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venerdì 11 giugno 2004

E’ NO PERENTORIO ALLO SPOSTAMENTO DEL MERCATO

Un mix esplosivo di rabbia ed incredulità. Questa la reazione immediata degli ambulanti Confcommercio alla vista della lettera giunta all’Associazione di via Faccio, con la quale l’Assessorato allo sviluppo economico chiede di esprimere un parere sull’ipotesi di riordino del mercato e, quindi, sulla possibilità di trasferire le bancarelle in Campo Marzo.
“Come glielo dobbiamo dire che il mercato non va spostato?- chiede il presidente degli ambulanti della Fiva- Confcommercio, Adriano Girardello- Lo abbiamo detto con fermezza ai quattro venti non appena il presidente della circoscrizione 1, Finizio ha avanzato la proposta. Un secco no è stato ribadito anche da tutto il consiglio dei commercianti del centro storico. L’ipotesi di Campo Marzo sembrava accantonata, non solo per mancanza di motivazioni ma anche di benefici, invece ci accorgiamo che qualcuno continua ad insistere per spostare le bancarelle del mercato. Tutto ciò è assurdo. Possibile che con tutti i problemi che ci sono in città, proprio il “riordino del mercato” sia diventata la questione che più sta a cuore ai nostri amministratori?”
Pare proprio di sì, visto che si susseguono i contatti su vari fronti per riportare le bancarelle in Campo Marzo. Questa eventualità, che tutti gli operatori del commercio ambulante, così come la maggioranza dei cittadini, non vogliono, aggiungerebbe un’altra tappa al peregrinare per il centro storico dei circa 150 banchi del mercato cittadino.L’attuale collocazione trova una buona parte delle bancarelle in Piazza dei Signori e nelle vie limitrofe del centro, il giovedì mattina, mentre una parte del mercato si svolge il martedì mattina. I circa 70 banchi, che sono dovuti andare via da Viale Dalmazia per il rifacimento del parco, dopo la tappa in via Verdi, ora si trovano spartiti tra viale Roma, piazza del Mutilato, piazza Castello e altre vie del centro.


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L’ipotesi, sulla quale l’Assessorato allo sviluppo economico ha chiesto il parere, è quella di trasferire in Campo Marzo i banchi ora situati in viale Roma, piazza Duomo, piazzetta del Mutilato e contrà Garibadi. “E’ un’ipotesi non si può neanche prendere in considerazione – ribadisce seccamente Erminio Ragazzoni, storico leader degli ambulanti vicentini- - perché è quanto meno strampalata: se anche fosse, e le bancarelle di contrà Muscherie, contrà Pescherie e di Porta Castello che fine fanno? L’unico parere che possiamo esprimere è no. E le motivazioni, già dette e ridette, sono evidenti: primo, i nostri banchi sono attività commerciali a tutti gli effetti, con tanto di clientela propria, di rapporti consolidati, di bilanci da far quadrare, e come tali non possono essere l’oggetto degli “esperimenti” dei politici di turno; secondo, gli operatori ambulanti hanno una concessione decennale per la loro attività, modificabile sono per eccezionali condizioni; terzo, la clientela si è abituata a questa collocazione del mercato e cambiarla nuovamente non comporterebbe alcun vantaggio. Quarto: in Campo Marzo ci stanno sì e no la metà degli attuali banchi del mercato, e gli altri dove pensano di metterli? E ancora: in tutta Italia e in tutta Europa il mercato settimanale si svolge da sempre nelle piazze centrali, senza che nessuna anomalia o disagio per la città. Anzi, il mercato è da sempre punto di ritrovo che anima la città, un richiamo che costituisce un servizio prezioso per il cliente, il quale oltre a poter acquistare ciò che gli serve a prezzi convenienti trova, in tale contesto, momenti di socializzazione”.
“Solo a Vicenza – conclude Ragazzoni – va in voga l’idea malsana di riservare il centro storico alle manciate di turisti di passaggio in città, a scapito di un mercato settimanale che funziona e occupa il centro due mattine soltanto, che fa vivere il centro storico e che i vicentini vogliono così com’è. Sappiano, però, questi signori che noi ambulanti siamo pronti a difendere il nostro lavoro e le nostre attività in tutti i modi e fronteggeremo adeguatamente la situazione. E al nostro fianco contiamo di avere i molti titolari di bar e di negozi del centro storico, che già ci hanno manifestato tutto il loro appoggio”.
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