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martedì 17 agosto 2004

REBECCA: “ACCOLTE LE PRINCIPALI RICHIESTE DELLA CATEGORIA”

E’ stata approvata la nuova normativa regionale sul commercio. Il Consiglio del Veneto, nei giorni scorsi, ha dato il via definito al progetto di legge che detta le norme generali sulla programmazione dell’insediamento delle attività commerciali nelle province venete.
Un parto lungo e travagliato, che ha visto ben 10 sedute di lavoro del Consiglio, più decine di ulteriori riunioni della commissione competente. Ma che ora porta finalmente a compimento il lungo battagliare tra maggioranza e opposizione su un Pdl destinato a ridisegnare il futuro assetto del commercio dell’intera regione.
Dalla Confcommercio di Vicenza, intanto, il giudizio sulle nuove discipline normative si può dire positivo. Pur restando in attesa della pubblicazione integrale del testo di legge, il presidente provinciale dell’Ascom, Sergio Rebecca, si dice infatti sostanzialmente soddisfatto dei risultati raggiunti. “La nostra organizzazione- precisa il presidente-, ha sempre posto un’attenzione particolare all’iter normativo intrapreso dalla legge sul commercio. L’esperienza maturata con la LR. n. 37, tutt’ora in vigore, ci aveva infatti allertato su quelle che dovevano essere, a nostro avviso, le disposizioni da dover rivedere nel nuovo quadro normativo. Fermo restando che non tutte le nostre richieste potevano essere integralmente accolte, ciò che conta oggi come oggi è che i nodi principali cui tenevamo particolarmente siano stati recepiti dal nuovo assetto regionale.”
Nella sostanza, per la provincia di Vicenza, il nuovo Pdl non modifica di molto gli equilibri già esistenti tra piccole, medie e grandi strutture. In particolare, per quanto riguarda i criteri urbanistici relativi ai grandi centri di vendita e ai parchi commerciali, la nuova legge prevede circa 20 mila metri quadrati da destinare ai 121 Comuni della Provincia suddivisi in 3 aree commerciali (Vicenza città; Asiago-Thiene-Bassano; Arzignano-Schio- Valdagno). Di questi, 5.400 riguardano i prodotti alimentari, 11.000 i non alimentari e 4.000 misto. Resta fermo, comunque, il principio generale che attribuisce priorità massima all’ampliamento degli esercizi già presenti, rispetto alla concessione di nuove autorizzazioni.

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A tal proposito, il riconoscimento del ruolo programmatorio svolto dalla Provincia nel nuovo Pdl rappresenta uno dei nodi fondamentali delle richieste più volte sollevate dall’Ascom. Una volta approvati i Piani Territoriali di coordinamento provinciale, infatti, sarà infatti di competenza degli uffici di Palazzo Nievo localizzare più oculatamente i nuovi insediamenti.
“In tema di rete distributiva- commenta così Rebecca-, si è posto finalmente un freno alle furberie più volte contestate in questi anni. Negli ultimi tempi si è infatti assistito, a livello regionale, alla nascita di medie strutture di vendita che nella pratica vengono a svolgere un ruolo di centri commerciali a tutti gli effetti. L’istituzione, ora, del parco commerciale chiarisce senza mezzi termini i limiti all’interno dei quali potersi muovere e quindi intervenire in caso di trasgressione”.
Ma anche sul problema sollevato dagli outlet, il nuovo Pdl pone finalmente una linea di chiara e definitiva. La normativa stabilisce infatti che queste forme di vendita da parte delle aziende produttrici che liquidano direttamente la merce in eccesso o le fine serie, rientrino a tutti gli effetti nella programmazione regionale e pertanto, attingano ai contingenti previsti prevedendo una distanza minimima di 100 chilometri.
“In linea di massima- conclude quindi Rebecca-, non possiamo che essere soddisfatti del risultato raggiunto. Resta ora da analizzare, punto per punto, tutti gli articoli della nuova legge che, come ovvio, non hanno recepito in toto le esigenze più volte sollevate dalla categoria. Ma nel complesso, la tenacia dell’Associazione nel difendere le linee basi del settore ha ottenuto i principali obiettivi prefissi. Un nuovo capitolo del commercio si sta finalmente per scrivere”.


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