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giovedì 22 dicembre 2011

LA “MINI-LEGGE” SU ORARI E APERTURE VOTATA DAL CONSIGLIO REGIONALE
E’ UN SEGNALE DI ATTENZIONE
ALLE ISTANZE DEL COMMERCIO
Sergio Rebecca., presidente di Confcommercio Vicenza: “Per noi è una vittoria morale, ma ora è essenziale far valere la preminenza della Regione sulla deregulation contenuta nella Manovra Monti”
Comunicato del 22 dicembre 2011

“Le ragioni  delle piccole e medie imprese del commercio hanno finalmente ricevuto la giusta attenzione. Ridimensionando le 24 aperture domenicali inizialmente previste, stabilendo le festività nelle quali non si potrà comunque tenere aperto e sospendendo temporaneamente l’insediamento di nuovi centri commerciali, il Consiglio Regionale ha posto le basi per una effettiva salvaguardia dei negozi di vicinato in Veneto e del fondamentale servizio che queste imprese garantiscono ai cittadini”. Questo il commento di Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza, all’approvazione, da parte del Consiglio Regionale, della così detta “mini legge” sul commercio.
“Per noi anche le 20 domeniche aperte, ora stabilite, rimangono comunque troppe, così come è contestabile la scelta di eliminare il riposo infrasettimanale  – prosegue Rebecca -, ma considero il segnale che arriva dal Consiglio Regionale una vittoria morale di Confcommercio Vicenza e della Confcommercio del Veneto, perché il dibattito nato sulla necessità di limitare la portata del provvedimento inizialmente previsto riconosce le ragioni della nostra battaglia. Purtroppo – continua Rebecca – quando parlo di vittoria morale, intendo anche sottolineare come questa legge, in verità, sia in contrasto con la Manovra Monti, che prevede una totale deregulation del settore anche in tema di orari ed insediamenti commerciali.  Sarà ora essenziale sostenere la preminenza della Regione, costituzionalmente competente su queste materie, rispetto alla norma imposta dallo Stato. In questo senso, come Confcommercio Vicenza, ci stiamo attivando, avvalendoci di esperti costituzionalisti, per affiancare la Regione Veneto in eventuali azioni giudiziarie per far valere la propria funzione programmatoria”.

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