori, ma da un prima ricognizione, effettuata dalla Fipe-Confcommercio di Vicenza, sembra proprio che il primo effetto di questa legge sarà quello di un generalizzato divieto di fumo in buona parte degli esercizi di ristoro. E non si tratta solo di una questione di volontà, vale a dire di voglia (o meno) di investire qualche migliaio di euro per adeguarsi, acquistando la necessaria attrezzatura a base di aspiratori e depuratori d’aria. No, si tratta anche di un’effettiva difficoltà logistica a rispettare i rigorosi limiti prescritti dal Dpcm del 23 dicembre 2003 che dà attuazione alla legge 3/2003.
La maggior parte dei bar, ad esempio, specie se inseriti nei centri storici, ha superfici esigue, che non consentono di dividere il locale in sala fumatori e non fumatori. Apparentemente questa suddivisione potrebbe essere più semplice nei ristoranti di medie e grandi dimensioni, ma anche qui il rigore della legge causa non pochi problemi. La sala fumatori, infatti, non può essere un passaggio obbligato e ciò costringerebbe molti operatori a ricavare, ad esempio, bagni in ogni sala o a prevedere vie di passaggio diverse per le cucine. Sempre che tutto ciò sia materialmente possibile. Se poi consideriamo che per questo adeguamento dei locali alla legge non sono previsti né aiuti, né finanziamenti agevolati, è chiaro perché sono stati un numero limitato i titolari di pubblici esercizi che hanno pensato di riservare spazi ai fumatori.

Conto alla rovescia
Intanto è iniziato il conto alla rovescia che obbligherà tutti gli esercenti ad una scelta di campo epocale: cioè quella di vietare l’accensione di sigarette all’interno dei locali per non esporre i non fumatori al così detto «fumo passivo», che risulta estremamente dannoso. Mancano infatti poche settimane al fatidico 29 dicembre 2004, giorno in cui, secondo un chiarimento del Ministero della salute, sarà operativo il decreto del Presidente del Consiglio che applica la legge antifumo. Il Ministero, va ricordato, ha poi chiarito altri due aspetti essenziali. Il primo è che per esercizi della ristorazione vanno intesi tutti i locali di «pubblico ristoro», includendo dunque anche i classici bar. Quindi è stato ribadito che non è consentita la creazione di locali esclusivamente riservati ai fumatori. Dunque l’alternativa alla destinazione di apposite aree dove il fumo è consentito è quella di vietare di fumare all’interno del locale. Il Ministero si riserva però di individuare, con un apposito provvedimento ad hoc, «eventuali ulteriori locali chiusi» dove potrà valere la massima libertà di fumo.
Quello che invece non è stato chiarito per nulla è il regime sanzionatorio. Non a caso il segretario nazionale della Fipe, Edi Sommaria, ha nei giorni scorsi sollecitato il Governo ad emettere un apposito decreto ministeriale sulle modalità di applicazione delle sanzioni, previsto dalla legge istitutiva. Se è certo che accendere una sigaretta in un luogo off-limits può costare, oggi, al trasgressore da 25 a 250 euro (importo raddoppiato se la violazione è commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza, o di lattanti, o di bambini fino a dodici anni), e se è altrettanto certo che non esporre gli appositi cartelli «vietato fumare» costerà all’esercente dai 200 ai 2mila euro, non è altrettanto chiaro come i titolari dei bar e dei ristoranti dovrebbero comportarsi se i clienti ignorano il divieto. Anche perché è previsto, in questo caso, una pesante sanzione.
«Credo che l’applicazione di questa norma non sarà comunque particolarmente problematica - è il commento di Lorenzo Rizzi, presidente della Fipe-Confcommercio di Vicenza - Sul territorio sono state fatte numerose iniziative di informazione e possiamo ritenere la legge oramai «metabolizzata» dagli operatori. Va detto che l’entrata in vigore coincide con un periodo particolarmente «caldo» per il settore, come quello delle festività di fine anno - conclude Rizzi - ma è pur vero che la stessa opinione pubblica è in maggioranza favorevole al divieto di fumo nei luoghi pubblici e credo perciò che gli esercenti non avranno grosse difficoltà a far applicare la norma».



Fumo, le regole da rispettare
Spazi, aerazione e cartelli segnaletici: ecco
cosa prescrivono la legge e il decreto attuativo

Riassumiamo di seguito le principali prescrizioni a cui i locali dovranno adeguarsi ai sensi del Dpcm 23 dicembre 2003.
Divisione degli spazi - Gli spazi destinati ai fumatori saranno riconoscibili dal cartello «area per fumatori» e dovranno essere «separati con idonee barriere fisiche» (ad esempio pareti) da quelli non fumatori. Se la separazione non sarà possibile, il divieto di fumo diventerà assoluto. Nei luoghi di ristorazione, inoltre, lo spazio destinato a chi fuma dovrà essere inferiore alla metà della superficie complessiva del locale.
Impianti di aerazione - Nei locali destinati ai fumatori, poi, compariranno «idonei mezzi meccanici di ventilazione forzata» per garantire «una portata d’aria esterna o immessa per trasferimento da altri ambienti limitrofi» dove non si può fumare. Dovrà inoltre essere assicurata una quantità d’aria minima supplementare di 22 litri/secondo per ogni persona all’interno del locale, sulla base di un indice di affollamento 0,7 per persona a metro quadrato. Il regolamento dispone, infine, di conservare i locali per fumatori «in depressione non inferiore a 5 Pascal rispetto alle zone circostanti». L’aria proveniente dai locali riservati ai fumatori non potrà essere riciclata, ma dovrà venire espulsa «attraverso idonee e funzionali aperture».
Cartelli segnaletici - Appositi cartelli luminosi dovranno indicare gli spazi per fumatori. In caso di guasto dell’impianto di ventilazione l’insegna luminosa dovrà indicare il divieto di fumo. Nei locali per non fumatori, invece, basterà il semplice cartello «Vietato fumare», con il riepilogo delle sanzioni per i trasgressori.

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