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mercoledì 05 novembre 2003

CARO PREZZI E INFLAZIONE: DOMANI LA MOBILITAZIONE DI CONFCOMMERCIO

Aderirà anche l’Associazione del commercio, del turismo e dei servizi provinciale alla giornata di protesta organizzata a livello nazionale dalla Confcommercio denominata “A carte scoperte”. L’iniziativa, che si svolgerà domani, martedì 14 ottobre 2003, si pone come obiettivo quello di spiegare ai cittadini e ai consumatori le vere ragioni degli aumenti dei prezzi.
Attraverso un comunicato stampa, infatti, l’Ascom vicentina dimostrerà, dati alla mano, l’infondatezza delle tesi che sostengono comportamenti speculativi da parte dei commercianti ai danni degli utenti finali, i clienti. Tabelle e documentazioni raccolte a livello provinciale avvalorano, in effetti, le informazioni che verranno fornite in ambito nazionale. La giornata di protesta prevede la realizzazione di iniziative analoghe in ogni capoluogo di provincia.
“Non è la prima volta che tentiamo di spiegare i motivi delle tensioni sul caro prezzi, che vede la nostra categoria al centro del mirino, in quanto continuamente bersagliata da critiche, spesso infondate, provenienti dal mondo politico, dalle associazioni dei consumatori e dalle altre associazioni di lavoratori – spiega il presidente della Confcommercio provinciale, Sergio Rebecca – . Purtroppo, però, gli attacchi nei nostri confronti non accennano a diminuire. La giornata di protesta a livello nazionale è stata voluta per dimostrare, un volta per tutte, che anche i negozianti sono, a loro volta, consumatori e che, di conseguenza, stanno dalla parte della clientela. L’erosione del potere di acquisto delle famiglie e le improbabili possibilità di sviluppo nel breve-medio periodo dell’economia italiana sono sue aspetto dello stesso problema. La crisi economica che il Paese sta attraversando è certamente difficile, ma non è giusto scaricarne tutte le responsabilità su un’unica categoria di lavoratori”.
Con l’apertura di questa vertenza, Confcommercio intende fare chiarezza su un tema senza dubbio scottante. Ma, allo stesso tempo, vuole avviare una vertenza a livello nazionale, il più possibile radicata sul territorio, sui problemi di fondo del sistema economico italiano e sulle reali cause che rischiano di condurlo ad un ulteriore, progressivo deterioramento.


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