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lunedì 09 gennaio 2012

PRIMO FINE SETTIMANA DI SALDI
IL BILANCIO DI CONFCOMMERCIO VICENZA
Dopo la “fiammata” del primo giorno, vendite sostanzialmente stabili rispetto al 2011”
Comunicato del 9 gennaio 2011

Non è stata, per tutti, una partenza sprint quella dei saldi invernali.
La “fiammata” iniziale, registrata giovedì 5 gennaio con ressa in molti negozi e lunghe file alle casse, si è sostanzialmente ridimensionata già nei giorni successivi, con un ritorno alla normalità.
Secondo quanto riscontrato dalla Confcommercio di Vicenza, attraverso un rilevazione telefonica tra i propri associati, il primo bilancio di questi saldi invernali 2012, nel confronto con l’anno passato, è molto differenziato: c’è chi ha registrato incrementi anche del 30 per cento e chi ha accusato flessioni ben oltre il 20 per cento; in molti hanno dichiarato che le vendite si sono attestate allo stesso livello dei primi giorni di saldi del 2011.
E’ dunque la parola “stabilità” quella che meglio descrive queste vendite di fine stagione. “Viste le premesse – afferma Andrea Gallo, direttore della Confcommercio di Vicenza -, vale a dire la difficile congiuntura economica che stiamo vivendo e la scarsa propensione al consumo che si registra oramai da mesi, gli operatori non si aspettavano risultati diversi. Anzi, c’è anche chi può ritenersi soddisfatto. Ovvio che i conti si fanno alla fine e un quadro completo lo si potrà avere non prima di due settimane, però i saldi hanno mantenuto anche quest’anno un buon appeal e rappresentano ancora un “rito collettivo”, a cui anche i vicentini non rinunciano. Forse l’acquisto è più meditato – continua Gallo -, magari meno importante dal punto di vista della spesa, ma comunque lo shopping in saldo attira sempre, soprattutto quando, come in questa stagione, si può trovare ancora un buon assortimento di capi spalla, cappotti e piumini che, a causa del clima non certo rigido di questi mesi invernali, sono rimasti ancora invenduti ”.  
Una tendenza interessante, rilevata dalle aziende interpellate da Confcommercio con negozi sia nei centri storici che nei centri commerciali, è un andamento migliore dei primi rispetto ai secondi. Complici, forse, le belle giornate di sole, i vicentini hanno in molti casi, preferito coniugare la passeggiata all’aperto per le vie della città con la ricerca del capo in saldo, piuttosto che “migrare” nelle cittadelle dello shopping collocate in periferia. Una piccola “riscossa” dei centri storici, che ha coinvolto sia le grandi catene che i negozi più tradizionali.

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