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giovedì 16 aprile 2009

TASSA SUI CONTROLLI SANITARI
I CHIARIMENTI DEL MINISTERO

I controlli sanitari per chi commercializza prodotti alimentari all’ingrosso trovano, finalmente, alcuni dei tanto attesi chiarimenti. Il ministero della Salute, con una circolare emanata lo scorso 17 aprile, ha infatti fornito le indicazioni applicative del decreto 194/2008 sulle modalità di finanziamento dell’attività di verifica svolta dalle Ulss. La prima importante novità riguarda proprio uno dei punti più controversi che hanno caratterizzato l’applicazione della norma in Veneto, vale a dire l’individuazione delle aziende che, pur svolgendo sia attività all’ingrosso che al minuto, ricadono comunque nell’obbligo di versare questa tassa. La circolare ministeriale ha chiarito che, con il termine “attività prevalente ingrosso” si intende quella che non commercializza al dettaglio una percentuale della propria produzione superiore al 50 per cento. Ciò, dunque, modifica l’iniziale orientamento regionale, che aveva invece fissato nel 30 per cento la percentuale di ingrosso sul totale del quantitativo trattato oltre al quale la normativa, e quindi la tariffa, sarebbe stata applicata. Il ministero ha così accolto le sollecitazioni provenienti anche dalle Ascom, che in più occasioni avevano segnalato questa anomalia veneta. Per quanto riguarda poi la fascia produttiva annua a cui si lega l’entità della tariffa, questa si calcolerà sul volume complessivo prodotto, vale a dire ingrosso più dettaglio. Il Ministero ha chiarito anche che, nel caso di nuova registrazione o nuovo riconoscimento, rilasciati in corso d’anno, il valore della tariffa dovrà essere calcolato in dodicesimi. Infine sono state dettate indicazioni particolari per alcune attività quali, ad esempio, centri di cottura, pastifici, panifici e prodotti da forno “industriali”; i depositi alimentari, i depositi alimentari per prodotti in regime di freddo e le piattaforme di distribuzione: tra questi sono compresi anche i depositi degli spedizionieri e i depositi centralizzati delle grandi catene di distribuzione; particolari istruzioni, infine, anche per i cash and carry. Dopo i chiarimenti ministeriali riparte dunque la macchina amministrativa delle Asl che porterà all’incasso della tariffa. Le aziende sanitarie che non l’hanno ancora fatto, invieranno alle imprese che ricadono nel loro territorio la richiesta di autocertificare l’attività svolta e i volumi, al fine dell’applicabilità della norma, inviando anche i riferimenti per effettuare il versamento. Chi invece ha già ricevuto il bollettino dall’Ulss e rientra tra i soggetti inclusi nel decreto 194/2008, deve procedere al pagamento.
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