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lunedì 22 dicembre 2008

SOTTO L’ALBERO QUALCHE REGALO IN MENO, MA PIU’ ATTENZIONE ALLA QUALITA’ E AI DONI UTILI

Sotto l’albero di Natale i vicentini metteranno qualche regalo in meno, ma una volta aperti i pacchetti, tra nastri e carte luccicanti, rimarranno soprattutto oggetti utili e di qualità. Sono queste le previsioni dell’Ascom di Vicenza dopo aver “tastato il polso della situazione” delle vendite natalizie con un giro di telefonate ai titolari dei negozi associati dei vari settori del dettaglio. Ecco allora che in città e provincia non si rinuncia a spendere, ma lo si fa con grande attenzione al rapporto qualità-prezzo, senza particolari concessioni alla futilità. Da qui la tendenza sempre più netta dell’acquisto del “pensierino” utile, pratico, ma a pochi euro (calzini, slip, oggettistica per la casa, ombrelli, sciarpe, ecc.) o del regalo di qualità, di marca, indipendentemente dal prezzo, soprattutto se si tratta di capi di abbigliamento e articoli tecnologici. I settori che meno stanno risentendo dell’indubbia contrazione dei consumi, che si respira nell’aria e si constata ogni giorno negli incassi, sono quelli dell’alimentare, dell’abbigliamento e dell’erboristeria. Meno bene un settore per certi versi voluttuario come la profumeria o la pelletteria classica. Tengono i libri, con alcuni casi letterari che fanno da traino e soprattutto grazie ad una grande flessibilità sul fronte dei prezzi (dall’economico all’edizione prestigiosa) e, a sorpresa, la gioielleria – oreficeria, dove però si vendono anche molti monili di design, in materiali non preziosi, come l’acciaio. L’elettronica conferma poi il suo fascino, conquistando i grandi, ma anche i piccini che riceveranno quest’anno molti più regali tecnologici. In generale, nonostante si avverta aria di crisi e di maggior cautela nello spendere, gli operatori hanno fiducia per una conclusione positiva delle vendite natalizie. In realtà il clou degli acquisti si avrà, come ogni anno, nei quattro-cinque giorni prima del Natale, ed è in questo ultimo sprint che la gran parte dei negozianti ripone le proprie speranze di recuperare parte delle entrate che finora non si sono registrate.

Gastronomie.
Qualche specialità sfiziosa, magari proveniente da altre regioni, e tanti prodotti della tradizione gastronomica locale, preferibilmente di uso comune, come la pasta o gli insaccati, ma di qualità superiore. E’ questa la tendenza che caratterizza gli acquisti natalizi nei negozi alimentari e nelle gastronomie del vicentino. Che registrano, generalmente, una flessione anche consistente nei regali aziendali, mentre c’è una buona propensione nell’acquisto in vista dei pranzi delle Festività o più semplicemente per qualche dono a familiari e amici. La proposta di prodotti tipici locali trova moltissimi appassionati, mentre la bottiglia di vino o di liquore non sembra essere un regalo particolarmente gettonato per questo Natale. Tra le specialità c’è la riscoperta del panettone artigianale e l’ottica è, anche in questo caso, la stessa: acquistare meno, ma acquistare in qualità.

Ristorazione.
Nel settore della ristorazione, tradizionalmente a dicembre si concentra l’attività legata agli incontri conviviali tipici delle festività: mentre si è registrato un leggero calo nelle presenze riguardanti le cene aziendali, per il pranzo di Natale si annuncia il “tutto esaurito”, con prenotazioni chiuse già da tempo in molti locali. Il menù di Natale rispecchierà la tradizione della cucina vicentina: dagli antipasti, con insaccati misti ai primi, con tortellini in brodo, risotti o pasta fatta in casa, fino ai secondi con bolliti misti, cappone, ma anche baccalà alla vicentina, vari tipi di arrosto, con verdure cotte e crude legate alla stagione; per finire, una gran varietà di dolci, accompagnati da mostarda e mascarpone, e frutta secca. Tutti i ristoratori intervistati hanno sottolineato che i prezzi rimarranno stabili rispetto allo scorso anno, ma il menù sarà più amplio, arricchito da qualche specialità in più.

