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Confcommercio Veneto Notizie

UN PIANO DI DISTRETTO PER SCHIO E THIENE

Nr. 03 del 10/02/2004

Schio-Thiene, a separare i due centri sono solo pochi chilometri, ma per la Regione non è così. Sì, perché, secondo la legge regionale 37/99, nella pianificazione degli insediamenti commerciali Schio è più vicino ad Arzignano e Gambellara che non a Castello Colleoni; mentre quanto succede, commercialmente parlando, a Thiene interessa più la zona di Bassano e di Asiago che non la città de «L’omo». Miracolo dei legislatori regionali, che evidentemente hanno disegnato i territori omogenei per la pianificazione commerciale più con il righello e la cartina che con il buon senso. E così, di fronte alla possibilità che a Schio venga raddoppiata la superficie commerciale della Coop, costituendo un altro grande ipermercato a pochi chilometri dal Carrefour di Thiene, i due presidente mandamentali dell’Ascom, Guido Xoccato per Schio e Emanuele Cattelan per Thiene, hanno dovuto stringere le fila e chiedere compatti che chi deve esprimere pareri su nuovi insediamenti o ampliamenti, vale a dire i responsabili politico-amministrativi, considerino i delicati equilibri commerciali esistenti e la logica influenza che ogni decisione può comportare sulla situazione commerciale dei due più importanti centri dell’Altovicentino.
I commercianti chiedono dunque di lavorare nell’ottica dell’integrazione, anche perché prossimamente la situazione urbanistica della zona potrebbe essere ulteriormente rivoluzionata, con l’oramai prossima entrata sul mercato immobiliare dei capannoni ex Lanerossi, ognuno di circa 30 mila metri quadrati di sola superficie coperta. E non si tratta solo di un grido d’allarme, quello lanciato dai commercianti, perché come è consuetudine dell’associazione, la presa di posizione dei due presidenti mandamentali ha dei risvolti propositivi, che potrebbero sfociare nella realizzazione di un piano di distretto commerciale.
«Intendiamo organizzare un tavolo permanente di concertazione con le Amministrazioni comunali delle aree scledensi e thienesi - spiega Guido Xoccato. - L’obiettivo è quello di arrivare ad un coordinamento dei vari Prg, tramite un piano di distretto commerciale, in modo tale da consentire uno sviluppo armonioso della media e grande distribuzione, sulla base dei reali bisogni commerciali del territorio. Se la pianificazione regionale di Schio non comprende Thiene - spiega - non possiamo nascondere che eventuali decisioni si ripercuoterebbero sull’intera area dell’Alto vicentino. Perciò è opportuno muoversi in sinergia, come Associazione e come realtà amministrative operanti, tenendo presente che non si tratta esclusivamente di un «nostro» problema, ma di una visione più ampia di sviluppo del territorio. Siamo convinti infatti che solo con una visione sovracomunale si possano risolvere i problemi del commercio. Lo spirito di collaborazione in essere con l’Ascom thienese dovrà quindi varcare i confini associativi, e trovare rispondenza in chi amministra il territorio».
Dello stesso parere anche il presidente dell’Ascom di Thiene Emanuele Cattelan, che auspica un proficuo dialogo e un coordinamento a livello territoriale con le Amministrazioni Comunali e che sottolinea: «Thiene e Schio formano il grande polo economico, commerciale e dei servizi dell’Alto Vicentino e gli insediamenti di grandi strutture di vendita si ripercuotono non soltanto sulla città in cui queste vengono realizzate, ma sull’intero territorio circostante, lo dimostra la presenza del Continente-Carrefour».
Per fare tutto questo, vale a dire per studiare una pianificazione commerciale che tenga conto dell’influenza reciproca delle due aree, i mandamenti Ascom di Schio e Thiene, in collaborazione con l’Ister, Istituto per il terziario della Confcommercio, proporranno ai comuni presenti nel territorio dell’Altovicentino la realizzazione di un piano di distretto commerciale. «La dimensione evidentemente sovracomunale delle grandi strutture di vendita - spiega Fiorenzo Marcato, consigliere delegato dell’Ister - non si è quasi mai confrontata con uno strumento urbanistico di scala corrispondente. I vari PTP e gli ambiti territoriali della programmazione regionale - prosegue - demandano la localizzazione di queste strutture al singolo piano regolatore, o ad una sua variante. La valutazione dell’impatto che simili strutture possono avere in un’area è risolta con un generico riferimento alla congruità e all’integrazione con le condizioni del contorno territoriale esistente. E’ chiaro che non ci può fermare qui, che serve necessariamente uno strumento che riesca ad evidenziare la situazione reale del settore in un territorio trasversale rispetto alle individuazioni regionali». E questo strumento è, appunto, il piano di distretto, un piano già progettato dall’Ister e che ora deve raccogliere le adesioni delle amministrazioni comunali dell’Altovicentino. Si potrà così costruire un quadro strategico e condiviso sull’evoluzione del settore commerciale, condizione preliminare e necessaria per delineare le linee guida future che dovranno contraddistinguere le decisioni dei comuni e della Regione in materia di nuovi insediamenti commerciali.

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