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martedì 09 marzo 2004

S. ANTONINO, OBBLIGO DI SVOLTA A DESTRA? E’ INZIATA LA RACCOLTA DATI DELL’ASCOM

La raccolta dati è iniziata. Giovedì 11, venerdì 12 e sabato 13 marzo la campagna sulla viabilità lanciata dall’Ascom nel quartiere di S. Bortolo ha raggiunto uno a uno i diversi clienti della zona.
Sono stati consegnati nei giorni scorsi, infatti, i questionari ai circa ottanta negozianti associati dell’area di Viale dal Verme, Via Lamarmora, Via Durando e Via Prati interessati dai progetti di ristrutturazione viabilistica anticipati, nell’assemblea del 9 febbraio scorso, dall’assessore alla Mobilità Claudio Cicero. Compito dei commercianti riempire i ciclostilati con le informazioni raccolte dai clienti riguardo la loro provenienza (residenti o fuori zona) e i mezzi di trasporto adottati, quali macchine, biciclette o mezzi pubblici, per raggiungere le attività commerciali.
“Comprendere, con molta attenzione, chi e come usufruisce dei nostri servizi- argomenta Silvio Cerin, presidente della sezione 5 Confcommercio-, è il primo passo per avanzare proposte concrete alle intenzioni viabilistiche dall’Amministrazione”.
Sulla chiusura di piazzetta Gioia, quale conseguenza dell’obbligo di svolta a destra da via S. Antonino proposta dall’assessore, infatti, i commerciati della zona hanno fatto quadrato. “Impedire a chi scende da Rettorgole o arriva dalla Marosticana di accedere direttamente a Via Lamarmora (una rotatoria all’altezza di Viale Ferrarin dovrebbe andare a sostituire la possibilità di procedere diritto al semaforo di via Legioni Antonini) è un provvedimento insostenibile” ribatte Cerin.
“Non è possibile- incalza infatti-, dividere in due il quartiere senza risentirne in servizi offerti ai residenti”.
E non è solo questione di parte, argomenta il presiedente della sezione. “Le attività commerciali sono da sempre sinonimo di servizio essenziale- spiega-. Si pensi agli anziani del quartiere e a tutte le persone impossibilitate negli spostamenti: garantire loro un accesso facilitato e diretto ai negozi di frutta e verdura, latte, pane, ma anche cartolibrerie, bar e qualunque altra attività commerciale non è solo auspicabile, ma doveroso”.
E’ nata da qui l’intenzione di monitorare gli spostamenti nella zona, indicando accanto alla provenienza anche il mezzo di locomozione, al fine di valutare l’influenza reale della modifica viabilistica prospettata dall’Amministrazione e di prepararsi, dati alla mano, ad una controproposta efficace.

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