Abbigliamento. Il Natale fa bene a questo settore che viene da alcuni mesi di appannamento. Complice la situazione meteorologica di pieno inverno c’è dunque chi ha pensato di cogliere l’occasione del regalo per rifornire un po’ il guardaroba. La spesa media rimane comunque contenuta, perché per il capo impegnativo, come il capospalla, si attendono i prossimi saldi. Vanno dunque per la maggiore la maglieria, gli abiti e qualche imbottito. Chi vuol spendere meno esce dal negozio con uno scontrino da 50 euro, ma l’importo medio per un regalo si aggira comunque tra i 150 e 180 euro. Chi invece punta sul regalo poco impegnativo si rivolge all’underwear. I marchi che privilegiano il prezzo proponendo comunque linee giovani di media qualità stanno infatti ottenendo risultati al di sopra delle aspettative. Resiste il regalo di classe, che si tratti di intimo, vestaglie o pigiami, a dimostrare che il target elevato vive ancora un buon momento.

Librerie.
Il sapere, si dice, non ha prezzo. Eppure è proprio la possibilità di fare un bel regalo a costi spesso molto abbordabili a trainare le vendite del regalo culturale per antonomasia: il libro. Che non sembra, a detta degli operatori del settore, sentire particolarmente la crisi. Certo, c’è più la tendenza a rivolgersi alle edizioni economiche che non a quelle maggiormente prestigiose, ma è pur vero che chi entra in libreria può già fare il regalo spendendo anche 5 euro per un romanzo. Dunque, con una cifra relativamente contenuta (lo scontrino medio è attorno ai 25-30 euro), si può mettere “in carniere” più di qualche dono. Interessante il fenomeno della letteratura per l’infanzia e di target giovane: tengono i libri per bambini e si registra l’exploit di Twilight, il romanzo di Stephenie Meyer da cui è stato tratto l’omonimo film di successo.

Giocattoli.
La letterina di Babbo Natale? Per i genitori vicentini è legge. Ciò che i bimbi chiedono, molto spesso sollecitati dai messaggi pubblicitari, Santa Klaus regala. Questo è forse l’unico settore dove non c’è da parte delle famiglie, almeno secondo alcuni operatori, una effettiva verifica della corrispondenza tra prezzo e il valore intrinseco dell’oggetto. Ci si attiene dunque alle richieste dei più piccoli, anche se, laddove il bambino resta sul generico e non indica marca e modello del regalo, si nota da parte di alcuni genitori una maggiore attenzione alla provenienza dell’oggetto, privilegiando il prodotto fatto in Europa. Lo scontrino medio si aggira attorno ai 20-25 euro per i regali di nonni e zii, che magari si devono dividere tra più nipotini, arrivando a superare le 50 euro per l’oggetto più importante. E se, come si diceva, qui è la pubblicità a farla da padrona, c’è da notare come l’elettronica (dal computerino alla console per i videogiochi) è tra gli oggetti del desiderio anche dei più piccoli, a cominciare dai 5-6 anni di età.

Elettronica di consumo, elettrodomestici, telefonia e computer.
Nel mese di dicembre, tradizionalmente, l’elettronica di consumo realizza circa il 40 per cento dell’incasso annuo per il settore, e non a caso molti degli acquisti legati ai regali natalizi riguardano questo ampio comparto commerciale. In questo periodo molti hanno deciso di “regalarsi” un televisore formato maxi (al plasma o LCD), ma non manca la richiesta di piccoli elettrodomestici, come spremiagrumi, macchina per la pasta o per la pizza in casa. Tra gli acquisti più gettonati sempre in primo piano i navigatori satellitari, notebook o anche netbook, I-pod, cornici digitali, nuovi modelli di cellulari con funzioni paragonabili a quelle di un computer, ma soprattutto le consolle videogiochi. Nel campo della fotografia si regista un andamento stazionario per le vendite di macchine compatte digitali, considerato un oggetto di regalo che si può trovare a prezzi decrescenti nella fascia 100-150 euro, mentre le fotocamere reflex conquistano un pubblico sempre più un vasto.

