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mercoledì 28 aprile 2004

CORRISPONDENZA SCADUTA L’ASCOM PUNTA I PIEDI: “E’ UNO SCANDALO”

Più di cinquanta giorni per una banale lettera ordinaria. Notiziari che arrivano a destinazione con scadenze ormai ampiamente sorpassate. Esplode la protesta nella sede dell’Associazione commercianti di via Faccio. Contro il continuo e prolungato disservizio nella consegna della corrispondenza in città e in provincia, è ora lo stesso direttore dell’Ascom vicentina, Andrea Gallo, ad assumere una dura posizione. Raggiunta infatti, nei giorni scorsi, dall’ennesima raffica di lamentele da parte degli operatori associati avvisati troppo tardi della scadenza di appuntamenti contabili e formativi, la Confcommercio di Vicenza ha inoltrato una protesta formale all’Ufficio Postale provinciale. Nella missiva, la richiesta perentoria di “provvedere, e con urgenza, a verificare in ogni ufficio postale lo stato del servizio, predisponendo- si legge nella raccomandata- adeguate e concrete azioni correttive al riguardo”.
“E’ uno scandalo- aggiunge Gallo, commentando lo stato attuale del cattivo servizio offerto delle poste vicentine-. Da mesi la nostra Associazione lamenta i danni arrecati alle aziende, agli operatori associati ma anche ai comuni cittadini, dai ritardi eccessivi nella consegna della corrispondenza in tutta la provincia. Mi chiedo come sia possibile che in città, a due passi dall’Ufficio provinciale delle Poste, informative su adempimenti fiscali e previdenziali arrivino dopo 50 giorni dalla loro emissione, ben oltre la data di scadenza? Per non parlare poi della posta prioritaria, che impiega abbondantemente più dei due giorni ufficialmente pubblicizzati? Anche dei semplici inviti a convegni o ad appuntamenti formativi a Bolzano Vicentino, a Montecchio Maggiore e a Dueville vengono recapitati ormai già scaduti e addirittura senza l’ultimo timbro di ricezione”.
“E qual è la risposta che da mesi ci sentiamo ripetere?- incalza il direttore dell’Ascom-. Stiamo indagando. Vi invitiamo a segnalare altri casi anomali!! Ma che cosa vuol dire? Mi sembra chiaro che siamo di fronte ad un eclatante esempio di cattiva gestione di un servizio pubblico essenziale che non accenna a porre rimedio ai danni arrecati”.
Questione, dunque, di totale inefficienza. Ne è convinto il direttore della Confcommercio di Vicenza che nel commentare, dati alla mano, i singoli casi raccolti nel plico di lettere che l’Associazione ha già inviato (senza per altro ottenere alcuna risposta concreta) lo scorso 10 marzo all’Ufficio provinciale delle Poste italiane, non risparmia lo sconcerto nei confronti dell’intera vicenda.
“Penso, e spero, che questa situazione trovi al più presto una soluzione- conclude il direttore-. Che senso avrebbe altrimenti continuare ad ampliare le sfere di competenza delle poste italiane (vedi Banco Posta), se alla fine gli uffici provinciali, e da qui quelli comunali e periferici, non sono nemmeno in grado di assolvere a quello che dovrebbe essere il loro compito principale, consegnare la corrispondenza ai cittadini in tempi utili e del tutto naturali”.

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