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mercoledì 14 novembre 2001

CORTEI IN CENTRO STORICO IL SABATO

Il presidente Sergio Rebecca: “Studiare una soluzione che coniughi la libertà di manifestare con la necessità di salvaguardare gli introiti delle imprese”

Convivere e fare i conti con i cortei che di sabato occupano le strade del centro storico, non è una prospettiva accettabile per i negozianti e per gli operatori dei pubblici esercizi che nel cuore di Vicenza hanno la loro attività.
Il danno economico dovuto alla diminuzione della clientela che, per non avere il pensiero di essere coinvolta in possibili cariche o tafferugli, evita il consueto “shopping” di fine settimana, è – dicono in molti - evidente.
Portavoce della preoccupazione e del disagio degli operatori commerciali della zona è il presidente dell’Ascom, Sergio Rebecca: “E’ necessario porre un freno a questa situazione che allontana la gente dal centro e che di fatto innesca il pericolo di snaturare la vocazione commerciale della zona. I dati parlano chiaro: nei sabati interessati dai cortei - e ultimamente ce ne sono stati tanti, troppi - il fatturato degli esercenti e dei commercianti è calato del 30%. Una diminuzione preoccupante e ancor più pesante se si pensa che proprio il sabato è la giornata più importante per gli introiti di questi operatori. D’altronde non può essere altrimenti: già avvicinarsi al centro storico è spesso un’impresa, a causa della cronica difficoltà di accesso al centro e alla carenza di parcheggi, se a questo poi si aggiunge l’eventualità che qualche corteo perda la propria connotazione pacifica (cosa tra l’altro già successa qualche settimana fa) è chiaro che simili manifestazioni rischiano di diventare un deterrente per chi sceglie il centro storico per i propri acquisti o per una semplice passeggiata”.
E che la situazione sia seria lo sottolinea l’Ascom di Vicenza, che nei giorni scorsi ha scritto una lettera indirizzata al Questore di Vicenza Marcello Moraca e al Sindaco Enrico Hullweck, chiedendo che “tali eventi, per quanto possibile, vengano limitati” anche in considerazione del fatto “che il più delle volte tali manifestazioni vengono promosse di sabato, giornata di norma dedicata agli acquisti”.
“Nessuno discute sul fatto che quello di manifestare sia un diritto sacrosanto e da salvaguardare – continua il presidente dell’Ascom di Vicenza – ma non vedo perché farlo sempre di sabato e sempre in centro. Apprezziamo l’impegno dell’amministrazione comunale di far sfilare i manifestanti nelle strade laterali e non più in pieno corso Palladio, ma così non basta. Il nostro auspicio è che prefetto, questore e sindaco, ovvero le autorità che hanno voce in capitolo sulla questione, operino di concerto per risolvere questa situazione, che altrimenti potrebbe prendere una piega preoccupante per tante imprese del commercio”.
Il problema insomma esiste e non va sottovalutato, dice l’Ascom, anche perché va a sommarsi ad una congiuntura economica già di per sé critica a causa di un generalizzato calo dei consumi.
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