Profumerie. Il settore, a meno di un’improvvisa impennata degli acquisti negli ultimi giorni, registra una notevole sofferenza. Il consumatore medio è infatti disposto a spendere attorno ai 25 euro per un regalo, acquistando comunque prodotti di marca e per poter far questo magari ripiega sul bagnoschiuma, che ha un prezzo più abbordabile, piuttosto che sulla boccetta di profumo. A mancare, secondo gli addetti ai lavori sono proprio gli acquisti cosiddetti di “fascia media”, con un conseguente livellamento verso il basso del valore dello scontrino. Tengono i prodotti di fascia alta, grandi marchi molto pubblicizzati, rivolti a quei consumatori per i quali il prezzo non fa differenza.

Erboristerie.
Come detto cresce l’attenzione dei vicentini per il regalo di Natale “intelligente”, vale a dire utile, naturale e legato alla salute ed al benessere. Le erboristerie, infatti, confermano un buon volume nelle vendite, trainato forse dal fatto che in questi negozi si può spaziare, a livello di prezzo, dai pochi euro alle cifre più impegnative. E tra un bagnoschiuma rigorosamente naturale (per il quale possono bastare anche 6 euro) e qualche crema (che può toccare quota 40 euro) il regalo forse più gettonato è la tisaniera con qualche preparato di erbe pronte all’uso; un modo per fare bella figura con una spesa media di una trentina di euro.

Pelletterie.
Chi sceglie la pelletteria per i propri regali di Natale punta a spendere con più oculatezza, verificando la qualità del prodotto e senza lasciare spazio agli eccessi. Gli operatori registrano una lieve flessione delle vendite, soprattutto per quanto riguarda le borse, mentre continuano a riscuotere interesse i prodotti che hanno una loro specifica funzione e un prezzo medio: dal portafogli all’ombrello. Due le fasce di prezzo più gettonate: attorno ai 50 euro per i “regalini”; tra i 150 e i 200 euro per i doni più importanti. Nessuna follia, quindi, ma qualche concessione alla moda del momento non manca: è il caso del ritorno al borsello da uomo, rivisitato, ovviamente, in chiave contemporanea.

Oreficeria e gioielleria. Finora non c’è stata la corsa agli acquisti e gli addetti ai lavori confidano nei giorni immediatamente prima del Natale per attestare le vendite almeno sugli stessi livelli dello scorso anno. Se è comprensibile che la contrazione dei consumi si faccia sentire anche in questo settore, considerato voluttuario, c’è da dire comunque che gli articoli a fascia medio- bassa di prezzo si vendono ancora bene. Nel settore orologeria molto gettonati sono le creazione delle griffe più pubblicizzate con prezzi nella fascia compresa tra i 100 e i 200 euro. Nell’oreficeria si sta assistendo ad un ritorno all’acquisto di gioielleria in oro. In questo caso l’acquisto di collane e bracciali è appannaggio perlopiù di persone di media età, mentre il pubblico più giovane vive meno il fascino dell’oro, e non solo per questioni di prezzo, e privilegia articoli di design e in materiali alternativi come l’acciaio.

Agenzie viaggio.
I vicentini non rinunciano a concedersi un periodo di relax anche verso i mari caldi e le mete lontane, come i Carabi o le Maldive, ma si consolida la tendenza, in atto da tempo, di ridurre i giorni di vacanza e si pone attenzione al prezzo delle strutture scelte. Grande riscoperta, grazie alle abbondanti nevicati sulle vette, della montagna, tra cui quella vicentina I pacchetti vacanza si vendono ancora, rilevano i responsabili delle agenzie viaggio interpellate, anche se è cambiata la tipologia della clientela: si nota un calo nella richiesta di viaggi e soggiorni nel targhet medio-basso, mentre le proposte di fascia alta, sia in termini di mete che di servizi aggiuntivi alla vacanza, non risentono della crisi. Per Natale, in verità, rispetto allo scorso anno, vi è un leggero calo nelle prenotazioni, che però fa il pari con il buon interesse per il periodo di Capodanno: tra le mete più gettonate, l’Egitto e la Spagna, ma anche le crociere e i viaggi a lungo raggio nel sud est asiatico.
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